Cinque finalisti nazionali per il Judo Vittorio Veneto

5 Dicembre 2014 at 17:19

Nella gara di qualificazione del Campionato Italiano “Esordienti” i Judoka vittoriesi al quarto posto nella classifica finale.

E’ risaputo che in ogni competizione sportiva, sociale o lavorativa che sia, dalla selezione iniziale emergono i più’ esperti e preparati.  Dopo varie scremature  per stabilire chi e’ il migliore, le cose si fanno però sempre più difficili. La selezione a certi livelli non avviene infatti sulla sola preparazione tecnica o fisica, ma su parametri ben più ardui da capire. Tra i più bravi ed esperti le competenze sono infatti abbastanza simili, tanto che le differenze fra i migliori sono spesso minime. Ma allora dove sta la differenza tra il bravo atleta ed il “campione” ?  Dov’è lo scarto tra chi ha la  marcia in più per lo spunto finale nel tagliare il traguardo o nel capovolgere una situazione sfavorevole?  Sta semplicemente nella preparazione mentale che accentua le caratteristiche del tutto personali del numero uno.  Il campione nello sport come nella vita possiede infatti quella determinazione e motivazione personale, che lo rendono unico e capace di rialzare la testa anche quando tutto sembra perduto. Ciò vale nell’ attività sportiva come nel lavoro, nello studio come nella vita quotidiana e non c’è ambito sociale dove un “campione” non possa emergere. Ben più numerosi sono invece gli imitatori. Coloro che avendo poca creatività, fantasia e grandi capacità personali si limitano a copiare i migliori, vivendo semplicemente sulla scia delle altrui idee o successi. Per loro ovviamente lo spazio non manca, ma sarà sempre limitato dalle difficoltà nel creare un’autonoma  e personale parabola ascendente.  In altre parole, gli imitatori assomigliano più a dei “gregari”che sperano sempre di diventare a loro volta “campioni” . Questo non vuol dire che la speranza non serva, perché il desiderio di diventare “leader” è naturale e comprensibile, ma la realtà di tutti i giorni insegna che la stoffa del campione è merce rara nello,sport come nel mondo scolastico o lavorativo, nell’organizzazione di un’ azienda privata come in qualsiasi Società sportiva. Dove invece le idee innovative e la passione che le muove sono il motore principale che trascina persone e cose, è scontato che tutto funzioni al meglio, permettendo ai giovani di crescere nel migliore dei modi sviluppando i talenti che possiedono.   Questo è alla fine il vero segreto dei tanti successi che da anni colleziona il Judo Vittorio Veneto.  Successi non solo sportivi ma formativi ed educativi che hanno reso questo Club una vera scuola di vita che comincia naturalmente dai più giovani. Di recente, fra gli “Esordienti” che come indica la parola iniziano il loro cammino nel mondo delle competizioni, il Judo Vittorio Veneto è riuscito a far emergere un gruppo consistente di giovani talenti che giorni fa si sono misurati nell’importante gara di qualificazione regionale alla finale nazionale del Campionato Italiano di categoria che avrà luogo tra breve a Roma.  Fra questi, sono emersi al primo posti Eva Franchi e Davide Bernard (aggregato al Judo Vittorio Veneto) mentre Manuel Breda e Martina Paier si sono classificati terzi e medaglia di bronzo. A loro, nella finale nazionale si aggiungerà il qualificato di diritto (in quanto sul podio nazionale l’anno scorso) Mattia Prosdocimo più noto come  il”ragazzo del podio” perché da anni continua a restare nella zona medaglie  nonostante partecipi a tutte le gare possibili da quelle regionali a quelle internazionali. Vicini al podio i restanti ed ugualmente bravi Nicholas Boito, Elia Favero, Enrico Gava, Sebastiano Michelotti, e Martina Tesser, grazie ai quali il Judo Vittorio Veneto si è alla fine classificato al quarto posto nella classifica per Società, ad un solo punto di distanza dai terzi.

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