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9° TROFEO MON CLUB TROFEO DI NATALE LIBERTAS

21 Dicembre 2015 at 8:12

Ecco un resoconto della manifestazione svoltasi Domenica 13 dicembre 2015 presso la Palestra comunale Oltrona di San Mamette (CO)

La decima edizione del trofeo MON Club riprende la numerazione della precedente perché trattasi di un’edizione limitata alle sole classi giovanili da Ba ad Es A, quindi una manifestazione sportiva promozionale e non un trofeo agonistico.

Edizione ridotta per numeri (730 nel 2014) ed età (da Es A a JU/SE/M1 nel 2014) ma non certo per qualità entusiasmo e capacità organizzative.

Preiscritti 366 giovani judoka (poi ridottisi a 324) in rappresentanza di 39 società:

JUDO BERGAMO, ACCADEMIA ARTI MARZIALI (BG), RYOKO PINASSO (BG), SHENTAO (BG), JUDO MALEGNO (BS), LIBERTAS MON CLUB (CO), CLUB ARTI ORIENTALI CANTU’ (CO), JUDO CANTU’ (CO), CENTRO JUDO COMO (CO), CIRCOLO GUARDIA DI FINANZA (CO), LARIO SCUOLA DI JUDO (CO), BUDOKAI JUDO LIPOMO (CO), POLISPORTIVA MONTORFNO 1981 (CO), FUJIAMA OLGIATE COMASCO (CO), JUDO PONTELAMBRO (CO), JUDO CLUB WAYLOG MANUTENTA (CO), KODOKAN DESIO (MB), JUDO BRIANZA (MB), RONIN MONZA (MB), SCUOLA DI JUDO MONZA (MB), DINAMIC SYSTEM CARUGATE (MI), ISAO OKANO CLUB 97 CINISELLO BALSAMO(MI), JUDO CLUB LISSONE (MI), POLISPORTIVA CSM MELEGNANO (MI), JUDO CLUB KEN OTANI MELEGNANO (MI), JUDO NERVIANO (MI), SPORT TEAM PIOLTELLO (MI), JUDO CLUB RESCALDINA (MI), JUDO CLUB RHO (MI), JUDO CLUB ROZZANO (MI), JUDO CLUB SEGRATE (MI), JUDO VANZAGO (MI), JUDO CLUB SAKURA PIACENZA (PC), LU.RE CERANOVA CURACARPIGNANO (PV), PRO PATRIA JUDO BUSTO ARSIZIO (VA), JUDO CLUB CASTELLANZA (VA), JUDO CLUB CERESIO CASLANO (SUI), DO YU KAI CHIASSO (SUI) e JUDO BUDO CLUB LUGANO (SUI).

Presente anche il Comitato Regionale FIJLKAM con gli Ufficiali di gara i Sig.ri Arbitri Testanera, Fiorentini, Pittà ed il sig. re Presidente di giuria Kaiser

Premiate le seguenti società con COPPE LIBERTAS:

  • DO YU KAI CHIASSO (SUI) società straniera più lontana
  • SCUOLA DI JUDO MONZA società più numerosa
  • ASD LIBERTAS MON CLUB società Libertas della provincia di como più numerosa

Tabelloni gara EsA

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L’Augurio di Natale

18 Dicembre 2015 at 10:44

Ecco il biglietto d’auguri del Nostro Presidente Luigi Musacchia

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Il Presidente Nazionale, prof. Luigi Musacchia, augura un buon Natale ed un felice anno nuovo a tutta la famiglia Libertas.

Buon Natale Muzzin Edoardo

e da parte del Consigliere Nazionale e Coordinatore Libertas del settore Judo Centro-Nord  Edoardo Muzzin

Carola Paissoni medaglia d’oro ai Campionati Italiani Assoluti

16 Dicembre 2015 at 6:57

dal sito: http://www.judokumiai.it/

CAROLA PAISSONI MEDAGLIA d’ORO ai 49.imi Campionati Italiani Assoluti Femminili. Abbiamo atteso con certosina pazienza dodici mesi ma l’attesa e’ stata infine premiata! Nel 2014 ad Asti, nell’edizione numero quarantotto Carola era stata argento ma ad un anno di distanza al PalaRuffini e’ stata capace di migliorarsi ancora conquistando la medaglia d’oro nella categoria fino a kg.70. Una medaglia cercata e voluta con determinazione frutto di duri allenamenti con i tecnici Max Pasca e Mario Del Chierico che in questo anno sono stati capaci di costruire una “signora” atleta che anche a livello internazionale ha regalato al Kumiai e all’Italia medaglie di diverso cogno nelle European Cup Senior. La bella druentina ha finalmente raggiunto la consacrazione con il titolo conquistato quest’oggi confermandosi al top nella ranking nazionale e dando, indirettamente, una risposta da “grande atleta” a chi non ha avuto il coraggio di investire su di lei preferendo puntare su altre atlete. Non tutto il male vien per nuocere; Carola e’ una splendida atleta del Kumiai, ne e’ la sua punta di diamante, ed al Kumiai ha regalato una giornata indimenticabile conquistando il titolo di Campionessa Italiana agli Assoluti. Entrata in gara negli ottavi di finale l’esordio e’ stato un monologo della druentina che ha dominato l’incontro dal primo all’ultimo secondo conquistando l’accesso al turno successivo. Nei quarti opposta alla Stangherlin in un match molto tattico Carola manteneva l’iniziativa e portava a casa l’incontro per tre shido ad uno. In semifinale provava a sbarrarle il cammino la Carminucci che in qualche frangente riusciva a mettere in difficoltà la druentina che manteneva la calma continuando a fare al meglio il lavoro tattico studiato a tavolino con Max e portava a casa l’incontro con il minimo sindacale di uno shido a zero. E siamo così giunti alla finale. Gli istanti che ne precedono l’inizio sembrano infiniti; si abbassa la luce dei riflettori la musica accompagna le due contendenti a bordo tatami ma dal viso di Carola non traspare alcuna emozione pur se certi che la sua mente assomigliasse molto ad una pentola a pressione brulicante di pensieri. La sua avversaria e’ la Ghetti del Judo Mestre. L’inizio dell’incontro e’ molto tattico e non potrebbe essere altrimenti visto la posta un palio. La veneta abbozza un paio di attacchi che costringono Carola ad entrare completamente nel match e ad aumentare il ritmo. In questo modo costringe la Ghetti ad una difesa ad oltranza che le fanno subire due shido per scarsa combattività. Lo shido subito dalla druentina e’ solo un incidente di percorso in un match che pare aver preso la direzione verso “casa Kumiai”. A poco più di un minuto dalla fine la veneta subisce il terzo shido che fa, nella sostanza, calare il sipario sulla finale. Gli ultimi secondi sono scanditi dai supporters della druentina dopodiché arriva l’apoteosi. Le braccia al cielo di Carola rappresentano una liberazione ed il raggiungimento di un traguardo prima sognato, poi sfiorato ed ora finalmente realizzato. L’abbraccio con Max, Mario e gli altri tecnici del Kumiai, con le ragazze del team druentino oggi presenti a fare il tifo per lei e quello affettuoso con il papa’ sono le istantanee del dopo gara insieme alla medaglia messa al collo sul primo gradino del podio.
GRANDE CAROLA !!!!

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Poca gloria invece per le altre atlete presenti in gara. Beatrice Vittoni nei kg.57 dopo la vittoria all’esordio finisce battuta nel secondo. Recuperata viene nuovamente battuta terminando così la sua gara. Nella stessa categoria era impegnata anche Michela Semeraro che alla sua prima esperienza agli Assoluti non va oltre una onorevole difesa nel match di esordio finendo battuta di immobilizzazione. Stesso destino per Carlotta Tempini che nei kg.70 anche lei alla sua prima esperienza agli Assoluti inizia in modo discreto il match di esordio tenta qualche attacco ma poi viene battuta e non più recuperata. A loro non si chiedeva alcuna medaglia solo di lottare al meglio delle loro attuali possibilità. Si chiudono le gare del calendario nazionale con un fantastico oro ed un titolo agli Assoluti. Lo si sperava ed e’ arrivato. Il Kumiai continua a crescere in termini di risultati ed ha tutta l’intenzione di proseguire su questa strada anche nel 2016. I presupposti ci sono tutti. Max Pasca, Mario Del Chierico e gli altri tecnici sapranno certamente trasformare le attese in buoni risultati.

 

Le Arti Marziali Libertas incontrano l’Avis

15 Dicembre 2015 at 20:42

Grande successo della manifestazione “Le Arti Marziali Libertas incontrano l’Avis” svoltasi Domenica 13 Dicembre al Palazzetto dello Sport di Pordenone, più di 150 piccoli atleti e 500 genitori entusiasti sugli spalti.

Alla sua prima edizione, la manifestazione organizzata dal Centro Provinciale Sportivo Libertas di Pordenone e dallo A.S.D. Judo Libertas Porcia ha coinvolto le società delle arti marziali della provincia di Pordenone per un momento di festa e di conoscenza delle attività dell’Avis. Le Società presenti sono state Pol.Villanova Judo Libertas, Skorpion, S.Vito Judo, Tamai Judo Libertas, Chinese Wushu Italy, Judo Porcia Libertas, Crescere sul tatami ASD Judo Libertas.

Il Consigliere Nazionale Libertas Sig. Edoardo Muzzin e il Consigliere Nazionale AVIS Sig. Agostini Carmelo sono stati i fautori dell’iniziativa, un gemellaggio tra Avis e Libertas che vede impegnati le due realtà nel promuovere lo sport nell’immaginario collettivo affinché la cultura del movimento sia associata ad una nuova visione della prevenzione.

Per il battesimo di questa nuova manifestazione sono intervenuti diverse autorità: il Sindaco di Pordenone Sig.Claudio Pedrotti, il Presidente del Centro Provinciale Sportivo Libertas Sig. Ivo Neri, il Presidente del Centro Servizi Libertas Sig. Lorenzo Cella, la Presidente del Comitato Italiano Paralimpico FVG Sig.ra Marinella Ambrosio, la Presidente del Comitato Unicef Pordenone Sig.ra Emiliana Moro.

Il messaggio dell’Avis di sensibilizzazione della donazione è passato attraverso la proiezione di un video simpatico per i piccoli e stimolante per i genitori, e la presenza di un info point dove le delegazioni dell’Avis di Borgomeduna, Prata e di Rorai Grande divulgavano informazioni sulla donazione.

Più di 150 i piccoli atleti presenti che hanno sperimentato attraverso il gioco alcune delle discipline marziali (divertendosi tra il Judo, il Kung fu, il Sumo e la visione delle esibizioni dei maestri anche di Kajukenbo e di Jiu Jitsu Brasiliano.

Momento emozionante è stato il finale della manifestazione, a sorpresa di tutti l’arrivo di Babbo Natale che ha disperso sorrisi e dolce regalino a tutti i piccoli partecipanti.

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Articolo pubblicato anche sulla GAZZETTA DELLO SPORT: http://incodaalgruppo.gazzetta.it/2015/12/22/libertas-pordenone-avis-la-cultura-del-movimento-si-associ-alla-prevenzione/

C.I. Esordienti B – Tolmezzo 

11 Dicembre 2015 at 7:12

Ostia Lido (RM), 6 Dicembre 2015
Dopo una scintillante qualificazione regionale che ha aperto le porte del Campionato Italiano Esordienti alle nostre Giorgia Biscosi e Doriguzzi Breatta Annalisa, rispettivamente nella categoria fino a 57 e fino a 63 kg, un lieve acciacco mette fuori gara Giorgia la settimana prima dell’imegno nazionale, lasciando Annalisa unica portabandiera del Judo Club Tolmezzo. Annalisa, alla sua prima esperienza nell’imponente PalaPellicone, si classifica al 12° posto con un unico incontro.
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Relazione della gara del 28.11 – Trofeo Natale

9 Dicembre 2015 at 20:38

Il 28 novembre u.s. presso il XII I.C.S. (Istituto Comprensivo) di BORGO FAITI (LT) si è svolto il Trofeo di Natale 2015 intitolato alla Memoria di  “Paolo Macciacchera”.

Il Memorial, patrocinato dalla Centro Nazionale Libertas che pone in rilievo con codesto articolo nel ricorrere del decimo anniversario dalla scomparsa di un caro amico e grande atleta della famiglia dello sport pontino nella specialità del Judo.

L’Evento sportivo ha visto l’ideazione nella persona di Bruno Bulgarelli presidente dell’A.S.D. Judo Club Arca di Latina ed è potuto essere stato realizzato grazie al Maestro Franco Di Viccaro quale “motore portante” per il coordinamento generale delle attività necessarie alla riuscita della manifestazione.

L’evento sportivo di cui sopra, è stato realizzato con il chiaro intento di premiare tutti gli atleti intervenuti. Ciò è stato possibile grazie alle medaglie, fornite dal CNS Libertas. Di fatto all’inizio della manifestazione è stato osservato un minuto di silenzio per il compianto Maestro Rino MOLINA, scomparso prematuramente nel mese di settembre u.s. e con il presente pubblicamente ringraziamo i familiari per aver dato tutto il loro apporto per la riuscita del Memorial.

Di fatto sono state invitate Associazioni sportive aderanti alla Federazione Libertas e E.P.S. da sempre presenti nel settore del Judo della provincia di Latina quali:Judo Club Fondi, (Maestro Elio Paparello); Fujiyama Terracina (Maestro Maurizio Muccitelli); Polisportiva Azzurra di Frosinone (Maestro Edoardo Savino); The Champion – Latina Scalo (Maestro Bruno Pecoraro e Maestro Galya Tomyak); Judo Palafitness (Maestro Sante Tamburro), Kodokan Anzio (Maestro Ubaldo Volpi) e Samurai Latina (Maestro Benemerito – Renato Argano).

La sinergia tra le suddette realtà sportive ha permesso a circa 150 atleti preagonisti delle categorie “bambini, fanciulli, ragazzi ed esordienti A”di dar prova delle loro abilità sportive partecipando sia a prove libere di Randory (scambio libero di tecniche con un compagno) sia a prove di shiai organizzate in “Formula Gara“.Per animare ancor più la manifestazione i Maestri intervenuti hanno dato la loro disponibilità ad effettuare un po’ di Randory con i ragazzi e le ragazze che lo desideravano. A loro un ringraziamento speciale.

Un ringraziamento particolare va agli “Arbitri Federali” (Edoardo Savino, Luca Perfetti e Roberto Montani) per aver arbitrato con professionalità e competenza senza tralasciare l’aspetto umano ed educativo spiegando agli atleti anche il perché di ogni decisione arbitrale.

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Alessandro Cavallo, Matteo Catania e Lorenzo Turini conquistano la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Under 14

8 Dicembre 2015 at 17:15

………Le ultime due prove del Trofeo Italia avevano lasciato molti dubbi nelle menti dei tecnici del Kumiai Libertas alla luce delle prestazioni poco brillanti dei loro atleti. In entrambe le occasioni i “risolini” nei confronti della Società druentina si sprecarono. Max e Mario insieme a Gianfranco e Stefano hanno lavorato duro insieme agli atleti per l’obiettivo che non si poteva, questa volta, assolutamente sbagliare; i Campionati Italiani Under 14. Il Kumiai, nella gara odierna al PalaPellicone di Ostia ha indossato i panni dell’araba fenice ed e’, in un certo qual senso, risorta dalle sue “ceneri”. Tre medaglie di bronzo conquistate rispettivamente da Alessandro Cavallo nei kg.45, Matteo Catania nei kg.60 e da Lorenzo Turini nella categoria kg.+81, insieme al settimo posto di Alessandro Conti nei kg.60 hanno anche permesso al Kumiai di centrare il secondo posto nella classifica per Società alle spalle della New Florida ma davanti alla Akiyama Settimo. Se poi Lorenzo Turini avesse onorato il ruolo di favorito fino in fondo il titolo societario non sarebbe certamente sfuggito alla Società druentina come invece accaduto. Ma adesso un po’ di cronaca.
La copertina di giornata va senza dubbio ad Alessandro Cavallo che e’ stato grande protagonista per tutta la gara. Il druentino alla prima partecipazione ad un campionato italiano essendo nato nel 2002, ha affrontato senza alcun timore reverenziale gli avversari inanellando quattro vittorie consecutive prima di essere stoppato in semifinale. Nella finalina per il terzo posto Alessandro affrontava l’incontro con grande determinazione e ne veniva a capo con grande merito. Continuando ad allenarsi con impegno potrà togliersi ancora tante soddisfazioni! Matteo Catania impegnato nei kg.60 mette al collo anche lui uno splendido bronzo pur con qualche rammarico. Perfetto nei primi tre match vinti in sicurezza anche per lui la semifinale risultava fatale. Nella finalina per il terzo posto il druentino ripartiva alla grande e saliva sul gradino più basso del podio. Il terzo bronzo della giornata se lo metteva al collo, come detto in fase di presentazione, Lorenzo Turini che dopo un esordio vincente, pur correndo qualche rischio, in semifinale si ritrovava il classico “braccino del tennista” finendo per gettare via un match alla sua portata. La successiva vittoria nell’incontro valido per il bronzo non poteva comunque cancellare la delusione, sua e dei tecnici, per la mancata conquista dell’oro. Alessandro Conti raggiunge un settimo posto finale al termine di una gara che lo ha visto vittorioso nei primi due incontri, battuto nel terzo, nuovamente vittorioso nei primi due turni dei recuperi ed infine fermato nel match che lo avrebbe proiettato nella finalina per il bronzo. Buona nel complesso l’asta prestazione. Marco Luppino nei kg.45 vince i primi due incontri prima di venire fermato nel terzo e non essere recuperato. Andrea Klak impegnato nei kg.55 dopo un esordio scoppiettante con un ippon in cinque secondi nel secondo match in netto vantaggio anziché amministrare il combattimento in una azione di lotta a terra decide letteralmente di “suicidarsi” facendosi bloccare dell’avversario. Non verra’ più recuperato. Un vero peccato aver assistito ad un epilogo così repentino. Poca gloria, infine, per Nicola Narducci che nei kg.50 viene estromesso al primo turno di gara e non più recuperato. Max Pasca e Mario Del Chierico insieme a Gianfranco Lentini nel parterre, a fine gara, dichiaravano la loro soddisfazione per le medaglie conquistate pur con il rammarico di un “potenziale oro” trasformato in bronzo. Il secondo posto ottenuto nella classifica per Società e’ comunque significativo per il duro lavoro fatto nell’ultimo periodo e fotografa bene la situazione.
Nella giornata di domenica e’ stato invece il turno delle ragazze. La sola Chiara Maccagno ha sfiorato la medaglia classificandosi al quinto posto nei kg.40. La druentina vincitrice all’esordio e’ stata fermata nel turno successivo. Recuperata ha conquistato due vittorie nei primi due turni ma nella finalina per la medaglia di bronzo non e’ riuscita a piazzare la “zampata” vincente. C’e’ da rimarcare come Chiara sia arrivata a questo appuntamento in non buone condizioni fisiche debilitata da influenza e febbre. Per quanto riguarda Irene Fontebasso – kg.52 – e Mara Fassio Bongiovanni – kg.63 – poca gloria per entrambe visto la battuta d’arresto nell’incontro di esordio e poi non recuperate. Si sperava in un percorso diverso ma la competizione ha detto cose diverse.

Classifica per Società: 1. New Florida p.22, 2. KUMIAI LIBERTAS p.20, 3. Akiyama Settimo p.16, 4. Castori Bolzano p.16, 5. Banzai Cortina p.14

Roma, grande successo del Focus “Team Sport: quale futuro nello sport italiano”

8 Dicembre 2015 at 17:14

Si è tenuto venerdì 4 dicembre, nella Sala Conferenze del Coni Regionale Lazio, il Focus organizzato dal Centro Regionale Sportivo Libertas del Lazio “ Team Sport: quale futuro nello sport italiano“. Una provocazione , come l’ha definita Enzo Corso, Presidente della Libertas Regionale del Lazio, per parlare di un tema importante: quella delle buone pratiche per trovare proposte che cambino il trend della disaffezione giovanile allo sport agonistico. Alla chiamata della Libertas hanno risposto Istituzioni e Relatori importanti che, moderati dal giornalista sportivo Luca Pelosi, nelle tre ore del focus, hanno portato ai tanti dirigenti di varie Federazioni ed Enti di Promozione presenti , la loro esperienza in termini di promozione e tutto quello che stanno attuando per andare in controtendenza.

I temi sul tavolo, posti dal promotore dell’evento Enzo Corso – che ha nel suo DNA lo sport di squadra come elemento caratterizzante  –  sono stati di grande attualità:

–          la scarsissima diffusione in Italia, ad eccezione di calcio, pallavolo e basket, degli altri sport di squadra, correlata in modo prioritario alle difficoltà di impiantistica sportiva;

–          l’importante funzione sociale degli sport di squadra nella fase evolutiva, in termini di aggregazione e inclusione sociale;

–          la mancanza di progetti di promozione ampi e diffusi  che possano contrastare il drop out che si lega al percorso di studi e di vita dei ragazzi.

I saluti iniziali sono stati in realtà importanti interventi istituzionali: le parole di Roberto Tavani della Segreteria Particolare del Presidente Regione Lazio Zingaretti, hanno aperto il focus con un barlume di speranza sull’impegno della Regione per importanti investimenti e progetti dedicati allo sport che dovrebbero finalmente andare in porto e che per gli sport di squadra possono significare moltissimo per il loro futuro; Riccardo Viola, quale Presidente del CONI Lazio che ha ospitato l’evento, ha sottolineato l’importanza dell’attività di promozione scolastica e ha dato la sua disponibilità a “varare” un progetto multisport nelle scuole, mirato agli sport di squadra. Gli interventi si sono susseguiti con il Presidente Nazionale Libertas, Luigi Musacchia che ha focalizzato come la disponibilità degli impianti da gioco sia, per gli sport di squadra, un elemento irrinunciabile per la loro esistenza (un maratoneta ha innumerevoli spazi per allenarsi, gli basta una strada; ad una squadra serve un campo, un palazzetto una struttura…); ha inoltre enfatizzato il ruolo degli enti di promozione per un “affiancamento” all’attività agonistica in termini di “recupero di campioni” dando la disponibilità della Libertas a sostenere l’attività di promozione come pure quella di formazione degli operatori. Tra i saluti anche quello del Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico Giunio De Sanctis che, informando i presenti dei prossimi passi che accompagneranno la definizione del CIP come Ente pubblico, ha ribadito l’importanza che proprio tra le istituzioni sportive ci sia la massima coesione per poter raggiungere obiettivi condivisi.

Sono quindi intervenuti:

–           il Segretario Generale Fidal Fabio Pagliara che , dopo un inciso a difesa degli atleti che sono stati “sbattuti in prima pagina” pur non avendo alcun caso di doping nella loro carriera,  ha sottolineato l’importanza di coltivare e ampliare il senso di appartenenza nei confronti di chi è solo un amatore o fa attività sportiva in modo saltuario e non si riconosce nella federazione di riferimento.

–          il vice-presidente Federbasket, Gaetano Laguardia che ha svelato ai presenti la formula vincente del 3contro3 che nel basket ha assicurato la promozione tra i giovanissimi;non ancora risolti invece i problemi di promozione del basket femminile.

–          Bruno Ruscello, ricercatore dell’Università di Tor Vergata , che ha presentato alcune riflessioni sull’individuazione del talento, sull’importanza di condividere definizioni e concetti che, nel  percorso di sviluppo degli sport di squadra, diventano contenuti e motivazioni.

–          Claudio Martinelli, Presidente del Comitato Provinciale Fipav, che nella promozione scolastica ha trovato la formula vincente per posizionare la pallavolo tra i primi sport in tutte le regioni d’Italia.

 

E’ stata poi la volta di interventi di respiro europeo ed internazionale con Gianni Rossi, membro dell’Executive Board della Federazione europea di Hockey che ha riportato l’impegno nella promozione e nello sviluppo dei club e con Ermanno Silvano, Chairman  del Comitato Arbitri della Federazione Internazionale Hockey che ha presentato il nuovo approccio della federazione internazionale con “l’hockey revolution”-

Dallo studio dello Youth Panel di Sport 3.0, presentato  in questa occasione da Federica Vitale (medaglia di bronzo ai Mondiali di Nuoto del 2009  ndr) emerge chiaramente l’orientamento europeo verso azioni “localizzate” di recupero di spazio e abitudini che orientino i cittadini a sani stili di vita “attivi”.

Insomma, colti tutti gli aspetti e gli ambiti che lo sport investe, compreso quello sempre più emergente di strumento sociale. In tal senso la chiusura è stata affidata a due progetti che puntano a enfatizzare il ruolo di inclusione sociale e di recupero dei soggetti (cosiddetti “a rischio”), che sono la spina nel fianco delle nostre periferie. Questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto dal progetto “Calcio Sociale” realizzato nel difficile quartiere di Corviale a Roma, e di cui ha presentato una toccante testimonianza Massimo Vallati Responsabile del Calcio Sociale. Percorso simile, ma ancora “in progress” per “Hockey non Solo” progetto che vuole i valori dello sport insieme ai principi di rispetto e parità di genere, rivalutando i valori della famiglia dell’amicizia e della solidarietà; “Hockey Non Solo” è stato presentato da Paolo Sarnari e Stefania Lella dell’Hockey Femminile Libertas San Saba, che hanno testimoniato come aver saputo ampliare le progettualità di promozione scolastica, oltre la diffusione dell’hockey, abbia contribuito alla valorizzazione del “gioco” e dello sport di squadra nell’educazione e sviluppo della personalità dei ragazzi.

La mattinata dei lavori è stata intensa e piena di spunti di riflessioni e il  focus si è quindi  concluso con l’idea di nuovi momenti di incontro per consolidare quella voglia di “fare squadra” emersa tra i tanti dirigenti sportivi che hanno partecipato, nonostante i tanti impegni coincidenti con la giornata infrasettimanale, l’orario lavorativo, e la coincidenza delle targhe alterne decisa il giorno prima da Roma Capitale …..

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Al judo serve lo sport?

8 Dicembre 2015 at 16:52

Qualcuno potrebbe subito obiettare: “Ma il judo é uno sport!”. La questione non é così semplice. Il judo é nato come sistema educativo per la mente ed il corpo al fine di un migliore impiego delle energie individuali in un clima di collaborazione, amicizia e mutua prosperità. Il suo fondatore, Jigoro Kano, ha previsto due modalità pratiche ben precise per l’apprendimento del judo e di tutto il suo bagaglio tecnico culturale: kata e randori. Chi pratica judo non ha bisogno di altro per progredire ed il suo livello di apprendimento può essere sempre misurato verificandone l’esecuzione.

E‘ anche vero che Jigoro Kano, al fine di promuovere la conoscenza e la pratica del Judo Kodokan, spinse e quasi ottenne presso il Comitato Olimpico affinché il judo diventasse specialità olimpica insieme alle altre discipline sportive esistenti. E’ anche vero che, sempre Jigoro Kano, diede impulso e stimolo alla competizione organizzando alcuni momenti agonistici, anche molto spettacolari e coinvolgenti (ad es. il Koaku Shiai).

Ma é anche vero che lo stesso Jigoro Kano ebbe a lamentarsi più volte sul modo in cui venivano affrontate le competizioni, denunciando l’uso esagerato della forza e di strategie troppo difensive in luogo della tecnica e dei principi tecnici del judo da lui più volte spiegati e raccomandati.

Nel judo abbiamo due momenti pratici di confronto vero e proprio: il randori e lo shiai. Vediamo di analizzarli. Nel randori non c’é un arbitro e questo significa che non é importante stabilire un vincitore. Nello shiai l’arbitro c’é e svolge il suo compito specificando, alla fine dell’esercizio, chi vince e chi perde. Nel randori l’obiettivo é la ricerca dell’ippon al di là di qualsiasi risultato. Nello shiai l’ippon é strumento per vincere e non più fine.
Possono sembrare delle sfumature, ma vedremo ben presto che non é così.

Può capitare e capita che nel randori non si verifichi ippon da entrambe le parti. Il randori allora perde di valore? Assolutamente no, perché lo spirito che lo anima é la ricerca dell’ippon, della riuscita tecnica e non il suo raggiungimento. Se la stessa cosa succede nello shiai, le conseguenze sono uguali? Assolutamente no, perché nello shiai ci devono essere un vincitore e un perdente, anche al di là di avere o meno fatto ippon, di aver raggiunto un obiettivo tecnico.

Ecco allora che per far funzionare lo shiai, anche in assenza di ippon, bisogna creare tutta una gerarchia di obiettivi parziali: wazari, yuko, koka e poi …….il nulla. Sì, il nulla, perché in assenza di un qualsiasi gesto tecnico bisogna comunque stabilire un vincitore e allora si arriva a valutare le intenzioni: “….lui ha tenuto un atteggiamento più positivo, l’altro é stato più passivo…” e così via, alla ricerca di fantasmi sempre più irreali e aleatori.

E‘ utile tutto ciò al judo? Il praticante che cerca di perfezionarsi nel judo ha bisogno di questo particolare tipo di esercizio? Se fatto così come é stato appena descritto, direi proprio di no. Ma allora come dovrebbe essere praticato, lo shiai, per tornare ad essere utile al judo e al suo apprendimento? La risposta é semplice: come un randori. Ma allora sarebbero la stessa cosa! Non é così.

La presenza dell’arbitro, di una persona che giudica (per non parlare del pubblico e del luogo) creano un’atmosfera molto particolare in cui la sfera emotiva viene sollecitata in misura ben più grande e diversa di quanto non succeda nel randori (che solitamente si svolge nell’ambiente più familiare della palestra). Possiamo paragonarla ad una interrogazione a scuola, ad un colloquio sul lavoro, in pratica, a tutte le occasioni in cui ci si trova a confronto, e quindi giudicati, con altre persone. Lo stato emotivo viene evidentemente disturbato e si rischia di non dare il meglio di sé.

Ecco allora che lo shiai, la gara torna ad avere una valenza educativa, come luogo in cui si impara a dominare le proprie emozioni, ad accettarle e quindi superarle. E‘ un po’ come tornare sul campo di battaglia dove il samurai metteva in gioca la propria vita e dove l’ippon e solo l’ippon, cioé la vittoria piena, poteva avere un reale significato. Se facevi ippon eri vivo, se lo subivi eri morto! Provate ad immaginare un koka sul campo di battaglia (!) e la situazione si colora immediatamente di sfumature grottesche e “fantozziane”!

E le gare sportive di oggi come sono? Sono luoghi in cui si cerca di vincere, vincere a tutti i costi, anche a costo di non fare un bel judo, di non fare ippon. D’altra parte, se il regolamento consente di vincere in altro modo perché andare contro corrente? Da seri professionisti, quali sono gli atleti di oggi insieme ai loro allenatori (scusate se non uso la parola “maestri”), essi interpretano alla lettera la normativa in atto e su di essa regolano la propria attività judoistica.

Ecco allora che lo spirito dell’antico samurai, che mette in gioco la propria vita sul campo di battaglia, si trasforma nei panni meno eroici, ma ben più redditizi, del “ragioniere” sul tatami di gara, sempre attento al “tabellone” e pronto, meglio di un sismografo, a registrare il benché minimo cambiamento nella propria “tabella delle perdite e dei profitti”.

L’importante non é fare ippon, ma uscire “in verde”, in attivo, perché così si vince. Si vince la medaglia, il trofeo, il posto in nazionale, magari anche uno sponsor e l’invito alla trasmissione televisiva e, forse, anche dei soldi. Ma, tornando alla domanda iniziale, al judo serve tutto questo? Al judo serve lo sport?

di P. Crugnola
Novembre 2003

5 dicembre : un Sabato alla grande!!!

7 Dicembre 2015 at 20:45

Un sabato da ricordare che aggiunge nuovi traguardi alla Polisportiva Villanova Judo Libertas.

Si incomincia con l’esame di cintura nera 1 dan di Marvin Bedel  che, in quel di Spilimbergo, di fronte ad una commissione presieduta dal maestro Gaio Palmiro, Cintura nera 7 dan insigne maestro, docente nazionale ed ex atleta, la ottiene a pieni voti. Ad accompagnarlo come Uke è il fratello Kenny.

Si prosegue poi con l’esame per cintura nera 3 dan di Fabio Maman, anche lui promosso. A presiedere la commissione il maestro Maurizio Scacco Cintura nera 6 dan e docente nazionale. Ad accompagnarlo come Uke è Alessandro Furchì. Questo ambito traguardo è per Fabio un primo scalino per proseguire l’esperienza di arbitro.

Contemporaneamente a Ostia si svolgevano le finali del Campionato Italiano Esordienti B. La Polisportiva Villanova aveva qualificato ben 3 atleti.

Bologa Nicolae, nei 73kg,  si classifica 3° e conquista la medaglia di bronzo.

Sanapo Francesco, 81Kg, e Andrijczuk Axel, kg 50, che pur fermati al primo incontro, hanno combattuto al meglio ed onorato i colori della nostra società.

Decisamente un sabato alla grande !!!

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