L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che tutti i bambini e ragazzi nella fascia di età 5-17 anni pratichino almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da media a vigorosa, per lo più di tipo aerobico (attività di gioco), con picchi di intensità più elevata 3 volte la settimana per aiutare lo sviluppo di muscoli e struttura ossea (attività di allenamento e competizione). Ne consegue che potrebbe essere improprio parlare di alimentazione specifica per il bambino che pratica sport, visto che questa attività dovrebbe essere svolta da tutti i soggetti in accrescimento.
Infatti nei nostri ragazzi un’assunzione equilibrata di nutrienti è importante per mantenere lo stato di salute, garantire la crescita ed una corretta maturazione dell’organismo; nello sportivo più assiduo serve inoltre per prevenire gli infortuni e per ricercare il massimo risultato agonistico.
Di converso bisogna invece considerare che il risultato di un regime dietetico e/o di allenamento troppo impegnativo e rigoroso per età, livello di maturazione fisica e limiti individuali, potrebbe portare al risultato di far allontanare il giovane atleta dalla pratica dell’attività sportiva.
La presunzione che una dieta specifica possa favorire i risultati agonistici nello sportivo non è recente: già nel 540 a.C. Milone di Crotone, atleta olimpico, svolgeva così il concetto: “…Carne di capra per il saltatore, carne di antilope per il corridore, carne di toro per il lottatore, con pane e vino…”.
E’ a questo desiderio di favorire la prestazione nella pratica sportiva che rispondono ad esempio alcuni prodotti ampiamente pubblicizzati, in particolare in occasione di eventi sportivi, quali gli “sport drink”: si tratta di bevande reidratanti a base di acqua, zuccheri e sali, che hanno la funzione di reintegrare le perdite ed il consumo di questi componenti nel corso dell’attività fisica intensa.
E’ vero infatti che è l’acqua corporea il costituente dell’organismo che deve essere più prontamente e costantemente reintegrato nel corso di attività fisica intensa: infatti i muscoli in piena attività generano un calore da 10 a 20 volte superiore a quello dei muscoli a riposo, e il calore ambientale, la elevata umidità, la luce radiante diretta del sole, e il calore radiante riflesso dalle superfici contribuiscono ad elevare la temperatura corporea.
La sudorazione è la via principale per dissipare calore (fino all’80% del calore prodotto), specialmente in ambienti caldi, con perdita di acqua ed elettroliti (principalmente NaCl, cloruro di sodio), quantificabile fino a 2 litri/ora in condizioni climatiche ideali, quali caldo secco e ventilato, mentre diminuisce di efficienza in condizioni di elevata umidità ambientale.
Gli adolescenti, come gli adulti, con buon allenamento hanno una maggiore sudorazione rispetto a quelli senza training, e, durante esercizi fisici di durata superiore a 30 minuti, il riflesso della sete, che mantiene la corretta idratazione del corpo, può sottostimare il fabbisogno di liquidi, specialmente in condizioni di attività prolungate (disidratazione volontaria); poiché la disidratazione (a partire dall’1%!) può interferire con la termoregolazione ed iniziare a peggiorare la performance atletica, si può intuire quanto sia importante curare la reidratazione nello sportivo.
Questo è uno schema esemplificativo di reidratazione con acqua per un ragazzo di 40 kg:
20 minuti prima dell’attività: 250 ml
Durante l’attività, ogni 15-20 minuti: 120-180 ml
Dopo l’attività , iniziare immediatamente: 500 ml ogni 500 gr. di peso perso
Bevande con elettroliti o carboidrati, gli sport drink, di norma non offrono vantaggi rispetto all’acqua, nel mantenere il volume del sangue, nel mantenere la concentrazione degli elettroliti e nel migliorare l’assorbimento intestinale del liquido ingerito (possono provocare nausea, crampi e vomito). Quanto alla supplementazione con carboidrati delle bevande, similmente a ciò che viene consigliato nell’adulto, anchenel ragazzo sono consigliati liquidi con un tenore di zuccheri del 6% solo negli sport di durata superiore a 1 ora, altrimenti è sempre consigliabile privilegiare l’acqua semplice.