Nutrizione e Sport

25 Febbraio 2015 at 8:36

A.S.D. Skorpion Club Libertas Pordenone Skorpion Pordenone organizza la 1°  conferenza del ciclo “Nutrizione e Sport” Relatrice: Dott.ssa Marta Molin – Dietista e Nutrizionista dello Sport.

L’invito è rivolto a tutti coloro che sono interessati alle tematiche dell’alimentazione sana (ma non sono mai riusciti a metterla in pratica!). Questo incontro affronterà temi di carattere generale nell’ambito del corretto approccio al cibo e sarà propedeutico per i due successivi incontri mirati alla nutrizione dell’atleta.

Nutrizione e Sport – 25 febbraio 2015

Caro papà: voglio solo divertirmi, non essere il più forte!

5 Febbraio 2015 at 15:48

I bambini che praticano uno sport lo devono poter fare per passione, per divertimento, per liberare le proprie emozioni. Fare sport per pura competizione non è educativo e può rivelarsi una fonte di ansia e stress.

Proprio per questo motivo oggi vogliamo dedicare a tutti gli adulti questa lettera. Sono parole rivolte ai papà ma si possono estendere anche a tutti gli adulti, agli educatori, agli insegnanti, ai genitori.

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«Caro papà, lo sai che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia domenica quando ti sei attaccato alla rete urlando contro l’arbitro? Io non ti avevo mai visto così arrabbiato. Forse sarà anche vero che lui (l’arbitro) ha sbagliato; ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu dicessi niente? Anche se ho perso la partita per colpa dell’arbitro, come dici tu, mi sono divertito lo stesso.
Papà capisci, io voglio solo giocare, ti prego, lasciamela questa gioia, non darmi suggerimenti che mi fanno solo innervosire: tira, passa, buttalo giù. Mi hai sempre insegnato a rispettare tutti, anche l’arbitro e gli avversari e di essere educato… e se ‘buttassero giù’ me, quante parolacce diresti? Un’altra cosa papà: quando il mister mi sostituisce o non mi fa giocare, non arrabbiarti, io mi diverto lo stesso anche a vedere i miei amici stando seduto in panchina, siamo in tanti ed è giusto fare giocare tutti. Scusami papà, ma, non dire alla mamma al ritorno dalla partita: ‘oggi ha vinto’ o ‘ha perso’; dille soltanto che mi sono divertito tanto e basta.
E poi, non raccontare ti prego che ho vinto perché ho fatto un gol bellissimo; non è vero papà! Ho buttato dentro il pallone perché il mio amico mi ha fatto un bel passaggio. E ascoltami papà: al termine della partita, non venire nello spogliatoio per vedere se faccio bene la doccia o se so bene vestirmi, che importanza ha se mi metto la maglietta storta? Papà devo imparare da solo! Sta sicuro che diventerò grande anche se avrò la maglietta rovesciata! E lascia portare a me il borsone: vedi? C’è stampato il nome della mia squadra e mi fa piacere far vedere a tutti che io gioco a pallone. Non prendertela papà, se io ti ho detto queste cose, lo sai che io ti voglio tanto bene. Ciao».

Sport amico dei bambini

21 Gennaio 2015 at 7:29

Lo sport è un elemento fondamentale  per il sano sviluppo dei bambini, tanto da  esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come undiritto fondamentale.

Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica […]“.

Sebbene in tale articolo non venga citato lo sport, la dottrina ha specificato successivamente che le parole riposo, svago, gioco e attività ricreative, benché sembrino apparentemente sinonimi, implicano differenze sostanziali.

Riposo sottintende la necessità di rilassarsi mentalmente e fisicamente, nonché di dormire.

Svago è un termine dal significato più ampio, che fa riferimento al tempo libero ed alla libertà di fare ciò che uno più desidera.

Attività ricreative abbraccia la vasta gamma di azioni svolte per libera scelta, il cui scopo è il piacere e il divertimento: lo sport, le arti creative, i passatempi di carattere scientifico, tecnico, artigianale, agricolo.

Gioco include tutte le attività dei bambini che non sono controllate dagli adulti e che non richiedono il rispetto di regole precise.

Anche in Italia l’UNICEF si impegna a promuovere una vita sana – fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica – dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative.

Lo sport fa bene, e non solo al fisico…

 L’attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente:
  • irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
  • sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo
  • aiuta a controllare il peso corporeo
  • aiuta a ridurre il grasso e la pressione sanguigna
  • riduce lo stress, l’ansia, la depressione e la sensazione di solitudine
  • prepara i bambini all’apprendimento futuro
  • migliora il rendimento scolastico
  • aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l’uso di tabacco, droghe o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza

Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti imparano alcuni deivalori più importanti della vita.

Come dichiarato dal Direttore esecutivo dell’UNICEF Ann Veneman, l’attività fisica promuove non violenza, tolleranza e pace.

Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.

Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.

Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura.

È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo.

Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono.

I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.

L’idratazione nel bambino che fa sport

13 Gennaio 2015 at 21:15

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che tutti i bambini e ragazzi nella fascia di età 5-17 anni pratichino almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da media a vigorosa, per lo più di tipo aerobico (attività di gioco), con picchi di intensità più elevata 3 volte la settimana per aiutare lo sviluppo di muscoli e struttura ossea (attività di allenamento e competizione). Ne consegue che potrebbe essere improprio parlare di alimentazione specifica per il bambino che pratica sport, visto che questa attività dovrebbe essere svolta da tutti i soggetti in accrescimento.

Infatti nei nostri ragazzi un’assunzione equilibrata di nutrienti è importante per mantenere lo stato di salute, garantire la crescita ed una corretta maturazione dell’organismo; nello sportivo più assiduo serve inoltre per prevenire gli infortuni e per ricercare il massimo risultato agonistico.

Di converso bisogna invece considerare che il risultato di un regime dietetico e/o di allenamento troppo impegnativo e rigoroso per età, livello di maturazione fisica e limiti individuali, potrebbe portare al risultato di far allontanare il giovane atleta dalla pratica dell’attività sportiva.

La presunzione che una dieta specifica possa favorire i risultati agonistici nello sportivo non è recente: già nel 540 a.C. Milone di Crotone, atleta olimpico, svolgeva così il concetto: “…Carne di capra per il saltatore, carne di antilope per il corridore, carne di toro per il lottatore, con pane e vino…”.

E’ a questo desiderio di favorire la prestazione nella pratica sportiva che rispondono ad esempio alcuni prodotti ampiamente pubblicizzati, in particolare in occasione di eventi sportivi, quali gli “sport drink”: si tratta di bevande reidratanti a base di acqua, zuccheri e sali, che hanno la funzione di reintegrare le perdite ed il consumo di questi componenti nel corso dell’attività fisica intensa.

E’ vero infatti che è l’acqua corporea il costituente dell’organismo che deve essere più prontamente e costantemente reintegrato nel corso di attività fisica intensa: infatti i muscoli in piena attività generano un calore da 10 a 20 volte superiore a quello dei muscoli a riposo, e il calore ambientale, la elevata umidità, la luce radiante diretta del sole, e il calore radiante riflesso dalle superfici contribuiscono ad elevare la temperatura corporea.

La sudorazione è la via principale per dissipare calore (fino all’80% del calore prodotto), specialmente in ambienti caldi, con perdita di acqua ed elettroliti (principalmente NaCl, cloruro di sodio), quantificabile fino a 2 litri/ora in condizioni climatiche ideali, quali caldo secco e ventilato, mentre diminuisce di efficienza in condizioni di elevata umidità ambientale.

Gli adolescenti, come gli adulti, con buon allenamento hanno una maggiore sudorazione rispetto a quelli senza training, e, durante esercizi fisici di durata superiore a 30 minuti, il riflesso della sete, che mantiene la corretta idratazione del corpo, può sottostimare il fabbisogno di liquidi, specialmente in condizioni di attività prolungate (disidratazione volontaria); poiché la disidratazione (a partire dall’1%!) può interferire con la termoregolazione ed iniziare a peggiorare la performance atletica, si può intuire quanto sia importante curare la reidratazione nello sportivo.

Questo è uno schema esemplificativo di reidratazione con acqua per un ragazzo di 40 kg:

20 minuti prima dell’attività: 250 ml

Durante l’attività, ogni 15-20 minuti: 120-180 ml

Dopo l’attività , iniziare immediatamente: 500 ml ogni 500 gr. di peso perso

 

Bevande con elettroliti o carboidrati, gli sport drink, di norma non offrono vantaggi rispetto all’acqua, nel mantenere il volume del sangue, nel mantenere la concentrazione degli elettroliti e nel migliorare l’assorbimento intestinale del liquido ingerito (possono provocare nausea, crampi e vomito). Quanto alla supplementazione con carboidrati delle bevande, similmente a ciò che viene consigliato nell’adulto, anchenel ragazzo sono consigliati liquidi con un tenore di zuccheri del 6% solo negli sport di durata superiore a 1 ora, altrimenti è sempre consigliabile privilegiare l’acqua semplice.

LO SPORT FA BENE ANCHE ALLA PAGELLA

13 Gennaio 2015 at 21:14

Finita la scuola, consegnate le pagelle. Se i risultati di vostro figlio non vi hanno soddisfatto pienamente, ponetevi (anche) questa domanda: nel corso dell’anno ha fatto abbastanza sport? Perché è ormai assodato che una buona forma fisica – già a partire dall’infanzia e poi nell’adolescenza – fa bene non solo al corpo ma anche alla mente. E dunque anche ai voti scolastici.

 

Niente di nuovo: la frase “mens sana in corpore sano” (mente sana in un corpo sano) l’ha inventata Giovenale duemila anni fa. Ma le conferme continuano ad arrivare: l’ultima da uno studio spagnolo pubblicato sul “Journal of Pediatrics”, condotto su 2.038 bambini e ragazzi fra i 6 e i 18 anni, secondo cui i ragazzi più atletici hanno migliori risultati scolastici. E a incidere di più sul rendimento intellettivo è l’abilità motoria, insieme a capacità cardiorespiratoria e forza muscolare. I ricercatori dell’Università autonoma di Madrid hanno raccolto dati completi sulla forma fisica, la composizione corporea e le performance accademiche dei soggetti studiati.

Irene Esteban-Cornejo e colleghi hanno così scoperto che la capacità cardiorespiratoria e l’abilità motoria, da sole e in associazione, sono gli elementi maggiormente collegati ai risultati scolastici. Tanto che i bambini e teenager con bassi livelli di entrambe hanno in pagella voti più scarsi. In particolare è l’abilità motoria a essere risultata più importante sul fronte accademico, mentre la forza muscolare non sembra avere un peso indipendente. «Avere alti livelli di capacità cardiorespiratoria e motoria può, in una certa misura, ridurre il rischio di insuccesso scolastico – conclude Esteban-Cornejo -. Dovrebbero essere compiuti sforzi per promuovere la forma fisica di bambini e adolescenti, con esercizi aerobici e attività mirate a migliorare in particolare le capacità motorie e cardiorespiratorie».

E pensare che i bambini italiani di sport ne fanno pochissimo. Secondo una recente indagine di Save Children, nel nostro Paese un minore su quattro non fa sport (né alcun tipo di movimento), nel 28% dei casi per difficoltà economiche. Quattro ragazzi su dieci si muovono sempre in auto, solo il 24% a piedi e un misero 9% in bicicletta.

Il 73% dei minorenni italiani trascorre il proprio tempo libero in casa: non è difficile immaginare che per molti di loro tv, computer e videogame sono i normali “compagni di gioco”.

Va ancora peggio agli adolescenti: secondo un’indagine della Società Italiana di Pediatria dello scorso anno il 40% di loro non pratica alcuno sport. Ma fare dell’attività fisica – o anche soltanto giocare all’aperto con gli amici – dovrebbe essere un diritto di tutti i bambini. E le motivazioni economiche non sempre “reggono”: una partita a calcio o a pallacanestro nel campetto dell’oratorio non costa nulla, così come una nuotata in una piscina comunale o una corsa in bicicletta…

Tanto più che un’altro recente studio (della Harvard School of Public Health di Boston) ha messo in guardia sulla “ciccia” che i bambini rischiano di accumulare nei mesi estivi, quando le scuole sono chiuse, e dunque “salta” anche l’ora di ginnastica che si fa in classe: per molti, troppi, minorenni l’unica attività sportiva della settimana. Saranno i troppi gelati o la noia, ma le vacanze influiscono sulla bilancia e il peso di bambini e ragazzi aumenta molto più rapidamente che durante l’anno scolastico, specie per quei piccoli che sono già sovrappeso. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Preventing Chronic Disease”, si è basato sulla revisione di dati relativi a sette precedenti ricerche sull’argomento, che nel loro insieme hanno visto coinvolti oltre diecimila bambini dai 5 ai 12 anni.

Insomma di motivazioni ce n’è a sufficienza: bando alle scuse e alla pigrizia, portate i vostri figli al parco a correre, in bicicletta, o al mare a fare delle belle nuotate.

La Libertas promuove le discipline minori

5 Novembre 2014 at 7:25

di Luigi Musacchia
31 ottobre 2014

Si conclude in questi giorni il progetto “Sport ovunque – sport comunque” che la Libertas ha elaborato e realizzato in sintonia con il bando indetto dal CONI sul tema “Federazione ed Ente binomio vincente!”. Un messaggio chiaro e forte per intensificare i rapporti di collaborazione fra le FSN (Federazioni Sportive Nazionali) e gli EPS (Enti di Promozione Sportiva).

Le politiche sportive del CONI si muovono a tutto campo. Fra le priorità emerge l’intento di valorizzare le discipline emarginate dai media. E’ un problema antico fortemente condizionato da numerosi fattori: spettacolo, sponsorizzazioni, talenti, ecc. Una disciplina poco spettacolare non riesce a polarizzare l’attenzione del grande pubblico. Conseguentemente gli sponsor non sono stimolati ad investire. La mancanza di campioni non accende i riflettori.

Alcune discipline sono relegate nella nicchia del territorio perché nascono dalle tradizioni della cultura popolare e pertanto non riescono ad emergere. In questo ambito è preziosa l’attività di base delle associazioni sportive dilettantistiche che mantengono vive le radici di antiche consuetudini. Pensiamo ai riti della civiltà rurale che si tramandano di generazione in generazione.

Emerge sempre più nella scuola e nello sport il fenomeno dell’abbandono precoce. La Libertas, interpretando la linea del CONI, ha sensibilizzato le strutture territoriali per attivare un’indagine conoscitiva. La cooperazione degli enti di promozione sportiva con gli enti locali è fondamentale per individuare le cause di un disagio. Il problema non è vincolato soltanto alla mancanza – in alcune aree territoriali – degli impianti sportivi.

Le motivazioni dell’abbandono precoce spesso sono radicate nell’ambito familiare. In questo caso l’operatore sportivo diventa anche assistente sociale ed apre un dialogo con i giovani e successivamente con le figure genitoriali. Non sempre le difficoltà economiche impediscono ai ragazzi di frequentare i luoghi della partecipazione e della socializzazione. Talvolta fra le mura domestiche si celano storie di emarginazione e di disagio.

 

Prof. Luigi Musacchia

Presidente Nazionale Libertas

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Allenamenti Interregionali Libertas

9 Ottobre 2014 at 9:54

Foto dei vari allenamenti Interegionali Libertas (attività) con il seguente Programma allenamenti.

1° – Vittorio Veneto – Judo,Aikido V.V. – 24Settembre

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2° – Palazen -Polisportiva Villanova – 1Ottobre

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3° – Udine – Sport Team – 8Ottobre

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Invito : “Lo sport come strumento di integrazione sociale fra i giovani”

22 Settembre 2014 at 8:15

Il Centro regionale Libertas Liguria con il patrocinio di Regione Liguria,
ha il piacere di invitarLa per mercoledì 24 settembre 2014 alle ore 20,30 a Savona al convegno
che avrà luogo nella Sala delle Federazioni Sportive del Coni (via Paleocapa 4) dal titolo:

“Lo sport come strumento di integrazione sociale fra i giovani”

invito convegno libertas 24-09-2014

Lignano Sabbiadoro: Polisportiva Villanova di Pordenone ai Campionati Europei di kata

20 Maggio 2014 at 20:29

Nel weekend, a Lignano Sabbiadoro si disputano i Campionati Europei di kata, organizzati dalle società Kuroki Tarcento, Polisportiva Villanova di Pordenone e Sport Team Udine, unitamente alla Federazione nazionale Fijlkam. Rappresentano il momento conclusivo dell’impegnativa stagione agonistica. La manifestazione continentale si disputa per la decima volta e per l’Italia costituisce un momento importante di verifica, data la leadership dimostrata nella specialità. La Nazionale schiererà tre coppie del Kuroki e una del Villanova (i goriziani Alessandro Furchì e Michele Battorti), oltre al gruppo regionale del Judo Show (formato sempre da Furchì e Battorti, nonché dai triestini Edoardo Lapel, Alessandro e Stefano Bucer). Il Friuli Occidentale sarà rappresentato dai coniugi azzanesi Marika Sato e Alfredo Sacilotto. Marika (con trascorsi agonistici anche nel football) è approdataquest’anno al Judo Kuroki Tarcento, col quale ha vinto la Coppa Italia e due gare di Gran Prix.

Nel suo ricco palmares ci sono pure due ori, un argento e due bronzi conquistati ai Campionati Europei con il club di origine, il Judo Azzanese. Gareggia anche nei master e rientra agli Europei dopo quasi tre anni di assenza. Ha collezionato 15 presenze in maglia Azzurra. A Lignano Sabbiadoro sarà in competizione (in coppia col marito) nel Kodokan Goshin Jutsu,categoria under 47. Alfredo Sacilotto ha condiviso l’esperienza internazionale di Marika, con la quale ha sempre gareggiato. Anche lui è al Judo Kuroki e ha collezionato 14 presenze in Azzurro. Gli Europei si svolgeranno al Palazzetto dello sport di Lignano Sabbiadoro, sabato 24 maggio (inizio ore 9 e premiazioni intorno alle 16.30) e domenica 25 (dalle 9.30 alle 12.30). Tutti gli accrediti e la logistica invece si svolgeranno nel complesso della GeTur.

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