Linee progettuali della Libertas per il quadriennio 2017 – 2020

23 Dicembre 2016 at 22:02

di Luigi Musacchia
20 dicembre 2016

Dai lavori dell’Assemblea programmatica di Riccione sono emersi proficui orientamenti sulla ‘governance’ dello sport: costruttiva collaborazione con il CONI; leale confronto con gli altri Enti di Promozione Sportiva; positiva reciprocità con le FSN (Federazioni Sportive Nazionali) aprendo un tavolo permanente di condivisione dalla stesura di convenzioni paritetiche al riconoscimento delle attività formative; definizione delle aree (agonistica e sociale) nel pieno rispetto delle autonomie avviando espressioni integrate e concordate di cooperazione a livello centrale e territoriale; semplificare le procedure per l’iscrizione delle società sportive dilettantistiche al Registro istituito dal CONI.

Lo sport non può e non deve essere un personaggio pirandelliano in cerca d’autore. Deve essere interpretato come un fenomeno di costume e di massa che si evolve verso un profilo alto di emancipazione sociale. Oltre l’èlite sportiva che miete allori alle Olimpiadi nel tripudio dei vessilli tricolori esiste un Paese sportivamente difforme con larghe aree di sottosviluppo strutturale (carenza di impianti) e culturale (pseudoginnastica nelle scuole).

Intensificare e qualificare lo sport nella scuola significa avviare un processo evolutivo di civiltà. Fra le priorità mettere in sicurezza gli edifici scolastici e dotarli di infrastrutture revisionando i banchi ormai anacronistici che – ignorando le norme ergonomiche – determinano nei giovanissimi le patologie posturali.

I giovani rivendicano gli spazi in senso fisico ed anche metaforico: spazi per praticare l’attività motoria, per socializzare, per costruire valori, per vivere emozioni, per includere le diversità. Alla base di tutto questo c’è una nuova visione dello sport di cittadinanza fondata sulla parola ‘etica’ tanto enfatizzata e poco applicata. La Libertas ritiene che debbano essere attuate tutte le azioni (campagne contro il doping, prevenzione ergonomica, cultura del fair play, ecc.) per diffondere anticorpi valoriali contro le devianze psicosociali ormai endemiche (bullismo nelle scuole, teppismo negli stadi, allarmante diffusione delle sostanze dopanti anche fra le società sportive dilettantistiche, ecc.).

Quest’ultimo riferimento conferma la sensibile attenzione della Libertas verso lo sport promozionale di base. Rivolgo le più sincere espressioni di gratitudine al centri Libertas (comunali – provinciali – regionali) che mantengono alto il prestigio del nostro movimento su tutto il territorio nazionale. Dai lavori dell’Assemblea di Riccione è emersa l’esigenza di adeguare il modello organizzativo e progettuale alle rapide trasformazioni in atto nella società complessa. Auspico che sia il preludio di una formidabile spinta propositiva per affrontare le sfide dell’immediato futuro con la forza dell’identità, l’orgoglio dell’appartenenza, il coraggio delle scelte.

 

Prof. Luigi Musacchia

Presidente Nazionale Libertas

La Libertas a Riccione per consolidare i valori dello sport per tutti sul territorio

29 Novembre 2016 at 15:06

di Luigi Musacchia
19 novembre 2016

Celebriamo a Riccione un momento fondamentale della nostra storia. Consolidiamo i valori costruiti in oltre settant’anni e progettiamo il futuro. Mentre scriviamo la terra continua a sussultare nelle aree terremotate. Si disgregano intere comunità. Vengono inesorabilmente cancellati i luoghi della memoria storica e dell’identità culturale.

Occorre ricucire in tempi brevi lo strappo delle relazioni sociali restituendo ai giovanissimi gli spazi ludici per legittimare il diritto alla qualità della vita.

Lo “sport per tutti” è il collante per tenere insieme i frammenti della socialità. E’ anche il motore della rinascita civile del territorio ferito. Nel nostro Paese enormi ricchezze paesaggistiche sono state dilapidate e vandalizzate. Al dissesto idrogeologico si aggiungono i fenomeni devastanti della cementificazione selvaggia. Grandi aree sono diventate discariche abusive o, peggio ancora, siti illegali per lo smaltimento di rifiuti tossici gestiti dalla criminalità organizzata.

In questo contesto lo “sport per tutti” diventa occasione di recupero e di risanamento di aree disastrate. Il reperimento delle risorse finanziarie è certamente un elemento importante, ma il propellente della ricostruzione deve nascere dal basso, dalla gente che vive il territorio, dalla forza trainante del volontariato.

Quante volte abbiamo visto elevare le classiche cattedrali nel deserto? Quanti miliardi sono stati sperperati alla vigilia delle campagne elettorali? Quanti impianti sportivi sono stati realizzati prima ancora di formare i dirigenti sportivi ed i tecnici che fossero capaci di gestirli?

Il nostro Paese è una lugubre mappatura di strutture compiute con i soldi pubblici e poi abbandonate nell’incuria degli enti locali. E’ il momento di responsabilizzare tutti gli attori protagonisti che operano sul territorio. Dobbiamo consorziare le energie affinchè la cultura dello “sport per tutti” diventi propositiva coinvolgendo le amministrazioni locali e tutte le componenti sociali. Gli interventi di recupero e di risanamento devono motivare la partecipazione, la condivisione, la socialità. La spinta progettuale dello sport è determinante per rivitalizzare il tessuto civile di territori che altrimenti sarebbero irrimediabilmente compromessi.

Nell’immaginario collettivo si impone ormai prepotentemente la priorità della tutela del territorio, della messa in sicurezza delle strutture scolastiche, dei presidi sanitari territoriali, degli impianti sportivi. Significa salvaguardare il benessere psicofisico delle nuove generazioni. Anche lo “sport per tutti” può e deve fare la propria parte con una cultura della prevenzione che preveda il controllo periodico e sistematico degli impianti sportivi come un prezioso valore aggiunto al servizio della collettività.

Prof. Luigi Musacchia

Presidente della Libertas

presidente musacchia

Il piano per realizzare gli impianti sportivi nelle periferie urbane

1 Novembre 2016 at 8:22

di Luigi Musacchia
31 ottobre 2016

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed il Presidente del CONI Giovanni Malagò hanno presentato recentemente a Palazzo Chigi il “Piano Sport e Periferie”. La proposta pluriennale, istituita dalla legge 185 del 2015, prevede un investimento di 100 milioni spalmati in tre anni con una serie di iniziative urgenti già approvate, tra cui le recenti aree terremotate di Amatrice e di Accumoli.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito il Fondo “Sport e Periferie” da trasferire sul bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo destina al CONI. E’ stato ufficializzato l’investimento complessivo di 100 milioni di euro nel triennio 2015 – 2017 di cui 20 milioni nel 2015, 50 milioni nel 2016 e 30 milioni nel 2017.

Il Fondo è finalizzato alla ricognizione degli impianti sportivi esistenti su tutto il territorio nazionale, alla realizzazione ed alla ristrutturazione di impianti sportivi per l’attività agonistica localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane con la conseguente diffusione di attrezzature sportive finalizzate a sostenere gli squilibri economici e sociali.

Le associazioni e le società sportive no profit potranno presentare al Comune un progetto sussidiato da un piano di fattibilità economico-finanziaria per la riqualificazione, l’ammodernamento e la successiva gestione finalizzata alla promozione sociale ed all’aggregazione giovanile. Le associazioni sportive, che ottengono la gestione di un impianto sportivo pubblico, possono aderire alle convenzioni Consip o di altro centro di aggregazione regionale per la fornitura di energia elettrica, di gas o di altro combustibile al fine di garantire la gestione della struttura.

Sono giunte al CONI 1.681 proposte per circa 1 miliardo e 300 milioni di euro di richieste di contributo. Sono numeri emblematici che rivelano un Paese sportivamente difforme con larghe aree di sottosviluppo strutturale (carenza di impianti). Fra i primi interventi programmati dal CONI occorre sottolineare l’emergenza sociale delle aree disagiate tra cui lo Zen di Palermo, Scampia a Napoli, Barletta che ha dato i natali a Pietro Mennea, Ostia, Reggio Calabria, Cardellino a Milano, Corviale, 15 playground a Roma.

E’ importante questa sensibile attenzione verso le periferie degradate dove allignano fenomeni di microcriminalità che inquinano il tessuto urbano polarizzando una facile manovalanza  nella devianza minorile. Lo sport è senza dubbio un antidoto per tutelare il benessere psicofisico dei giovanissimi. Inoltre intendo sottolineare gli interventi nelle Regioni del Sud con particolare riferimento alla Calabria (34), alla Sicilia (22) ed alla Campania (19). Finalmente una risposta alla carenza di impianti sportivi.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Il trionfo dei nostri atleti paralimpici è un inno alla forza di volontà

4 Ottobre 2016 at 6:02

di Luigi Musacchia
30 settembre 2016

Le Paralimpiadi si sono concluse con un bilancio molto positivo per l’Italia. La squadra azzurra ha concluso la manifestazione con 39 medaglie all’attivo, un bottino che ha garantito al Team Italia il nono posto nel medagliere complessivo, un risultato che i nostri atleti paralimpici non riuscivano a raggiungere da 44 anni.

A dominare la maggior parte delle gare sono stati gli atleti cinesi, che hanno conquistato 236 medaglie complessive. Al secondo posto del podio il Regno Unito con 147 medaglie. Terza l’Ucraina che, grazie alle sue 117 medaglie totali, è riuscita a chiudere prima degli Stati Uniti, quarti con 112 medaglie. Le televisioni di tutto il mondo hanno decretato lo straordinario successo dei campioni diversamente abili. Nel corso degli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente una sensibile attenzione verso la Paralimpiade che è seconda nel mondo solo ai Giochi Olimpici. Le immagini hanno esaltato momenti di gioia e di concentrazione, di delusione e di sofferenza, ma su tutto hanno prevalso la solidarietà e la forza di volontà.

Ancora una volta lo sport ha superato le barriere delle diversità con la sua vocazione inclusiva e partecipativa. Dobbiamo apprezzare il superbo lavoro svolto nel nostro Paese dal CONI e dal CIP. Sono stati raggiunti livelli di eccellenza che hanno sensibilizzato i media e polarizzato l’attenzione del grande pubblico. Abbiamo vissuto atmosfere indimenticabili di coinvolgimento emotivo che hanno alzato decisamente il livello di una sensibile e partecipata condivisione.

E’ certamente un salto di civiltà cui contribuiscono anche gli Enti di Promozione Sportiva che sono effettivamente radicati su tutto il territorio nazionale. La disabilità è un gigantesco iceberg: sotto la punta delle eccellenze esiste una pressante domanda di partecipazione. La televisione determina fenomeni di identificazione e di proiezione. Gli atleti paralimpici sul podio provocano effetti dirompenti ed emulativi, accendono processi di promozione umana e di inclusione sociale. Ormai la disabilità sportiva ha legittimato il diritto di cittadinanza strappando dall’isolamento e dall’emarginazione soggetti che si erano autoesiliati.

Si moltiplicano ormai libri e tesi di laurea su questa svolta epocale che apre nuove frontiere di socialità. Un grande sommerso rivendica a gran voce il diritto alla partecipazione ed alla condivisione. La Libertas, da sempre attiva nell’area della disabilità, ha costruito percorsi straordinari che sono diventati opportunità di speranza civile. Si arricchisce sempre più il palmarès dei nostri campioni diversamente abili che onorano ovunque i colori della Libertas. L’agonismo ed il podio sono certamente importanti come ugualmente vittorioso è l’atleta che giunge ultimo al traguardo.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

La certificazione medica per le attività sportive

27 Luglio 2016 at 20:35

di Luigi Musacchia
25 luglio 2016

Il CONI ha recentemente puntualizzato le norme relative alla certificazione medica per le attività sportive non agonistiche. Vengono specificate tre diverse tipologie di tesseramento: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate; b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva.

A) Tesserati che svolgono attività sportive regolamentate. Per questa categoria, ancorchè non svolga attività agonistica (in relazione alla quale già esiste – e rimane invariato – l’obbligo di certificazione di idoneità prevista dal D.M. 18.2.1982), sussiste l’obbligo del certificato di idoneità non agonistico, così come individuato dall’art. 42 bis della legge 9 agosto 2013 n. 98 e dalle Linee Guida del Ministero della Salute in data 8 agosto 2014. Rientrano nell’ambito della categoria “tesserati che svolgono attività sportive regolamentate” tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate ed agli Enti di Promozione Sportiva, ad eccezione di quelle previste nell’ambito del successivo punto B.

B) Tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico. I tesserati di questa categoria non sono tenuti all’obbligo di certificazione sanitaria, ma si raccomanda, in ogni caso, un controllo medico prima dell’avvio dell’attività sportiva. Rientrano in questa categoria tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate ed agli Enti di Promozione Sportiva, caratterizzate dall’assenza o dal ridotto impegno cardiovascolare (tiro con l’arco, biliardo, bocce, bowling, bridge, dama, giochi tradizionali, golf, pesca sportiva, scacchi, ecc.).

C) Tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva (non praticanti). Non sono sottoposti all’obbligo di alcuna certificazione sanitaria le persone fisiche che siano state dichiarate “non praticanti” dalle Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate e dagli Enti di Promozione Sportiva, anche per il tramite della società o associazione sportiva di affiliazione. Questa specifica qualità deve essere espressa all’atto del tesseramento in un’apposito categoria istituita dal soggetto che effettua la procedura di tesseramento.

In sostanza è stato ribadito l’obbligo del certificato medico per gli agonisti tesserati. E’ una misura precauzionale per tutelare l’incolumità degli atleti che intendono praticare le discipline sportive con la tranquillità psicologica di un’assoluta sicurezza.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

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Libertas e FIDAL ribadiscono l’azione per lo sport, la scuola e la salute

7 Giugno 2016 at 8:27

di Luigi Musacchia
1 giugno 2016

Il recente protocollo di intesa  sottoscritto dal Centro Nazionale Sportivo Libertas e dalla FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera) rinnova un patto associativo importante: la centralità di una disciplina regina che ha conferito campioni e medaglie allo sport azzurro. Si avverte l’esigenza di intensificare e qualificare l’attività promozionale di base dove la Libertas e la FIDAL possono svolgere un impegno congiunto nelle aree dell’associazionismo sportivo, della scuola e della salute.

Le associazioni sportive di base costituiscono una prima linea di intervento sul territorio per rispondere adeguatamente alla crescente domanda di attività motoria. Promuovere la pratica sportiva nella scuola, a partire da quella primaria, significa puntare i riflettori su progetti mirati che siano capaci di evidenziare le attitudini  e di sperimentare percorsi didattici innovativi in sintonia con le più recenti indicazioni europee.

Nell’area della salute è diventata prioritaria la prevenzione per arginare l’obesità infantile, il diabete giovanile, le degenerazioni cardiovascolari e tutte le patologie causate dalla sedentarietà. La sinergia fra educazione alimentare, cultura del movimento e conseguente pratica sportiva è auspicabile per tutelare il benessere psicofisico delle nuove generazioni. Una componente fondamentale della collaborazione fra la Libertas e la FIDAL è la lotta all’abbandono sportivo che colpisce una considerevole percentuale di giovani.

Dobbiamo anche rilanciare il ruolo del volontariato sportivo attribuendo valenze professionali agli operatori di base affinchè possano sussidiare su tutto il territorio nazionale l’azione dell’associazionismo e degli enti locali. Occorre sviluppare le opportunità di aggregazione e di inclusione che lo sport offre ai diversamente abili.

Lo sport è diventato anche costruttore di incontri e di comunità in un contesto sociale sempre più interculturale e multietnico. Talvolta la politica alza muri e separatezze mentre lo sport, invece, abbatte le barriere con un linguaggio universale che unifica uomini e donne di tutte le latitudini. La Libertas e la FIDAL rivolgono una particolare attenzione anche all’impiantistica sportiva, agli investimenti privati, alle sponsorizzazioni, al management sportivo come opportunità di formazione e di inserimento nel mercato del lavoro.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

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Piano pluriennale del CONI per gli impianti sportivi

9 Maggio 2016 at 13:04

di Luigi Musacchia
1 maggio 2016

L’art. 15 del D.L. 25 novembre 2015 n. 185 ha previsto l’istituzione sullo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze – per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – del Fondo ‘Sport e Periferie’ a sua volta da trasferire al CONI.

Il Fondo è finalizzato, fra l’altro, alla realizzazione di interventi per la progettazione e la riqualificazione di impianti sportivi con destinazione all’attività agonistica nazionale – localizzati nelle aree svantaggiate del nostro Paese e nelle periferie urbane – e diffusione di attrezzature sportive nelle stesse aree con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali.

Inoltre il Fondo è finalizzato al completamento ed all’adeguamento di impianti sportivi esistenti con destinazione all’attività agonistica nazionale ed internazionale. Il CONI ha definito e presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il piano dei primi interventi urgenti che potrà essere poi rimodulato entro il 28 febbraio di ogni anno nel triennio 2015-2017 per una spesa complessiva di 100 milioni di euro. Nella documentazione progettuale vengono richiesti lo studio di fattibilità, il progetto preliminare, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo. Questa attenzione verso l’impiantistica sportiva nasce da un approfondito monitoraggio sul territorio al fine di calibrare e razionalizzare una politica degli interventi. Una meticolosa mappatura (come quella effettuata dal CONI, dal CNEL e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la collaborazione dei rappresentanti delle Regioni, dell’UPI e dell’ANCI) ha consentito di effettuare l’analisi quantitativa del patrimonio impiantistico (dati ed indicatori), l’analisi qualitativa dell’impiantistica attraverso un’indagine conoscitiva e diretta presso i Comuni, gli approfondimenti di casi specifici di ‘buone pratiche di gestione’. E’ importante potenziare la rete degli impianti sportivi sul territorio per dare risposte adeguate alla crescente domanda di sport. Una linea di tendenza alimentata dalla nuova cultura salutista che coinvolge fasce sociali di tutte le età. Inoltre dobbiamo affrontare un’emergenza rilevata da numerosi organismi internazionali fra cui l’UNICEF e l’OCSE: la percentuale allarmante dell’obesità infantile che incide sul bilancio delle famiglie e del Piano Sanitario Nazionale.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Gli “stati generali” della Libertas: sinergia fra le strutture territoriali

24 Marzo 2016 at 16:28

Si è conclusa la maratona degli “stati generali”: momenti di incontro e di confronto fra le strutture centrali e territoriali della Libertas. In sostanza abbiamo effettuato un check up completo sul corpo associativo per monitorare le criticità. Periodicamente il nostro movimento si deve misurare con una fenomenologia sociale in continua e rapida trasformazione. Ecco perchè dobbiamo verificare se la nostra linea progettuale risponde alla nuova domanda che emerge dalle grandi aree di sensibilità sociale.

Inoltre è importante valutare la valenza e la competitività della nostra politica dei servizi. Stiamo attraversando un’emergenza fra attese e speranze mentre si sedimentano i ritardi strutturali e le lentezze burocratiche (la scuola, il welfare, gli impianti sportivi, il fisco, il gap delle aree meridionali, ecc.). Gli enti di promozione sportiva, per la loro “vocazione” sociale, sono in prima linea su tutto il territorio nazionale ed avvertono il disagio dei giovani.

Lo “sport per tutti” è cresciuto esponenzialmente in questi ultimi anni consentendo a migliaia di cittadini di ogni età  e di ogni ceto sociale di praticare l’attività motoria. La Libertas  ha colto l’occasione degli “stati generali” per monitorare le proprie potenzialità, le capacità organizzative, la forza di attrazione, il peso dell’interlocuzione con gli enti locali.

Dai lavori degli incontri territoriali è emersa la consapevolezza di energie ancora inespresse che devono essere canalizzate verso obiettivi mirati consolidando rapporti associativi ormai collaudati ed esplorando nuove alleanze che abbiano aperto canali di comunicazione con soggetti istituzionali. Da queste proficue reciprocità si possono sviluppare nuove aggregazioni in sintonia con il patrimonio valoriale della Libertas.

In questa direzione gli “stati generali” hanno palesato una stimolante elaborazione di intenti che dovranno coniugare, nell’immediato futuro, una spinta propositiva e competitiva. Dobbiamo rinnovare l’entusiasmo dello “stare insieme”, dobbiamo perseguire obiettivi sostenibili, dobbiamo aggiornare la nostra cultura sportiva che non può essere più soltanto “muscolare” in quanto si deve adeguare alla crescente domanda di benessere psicofisico. In sostanza gli “stati generali” sono un tagliando di verifica e di aggiornamento per calibrare la nostra proposta associativa verso una dimensione più movimentista.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Auguri

24 Marzo 2016 at 16:26

Gli auguri del Presidente Nazionale della Libertas.

AUGURI PASQUA

La sponsorizzazione come strumento per promuovere lo sport sociale

24 Febbraio 2016 at 7:10

di Luigi Musacchia
22 febbraio 2016

Il recente accordo sottoscritto dalla Libertas e dalla Ecosphere Palladio si inserisce nel quadro di una linea di tendenza che si e sviluppata negli ultimi vent’anni. La cultura della sponsorizzazione registra ormai una crescita considerevole anche nell’area della promozione sportiva di base. Il mondo imprenditoriale persegue, attraverso lo strumento della sponsorizzazione, l’obiettivo di divulgare il proprio brand e di potenziare la visibilita sul mercato.

Lo sport svolge oggi un ruolo importante perche esprime un proprio patrimonio di valori: lealta, fair play, socialita, inclusione, gioco di squadra, ecc. Sono poli di attrazione per aziende che intendono investire energie e risorse sugli aspetti piu genuini dello sport. Inoltre all’idea dell’attivita sportiva si associano percezioni di partecipazione, di movimento e di condivisione. La sponsorizzazione deve essere finalizzata alla realizzazione di obiettivi e di strategie a medio-lungo periodo. Deve essere proficua per entrambi i soggetti che sottoscrivono una reciprocita fondata su un piano programmato di marketing. Qualsiasi societa sportiva (professionistica o dilettantistica) ha un bilancio e sostiene costi di gestione.

Pertanto ogni sodalizio sportivo deve affrontare il problema della copertura dei costi: da un lato con la promozione di attivita che possono reperire fondi in maniera diretta (per esempio le quote sociali) e dall’altro con l’offerta di servizi che consentono, in modo indiretto, alle societa sportive di accedere ad ulteriori finanziamenti necessari per la gestione. La copertura dei costi si realizza attraverso forme di mecenatismo. In sostanza un appassionato di sport elargisce un finanziamento per partecipare alla crescita del sodalizio ed al raggiungimento di determinati traguardi. La sponsorizzazione e un investimento dell’azienda sulla societa sportiva che polarizza l’attenzione di sensibilità sociali con il conseguente ritorno di immagine.

Gli obiettivi di un sodalizio di base sono qualitativi e quantitativi. In primo piano ovviamentelo sviluppo di una cultura sportiva, la promozione dei vantaggi derivanti dall’attivita motoria, l’attivazione di una struttura produttiva (gestione degli impianti, formazione dei tecnici, corsi di avviamento alle varie discipline sportive, ecc.). Definiti gli obiettivi occorre individuare le strategie con una vera e propria attivita di marketing. La conduzione dirigenziale e determinante per conferire affidabilita e professionalita alla societa sportiva. Il passo successivo e quello di sensibilizzare eventuali aziende-sponsor a cui proporre una documentata relazione sulle potenzialita di aggregazione e di comunicazione. Il piano di marketing presenta una relazione sull’incidenza territoriale della societa sportiva, definisce gli obiettivi ed il budget con l’analisi dei costi e dei ricavi.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia