Judo e codice morale: quando la passione diventa un habitus

21 Gennaio 2015 at 7:30
da mammaimperfetta

 

È così complessa l’età di Matteo che ormai mi riesce difficile anche fermarne le dinamiche. Non è più bambino. Ma lo è ancora. Non è ancora un ragazzo. Ma lo è già. È, come dicevo qui (10 anni, un ponte), un’età di passaggio, maturazione, crescita emotiva, scombussolamenti. È un flusso ininterrotto di atteggiamenti infantili e adulti, che si susseguono così velocemente da farti, a volte, girar la testa.

Mamma, ho voglia di abbracci e Ma cosa vuoi? si alternano più volte al giorno in passaggi degni dell’attenzione di Gregory Bateson.

Io non sono tanto pronta a fare la mamma di un pre-adolesente. Però, se ci penso, non ero pronta nemmeno a fare la mamma di un neonato. Alla fine sono loro che insegnano a noi a stare nel ruolo con la giusta dose di amore.

Non penso di poter essere smentita se scrivo che Matteo è un bambino ricco. Poi, si sa, per i genitori sono sempre un po’ più “qualchecosa” di quanto siano in realtà. Però io trovo Matteo un bambino per certi versi un po’ speciale. È ricco di premura. Essendo però un bimbo introverso, questa ricchezza va colta. Da come ti guarda. Da come si muove. Da come muove la bocca quando, ad esempio, vede qualcuno in difficoltà. Va colta anche da come tace.

È un bambino modesto, non lo sentirai mai vantarsi dei suoi risultati scolastici e nemmeno sportivi. Lo sentirai gioire, ma non vantarsi. Non lo vedrai compiere scorrettezze. Non lo vedrai perdere il controllo pubblicamente (piangere, innervosirsi, esagerare). Non lo vedrai dimenticarsi di un amico. Non lo vedrai mancare di rispetto. È un bambino che sa gestire gli stress ad alti livelli (tutti tranne, il rifiuto immotivato di un adulto, quello lo mette giustamente in crisi): l’anno scorso ha retto una situazione scolastica molto pesante, che ha scombussolato l’intera classe per quasi tutto l’anno, senza mai lamentarsi, regge le gare di judo, le verifiche, le interrogazioni, gli scontri, i litigi. È l’opposto di me che rifiuto tutti gli inviti in tv e  i momenti di public speaking perché…non ce la posso fare.

Matteo è un bambino che sa stare al mondo meglio di un adulto. Ha fiducia in se stesso.

Superfluo dire che ha molti difetti, oggi però voglio parlare di altro (leggi anche facciamo sentire speciali i nostri figli) perché mi sono stufata di genitori che presentano ai figli solo il conto dei loro errori e dei loro limiti.

Riflettendo su queste sue caratteristiche di approccio alla vita e alle relazioni, pensavo anche al fatto che è nato da 10 anni. E 6 di questi 10 anni li ha passati a praticare judo. Il60% della sua vita. È veramente tanto. Magari sarebbe quel che è anche senza aver praticato questa disciplina. Ma non ne sono convinta.

Lo sto un po’ studiando il judo e ho scoperto che esiste un codice morale (alcuni siti lo chiamano “etico”, ma in realtà è morale) che rispecchia l’essenza piena di Matteo e che lo descrive come io non saprei fare.

Judo codice morale

Sport amico dei bambini

21 Gennaio 2015 at 7:29

Lo sport è un elemento fondamentale  per il sano sviluppo dei bambini, tanto da  esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come undiritto fondamentale.

Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica […]“.

Sebbene in tale articolo non venga citato lo sport, la dottrina ha specificato successivamente che le parole riposo, svago, gioco e attività ricreative, benché sembrino apparentemente sinonimi, implicano differenze sostanziali.

Riposo sottintende la necessità di rilassarsi mentalmente e fisicamente, nonché di dormire.

Svago è un termine dal significato più ampio, che fa riferimento al tempo libero ed alla libertà di fare ciò che uno più desidera.

Attività ricreative abbraccia la vasta gamma di azioni svolte per libera scelta, il cui scopo è il piacere e il divertimento: lo sport, le arti creative, i passatempi di carattere scientifico, tecnico, artigianale, agricolo.

Gioco include tutte le attività dei bambini che non sono controllate dagli adulti e che non richiedono il rispetto di regole precise.

Anche in Italia l’UNICEF si impegna a promuovere una vita sana – fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica – dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative.

Lo sport fa bene, e non solo al fisico…

 L’attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente:
  • irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
  • sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo
  • aiuta a controllare il peso corporeo
  • aiuta a ridurre il grasso e la pressione sanguigna
  • riduce lo stress, l’ansia, la depressione e la sensazione di solitudine
  • prepara i bambini all’apprendimento futuro
  • migliora il rendimento scolastico
  • aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l’uso di tabacco, droghe o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza

Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti imparano alcuni deivalori più importanti della vita.

Come dichiarato dal Direttore esecutivo dell’UNICEF Ann Veneman, l’attività fisica promuove non violenza, tolleranza e pace.

Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.

Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.

Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura.

È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo.

Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono.

I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.

LA TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE

16 Gennaio 2015 at 11:43
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La tutela sanitaria delle attività sportive, ad ogni livello, da quello ludico-amatoriale a quello professionistico, rappresenta un aspetto fondamentale e imprescindibile per tutti coloro che operano nel settore dello sport, inteso nella sua accezione più ampia. Il quadro normativo italiano può essere considerato all’ avanguardia nel mondo non solo per il completo sistema di accertamenti previsti a tutela di tutti coloro che praticano attività sportiva, ma anche perché costituisce l’ unico sistema di screening preventivo generale del nostro Paese, in particolare nei riguardi delle giovani generazioni. Le norme fondamentali in materia, risalenti ai decreti ministeriali del 1982 e 1983, sono state oggetto recentemente di importanti innovazioni, in particolare per quanto riguarda l’ attività sportiva non agonistica e ludico amatoriale, nonché per i nuovi adempimenti previsti dal D.M. 24 aprile 2013 relativi alla dotazione e utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e alla formazione e aggiornamento degli operatori.
OGGETTO DEL SEMINARIO:
l’ analisi e l’ approfondimento dell’ intero sistema normativo in materia, con particolare riguardo agli adempimenti e alle responsabilità di chi opera all’ interno delle Società Sportive
DESTINATARI
Il Seminario è aperto a tutti ed è particolarmente rivolto a dirigenti di società sportive,
proprietari di club e circoli, atleti e allenatori che intendono intraprendere una nuova professione, consulenti sportivi e liberi professionisti
CREDITI FORMATIVI
Al termine del Seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Le organizzazioni di categoria e gli Ordini Professionali possono riconoscere, in base alla tematica trattata, il rilascio di crediti formativi
SEDE DEL CORSO
Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, Largo G. Onesti 1, ROMA
DATA DI INIZIO
29 gennaio 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
€300 + € 2 (bollo amministrativo)
SCONTI E CONVENZIONI
€270 + € 2 (bollo amministrativo): FSN/DSA/EPS, Sport in Uniforme, Community SdS, Società Sportive iscritte al Registro Coni, Laureati e Studenti in Scienze Motorie o Diplomati Isef, specialisti e studenti di settore
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro lunedì 26 gennaio. Dopo aver effettuato la registrazione sul sito della Scuola dello Sport, occorre compilare il modulo online presente all’ interno della scheda del Seminario. Compilato il modulo si riceve una e-mail di conferma con i dati per effettuare il bonifico. E’ considerato iscritto al Seminario solo chi offre evidenza dell’ avvenuto pagamento
INFORMAZIONI
Tel: 06/36726.9380-9227-9162
E-mail: sds_catalogo@coni.it
Website: www.scuoladellosport.coni.it
CODICE SEMINARIO
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L’idratazione nel bambino che fa sport

13 Gennaio 2015 at 21:15

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che tutti i bambini e ragazzi nella fascia di età 5-17 anni pratichino almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da media a vigorosa, per lo più di tipo aerobico (attività di gioco), con picchi di intensità più elevata 3 volte la settimana per aiutare lo sviluppo di muscoli e struttura ossea (attività di allenamento e competizione). Ne consegue che potrebbe essere improprio parlare di alimentazione specifica per il bambino che pratica sport, visto che questa attività dovrebbe essere svolta da tutti i soggetti in accrescimento.

Infatti nei nostri ragazzi un’assunzione equilibrata di nutrienti è importante per mantenere lo stato di salute, garantire la crescita ed una corretta maturazione dell’organismo; nello sportivo più assiduo serve inoltre per prevenire gli infortuni e per ricercare il massimo risultato agonistico.

Di converso bisogna invece considerare che il risultato di un regime dietetico e/o di allenamento troppo impegnativo e rigoroso per età, livello di maturazione fisica e limiti individuali, potrebbe portare al risultato di far allontanare il giovane atleta dalla pratica dell’attività sportiva.

La presunzione che una dieta specifica possa favorire i risultati agonistici nello sportivo non è recente: già nel 540 a.C. Milone di Crotone, atleta olimpico, svolgeva così il concetto: “…Carne di capra per il saltatore, carne di antilope per il corridore, carne di toro per il lottatore, con pane e vino…”.

E’ a questo desiderio di favorire la prestazione nella pratica sportiva che rispondono ad esempio alcuni prodotti ampiamente pubblicizzati, in particolare in occasione di eventi sportivi, quali gli “sport drink”: si tratta di bevande reidratanti a base di acqua, zuccheri e sali, che hanno la funzione di reintegrare le perdite ed il consumo di questi componenti nel corso dell’attività fisica intensa.

E’ vero infatti che è l’acqua corporea il costituente dell’organismo che deve essere più prontamente e costantemente reintegrato nel corso di attività fisica intensa: infatti i muscoli in piena attività generano un calore da 10 a 20 volte superiore a quello dei muscoli a riposo, e il calore ambientale, la elevata umidità, la luce radiante diretta del sole, e il calore radiante riflesso dalle superfici contribuiscono ad elevare la temperatura corporea.

La sudorazione è la via principale per dissipare calore (fino all’80% del calore prodotto), specialmente in ambienti caldi, con perdita di acqua ed elettroliti (principalmente NaCl, cloruro di sodio), quantificabile fino a 2 litri/ora in condizioni climatiche ideali, quali caldo secco e ventilato, mentre diminuisce di efficienza in condizioni di elevata umidità ambientale.

Gli adolescenti, come gli adulti, con buon allenamento hanno una maggiore sudorazione rispetto a quelli senza training, e, durante esercizi fisici di durata superiore a 30 minuti, il riflesso della sete, che mantiene la corretta idratazione del corpo, può sottostimare il fabbisogno di liquidi, specialmente in condizioni di attività prolungate (disidratazione volontaria); poiché la disidratazione (a partire dall’1%!) può interferire con la termoregolazione ed iniziare a peggiorare la performance atletica, si può intuire quanto sia importante curare la reidratazione nello sportivo.

Questo è uno schema esemplificativo di reidratazione con acqua per un ragazzo di 40 kg:

20 minuti prima dell’attività: 250 ml

Durante l’attività, ogni 15-20 minuti: 120-180 ml

Dopo l’attività , iniziare immediatamente: 500 ml ogni 500 gr. di peso perso

 

Bevande con elettroliti o carboidrati, gli sport drink, di norma non offrono vantaggi rispetto all’acqua, nel mantenere il volume del sangue, nel mantenere la concentrazione degli elettroliti e nel migliorare l’assorbimento intestinale del liquido ingerito (possono provocare nausea, crampi e vomito). Quanto alla supplementazione con carboidrati delle bevande, similmente a ciò che viene consigliato nell’adulto, anchenel ragazzo sono consigliati liquidi con un tenore di zuccheri del 6% solo negli sport di durata superiore a 1 ora, altrimenti è sempre consigliabile privilegiare l’acqua semplice.

LO SPORT FA BENE ANCHE ALLA PAGELLA

13 Gennaio 2015 at 21:14

Finita la scuola, consegnate le pagelle. Se i risultati di vostro figlio non vi hanno soddisfatto pienamente, ponetevi (anche) questa domanda: nel corso dell’anno ha fatto abbastanza sport? Perché è ormai assodato che una buona forma fisica – già a partire dall’infanzia e poi nell’adolescenza – fa bene non solo al corpo ma anche alla mente. E dunque anche ai voti scolastici.

 

Niente di nuovo: la frase “mens sana in corpore sano” (mente sana in un corpo sano) l’ha inventata Giovenale duemila anni fa. Ma le conferme continuano ad arrivare: l’ultima da uno studio spagnolo pubblicato sul “Journal of Pediatrics”, condotto su 2.038 bambini e ragazzi fra i 6 e i 18 anni, secondo cui i ragazzi più atletici hanno migliori risultati scolastici. E a incidere di più sul rendimento intellettivo è l’abilità motoria, insieme a capacità cardiorespiratoria e forza muscolare. I ricercatori dell’Università autonoma di Madrid hanno raccolto dati completi sulla forma fisica, la composizione corporea e le performance accademiche dei soggetti studiati.

Irene Esteban-Cornejo e colleghi hanno così scoperto che la capacità cardiorespiratoria e l’abilità motoria, da sole e in associazione, sono gli elementi maggiormente collegati ai risultati scolastici. Tanto che i bambini e teenager con bassi livelli di entrambe hanno in pagella voti più scarsi. In particolare è l’abilità motoria a essere risultata più importante sul fronte accademico, mentre la forza muscolare non sembra avere un peso indipendente. «Avere alti livelli di capacità cardiorespiratoria e motoria può, in una certa misura, ridurre il rischio di insuccesso scolastico – conclude Esteban-Cornejo -. Dovrebbero essere compiuti sforzi per promuovere la forma fisica di bambini e adolescenti, con esercizi aerobici e attività mirate a migliorare in particolare le capacità motorie e cardiorespiratorie».

E pensare che i bambini italiani di sport ne fanno pochissimo. Secondo una recente indagine di Save Children, nel nostro Paese un minore su quattro non fa sport (né alcun tipo di movimento), nel 28% dei casi per difficoltà economiche. Quattro ragazzi su dieci si muovono sempre in auto, solo il 24% a piedi e un misero 9% in bicicletta.

Il 73% dei minorenni italiani trascorre il proprio tempo libero in casa: non è difficile immaginare che per molti di loro tv, computer e videogame sono i normali “compagni di gioco”.

Va ancora peggio agli adolescenti: secondo un’indagine della Società Italiana di Pediatria dello scorso anno il 40% di loro non pratica alcuno sport. Ma fare dell’attività fisica – o anche soltanto giocare all’aperto con gli amici – dovrebbe essere un diritto di tutti i bambini. E le motivazioni economiche non sempre “reggono”: una partita a calcio o a pallacanestro nel campetto dell’oratorio non costa nulla, così come una nuotata in una piscina comunale o una corsa in bicicletta…

Tanto più che un’altro recente studio (della Harvard School of Public Health di Boston) ha messo in guardia sulla “ciccia” che i bambini rischiano di accumulare nei mesi estivi, quando le scuole sono chiuse, e dunque “salta” anche l’ora di ginnastica che si fa in classe: per molti, troppi, minorenni l’unica attività sportiva della settimana. Saranno i troppi gelati o la noia, ma le vacanze influiscono sulla bilancia e il peso di bambini e ragazzi aumenta molto più rapidamente che durante l’anno scolastico, specie per quei piccoli che sono già sovrappeso. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Preventing Chronic Disease”, si è basato sulla revisione di dati relativi a sette precedenti ricerche sull’argomento, che nel loro insieme hanno visto coinvolti oltre diecimila bambini dai 5 ai 12 anni.

Insomma di motivazioni ce n’è a sufficienza: bando alle scuse e alla pigrizia, portate i vostri figli al parco a correre, in bicicletta, o al mare a fare delle belle nuotate.

I bambini vogliono divertirsi nello sport, le medaglie non contano

13 Gennaio 2015 at 21:13

Per sperare che i bambini non abbandonino l’attività sportiva crescendo, medaglie e vittorie non servono. Il collante che garantisce una vita da atleta è il divertimento. Lo dimostra la prima classifica di ciò che più piace ai piccoli e li fa andare avanti nella carriera sportiva condotta alla George Washington University, pubblicata sul Journal of Physical Activity & Health.

Lo studio, unico nel suo genere, è stato fatto su 142 bambini calciatori (che praticavano però anche altre attività), 37 allenatori e 57 genitori. I ricercatori hanno mappato lemotivazioni sportive dei piccoli ed il risultato è una mappatura di 81 fattori divertenti determinanti per i piccoli e gli adolescenti.

I fondamentali includono giochi, amicizie, fare squadra, allenatori con approccio positivo e rituali di squadra, che quello scelto sia un ottimo sport, che stimoli l’apprendimento, il miglioramento e il sostegno. Di medaglie e vittorie non c’è traccia.

«Da qui nasce – dicono i ricercatori – l’”ethos sportivo giovanile” che andrebbe raccomandato ad allenatori, famiglie, federazioni, leghe ed istituzioni come standard per promuovere una cultura del divertimento nello sport». «Con l’adolescenza – commenta Maria Cristina Maggio, della clinica pediatrica diPalermo, esperta di attività sportiva e salute in età pediatrica per la Società italiana di pediatria – il 33% dei ragazzi abbandona l’attività e l’80% di questi proveniva dalla stessa specialità praticata fin da piccino. Lo sport deve essere divertente, stimolare le relazioni e la condivisione senza primeggiare».

«Bisognerebbe che allenatori e federazioni capissero le esigenze dei giovani. Non riuscire ad essere i primi come vorrebbe il coach crea delusioni e, per non affrontare la frustrazione della sconfitta, il giovane si allontana dalla pratica sportiva».

Il 2014 del Judo Vittorio Veneto

12 Gennaio 2015 at 11:31

Dalla finale nazionale del campionato italiano Esordienti svoltasi a Roma, il Judo Vittorio Veneto (affiliato alla Libertas pordenonese) è rincasato con il tricolore conquistato da Mattia Prosdocimo (soprannominato “il Ragazzo del podio” per la sua costanza) e il bronzo di Davide Bernard. I due prestigiosi risultati concludono un anno particolarmente felice per la società trevigiana. Nel 2014 i judoka vittoriesi sono infatti riusciti a vincere un titolo italiano praticamente in tutte le fasce di età. L’oro di Mattia Prosdocimo fa infatti “pendant” con il primo posto nei Cadetti di Linda Amadio e il titolo Juniores di Alessandra Prosdocimo. Agli Assoluti d’Italia svoltisi a ruota in quel di Asti si è poi aggiunto il bronzo di Giorgia Stangherlin. Dal 1977, il club di judo del Palasport vittoriese primeggia nel Veneto da vent’anni consecutivi, collocandosi in Italia tra le migliori società del settore. Da 27 anni il sodalizio organizza
inoltre il Torneo più affollato dello Stivale con oltre 2mila partecipanti e 18 nazioni in gara sui tatami. In campo internazionale il Judo Vittorio Veneto si è infine posto in luce con tre medaglie continentali e altrettanti quinti posti, senza dimenticare la partecipazione di Alessandra Prosdocimo ai Mondiali di Miami. Nel frattempo è cresciuta la schiera di cinture nere del club, che oggi ammonta a 107.

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Il Judo Vittorio Veneto rinnova il Palasport

7 Gennaio 2015 at 11:33

Durante le vacanze natalizie, i judoka vittoriesi hanno rimesso a nuovo l’ingresso del Palasport vittoriese accanto alle piscine comunali

Ogni territorio possiede una cultura fatta di abitudini, modi di vivere e quant’altro distingue lo stile di vita delle persone.  Nel Nord Est d’Italia in particolare, la laboriosità delle sue genti è nota ed ampiamente conosciuta in particolare nei momenti più difficili.   Anche se non viviamo nell’emergenza, l’ormai lunga crisi economica ha però messo alle corde buona parte di quella che un tempo non lontano veniva chiamata la locomotiva d’Italia. La crisi trasversale come sappiamo non ha risparmiato nessuno, toccando in particolare le istituzioni pubbliche, ormai costrette dai tagli di bilancio alle sole spese prioritarie.  La manutenzione ordinaria è stata così costretta a diventare straordinaria per poter essere affrontata, col risultato che spesso le strutture pubbliche ricevono attenzioni solo quando il problema diventa “emergenza”.   Vista la situazione, invece di attendere i sempre più difficili interventi comunali in un Palasport comunque frequentato ogni giorno da centinaia di utenti, i judoka vittoriesi hanno deciso di rimboccarsi le maniche per dare una mano al decoro della principale struttura sportiva della città.  Durante le vacanza natalizie atleti e genitori si sono così armati di spatole, pennelli, stucco da muro teli e tanta buona volontà, per ridipingere tutto l’ingresso atleti della struttura sportiva accanto alle piscine comunali.  Col materiale messo a disposizione dal Comune e la mano d’opera gratuita dei judoka vittoriesi, una parte della struttura e’ stata così rimessa a nuovo, dando un esempio di  disponibile collaborazione nel mantenere al meglio un bene di tutti.  Il segnale è importante, perché se quest’estate gli alpini hanno rimesso a nuovo la stazione di Vittorio Veneto ed ora il Judo Vittorio Veneto mette mano al Palasport, vuol dire che la speranza per un futuro migliore è ancora presente nel nostro territorio.  Significa che la laboriosità ed il buon senso che hanno caratterizzato le nostre genti sono ancora presenti fra noi e costituiscono un patrimonio fortunatamente ancora vivo nonostante l’individualismo sfrenato dei nostri tempi. C’ è quindi da augurarsi che tali segnali si moltiplichino, recuperando quel senso di comunità dove non esiste contrapposizione tra pubblico e privato e dove lo spirito di collaborazione e disponibilità che esiste tra gli alpini come tra i principi fondanti del Judo possa diventare un valore sempre più condiviso.
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Cambio regolamento arbitrale Kata

7 Gennaio 2015 at 7:19

Criteri di valutazione KATA 2015

In questo file troverete in verde le modifiche fatte dall’ IJF per quanto riguarda la valutazione dei singoli kata.

Consiglio Regionale della Libertas Sicilia: Progetto Libertas contro l’obesità in età scolare

7 Gennaio 2015 at 7:16

Il 27 dicembre scorso, a Catania,  presso l’Hotel Baia Verde , si è riunito il Consiglio Regionale della Libertas Sicilia, convocato dal neo Presidente Regionale Antonio Mazzaglia. All’appuntamento erano presenti tutti i Presidenti dei centri provinciali isolani.

Alla presenza del Presidente Nazionale prof. Gino Musacchia e del prof. Giuseppe Maugeri, della Commissione Nazionale Giudicante, sono state tracciate le linee guida dell’attività sportiva da svolgere nell’anno 2015.

Il recepimento del nuovo Regolamento, tra gli EPS ed il CONI,  comporterà  un cambiamento radicale nel modo di fare sport al livello di promozione sportiva, incentivando la presenza di questo Ente di Promozione Sportiva in tutto il territorio della Sicilia ed avendo presente principalmente l’azione promozionale e propagandistica dello sport per renderlo il più possibile accessibile a tutti.

Altro obiettivo che si vuole perseguire è quello di  dare  sempre più voce ai soggetti diversamente abili per un completo inserimento nella società anche attraverso l’attività motoria sportiva di base.

Ma soprattutto il Presidente Mazzaglia ha lanciato il progetto Libertas contro l’obesità ed il sovrappeso rivolto alle fasce dell’età scolare della Sicilia.

Il progetto, che verrà svolto durante l’arco di tempo di un anno, intende coinvolgere le associazioni Libertas periferiche e gli istituti scolastici in loco e si potrà affiancare all’azione del Coni Sicilia per arginare questo annoso problema che vede la Sicilia primeggiare tra le regioni italiane per fanciulli obesi e l’Italia in Europa.

A conclusione della riunione si è svolta la cerimonia di consegna delle Benemerenze Libertas Sicilia, da parte del Presidente Nazionale Libertas prof. Musacchia, all’On. Giuseppe  Castiglione, al Sen. Salvo Torrisi, al dott. Nico Torrisi ed al Dott. Massimo Pesce.

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