Bellissima iniziativa, di carattere culturale, organizzata dall’Istruttore Tonon Fabio dell’ASD JUDO VITTORIO VENETO che ha coinvolto una quarantina di Judoka alla scoperta delle ordini del Judo.
Sotto la guida esperta del M.Giancarlo Giuriati, per circa 3 ore, sono stati analizzati ed approfonditi alcuni grandi temi della tradizione che legano il Judo, oggi conosciuto come sport, alla sua matrice marziale di Budo.
La nascita e la necessità di fare le prese nella nostra disciplina, il corretto utilizzo delle armi ed il relativo passaggio da tecniche armate a tecniche a corpo libero hanno suscitato molta curiosità e fornito una migliore prospettiva sulla storia e filosofia della nostra disciplina.
Apprezzatissima dunque la lezione che ha richiesto dagli stessi partecipanti anche altri incontri che saranno svolti successivamente per continuare questo percorso di crescita.
La lealtà ed il rispetto delle regole, principi che caratterizzano il mondo dello sport, devono valere non solo all’interno del campo di gioco ma anche nei rapporti con il fisco. Talvolta le norme che il legislatore ha scritto per disciplinare lo sport dilettantistico sono ambigue, di non facile interpretazione e gli adempimenti richiesti risultano a volte complessi. Ma queste motivazioni non devono costituire un alibi per il dirigente sportivo. La Libertas ha sempre informato la base associativa sostenendo che le asd (associazioni sportive dilettantistiche) sono soggetti privilegiati sotto il profilo fiscale. Basti pensare alla decommercializzazione dei corrispettivi specifici versati dai soci e dai tesserati per le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, al regime forfetario di cui alla Legge 398/91 che introduce una serie di semplificazioni contabili ed alla disciplina dei compensi agli sportivi dilettanti. Pertanto occorre rispettare sempre i principi della legalità e della trasparenza gestionale.
“Anche le associazioni sportive dilettantistiche – sostiene il Presidente del CONI Giovanni Malagò – devono diventare un palazzo di cristallo trasparente, esemplare, aperto e partecipato, caratterizzate quindi da comportamenti corretti nei confronti non solo dei soci ma di tutti i soggetti sociali che possono e devono verificare in che modo l’associazione persegue i propri fini istituzionali”.
Responsabilità e consapevolezza dei dirigenti sportivi nel rispetto dei codici comportamentali devono necessariamente passare anche attraverso la formazione. In questa direzione il percorso intrapreso dalla Scuola dello Sport del CONI è finalizzato ad offrire conoscenze e competenze necessarie per gestire in modo trasparente le associazioni sportive dilettantistiche. La Libertas – in sintonia con gli orientamenti formativi del CONI – ha intensificato la sensibilizzazione delle società affiliate con una rete di consulenze (fiscali, civilistiche, amministrative, ecc.) capillarizzata su tutto il territorio nazionale ed articolata in tre macroaree che saranno curate da esperti qualificati di consolidata esperienza nel settore specifico delle associazioni sportive dilettantistiche.
La visibilità e soprattutto la credibilità di un ente di promozione sportiva si acquisisce con i codici comportamentali che devono essere improntati sulla legalità, sulla trasparenza gestionale e sull’etica fiscale. “Legalità, correttezza, rispetto delle regole – sosteneva Pietro Mennea – costituiscono la base fondante dei valori più genuini dello sport”.
E’ stato ancora una volta un weekend impegnativo ma di soddisfazioni per la società Portogruarese Judo Kiai Atena ; sabato Il judo kiai atena porta a casa tre medaglie importanti nell’ ultima prova del campionato italiano master a Tarcento prima degli europei di Zagabria . Marco Dotta atleta – maestro fa ancora una volta sua la categoria 66 kg. con tre incontri vinti negli M6 . Khalil Choukri ritorna a dominare e a mostrare la stoffa di campione che non lascia spazio agli avversari nei 73kg. M5 , ritrova la fiducia e il podio Alessio de Bernardis con una bella gara nei 81kg. M4.
Al gran premio interregionale per esordienti A altre due medaglie vinte con Paco Di Luca che vince il 6°oro consecutivo nella categoria 66 kg. in vero e proprio record per questo ragazzo promettente che fà sperare per il futuro, e quindi un 3° posto per Carlo Pellarin.
E sempre a Tarcento domenica ancora un pioggia di medaglie con i piccoli del 2006,2007,2008 del judo kiai al Criterium per giovanissimi del Friuli Venezia Giulia con 7 primi posti di Caltanissetta Daniel,Piscicelli Tommaso, Piccolo Alexander,Colavitti Maria,Milanese Aurora,Driusso Matteo,Patorno Davide e 5 secondi posti e 4 terzi posti. Non male per la squadra giovanile del judo Kiai se pensiamo che in questa gara la tensione per la classifica e la competizione si è fatta molto sentire in atleti, arbitri…e insegnarti , Ciò che è più importante è che il lavoro svolto nei mesi scorsi si è visto e fatto sentire nei miglioramenti di queste giovanissime promesse.
Ora guardiamo avanti in questi giorni si chiude un quadriennio e se ne aprirà un altro con un nuovo consiglio direttivo molto rinnovato che dovrà fissare gli obbiettivi sui giovani e valorizzare i vecchi che come da tradizione sanno dare ancora molte soddisfazioni e fungono da esempio. Questi atleti-allenatori oltre che gareggiare sanno sopratutto insegnare dedicarsi ai giovani e trasmettere il loro sapere e i valori del judo.
Il 13 maggio si è svolta al Palarubini di Trieste la 3 prova del campionato provinciale Libertas di judo riservato alle classi bambini e ragazzi con la partecipazione di circa 60 atleti. In un contesto di divertimento e sano agonismo i nostri giovani atleti hanno dato vita ad una bellissima manifestazione,Hanno partecipato anche i genitori che si sono confrontati sul tatami con i propri figli. Appuntamento al prossimo anno.
Il Vicepresidente Renzo Bellomi e Il Presidente provinciale di Lucca Renzo Marcinnò oggi al tavolo di lavoro promosso dalla Libertas Lucca e dalla Fondazione Volontariato e partecipazione.
L’incontro finalizzato a fare il punto sulla situazione dei rapporti tra l’Italia e la Regione di Gomel in Bielorussia, ha messo a confronto differenti realtà del terzo settore e dell’imprenditoria.
Il Centro Provinciale di Lucca ha infatti da tempo strutturato un progetto, di scambio culturale e accoglienza dei i bambini che ancora oggi, a trentuno anni di distanza, subiscono le conseguenze del fall-out di Chernobyl, in cui lo sport è centrale.
Una valenza oltre che sociale, anche istituzionale in questo progetto che inserisce il mondo sportivo in un contesto molto più ampio: lo sport infatti diventa uno strumento fondamentale per costruire rapporti e aperture culturali tra due Paesi distanti e appartenenti a sfere, anche politiche, completamente diverse.
Al tavolo infatti hanno partecipato anche Genady Koretsky, Presidente di Aiuto Bambini di Chernobyl e Victor Bury della Agenzia di sviluppo economico della Regione di Gomel, che si sono confrontati sulla tematica del futuro.
Che ruolo può svolgere l’attività sportiva per contribuire al futuro di una terra che paga ancora un prezzo altissimo in termini di società civile e di salute pubblica? Un ruolo prioritario di canale di comunicazione, per avvicinare, non solo le persone, ma anche le istituzioni e incidere sullo sviluppo di un territorio complesso come quello bielorusso.
Il Vicepresidente ha confermato l’impegno del Centro Nazionale della Libertas nel rendere operativo il protocollo di intesa firmato dal Presidente Luigi Musacchia e dall’ambasciatore bielorusso Guryanov.
“Le associazioni di volontariato hanno sostenuto un impegno importante per vent’anni per favorire i viaggi dei ragazzi in Italia dando loro la possibilità di vivere periodi di disintossicazione – ha sottolineato Renzo Marcinnò – in questo contesto lo sport si inserisce non tanto come attività fisica, la Bielorussia ha infatti una storia sportiva importante, ma come veicolo di costruzione di una massa critica differente.”
Lo sport in questa iniziativa svolge il suo ruolo sociale più incisivo quello di formare la personalità e incidere sulla vita in maniera diretta.
“L’aver partecipato a questo tavolo di lavoro- ha precisato Renzo Bellomi- mi ha ricordato ancora una volta quanto sia necessario svolgere un ruolo attivo per sottolineare con forza il ruolo centrale dello sport come strumento di una società civile consapevole.”