La Libertas verso un 2018 all’insegna dello Sport per tutti

2 Gennaio 2018 at 14:20

Si conclude il 2017 con un bilancio decisamente positivo per la Libertas.

Con il seminario del 17 dicembre, tenutosi a Messina, si è chiuso il “tour formativo” lungo tutto il Paese rivolto ai quadri dirigenti periferici Libertas. Prima Scorzè (VE) poi Novara e Roma, ed infine la città siciliana hanno rappresentato una grande opportunità per crescere, per confrontarsi, per approfondire le tematiche relative al Registro CONI 2.0 e al sistema contabile enonomico-patrimoniale, ma soprattutto per guardare al futuro con un cauto ma doveroso ottimismo.

Nel corso del 2018 saranno realizzati – a livello centrale e territoriale – progetti ed eventi con il coinvolgimento di tutto il corpo associativo. Sarà un grande cantiere per ribadire la nostra presenza sul territorio, per consolidare i rapporti con le istituzioni e con gli enti locali. Intercorrono i preliminari con referenti di alto livello per sottoscrivere protocolli di intesa finalizzati a promuovere la visibilità della Libertas e ad incentivare la politica dei servizi.

Lo sport dilettantistico attraversa un momento estremamente delicato. Gli enti di promozione sportiva – consapevoli delle notevoli criticità – hanno unito gli intenti per conferire una forza contrattuale univoca nei confronti delle istituzioni. Emblematica è stata l’azione svolta per la qualifica di associazioni di promozione sociale in seno al Registro Unico del Terzo Settore.

Su questi temi si era svolto un incontro con il tavolo tecnico-legislativo del Ministro dello Sport che dovrebbe prevedere la partecipazione anche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per trovare una soluzione normativa con il D. Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo settore). E’ importante confermare il riconoscimento delle organizzazioni sportive dilettantistiche come soggetti attivi nel Terzo Settore a partire dal ruolo sociale che svolgono.

Il 1° gennaio 2018 sarà attivata la delibera del CONI che esclude tutta una serie di attività sportive dichiarandole non ammissibili per l’iscrizione al Registro del Comitato Olimpico e pertanto non più considerate meritevoli di pubblico interesse e, di conseguenza, neppure destinatarie della fiscalità di vantaggio.

In controtendenza con le determinazioni del Consiglio Nazionale del CONI, il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni ha recentemente annunciato che si impegnerà per inserire lo yoga nelle ore di educazione fisica a scuola confermando l’indagine ISTAT sull’attività sportiva che conferisce cittadinanza a coloro che svolgono un’attività motoria finalizzata al benessere psicofisico.

Queste profonde contraddizioni sono state definite “schizofrenie decisionali” in un recente comunicato stampa congiunto sottoscritto all’unanimità dagli enti di promozione sportiva ACSI – AICS – ASC – ASI – CNS LIBERTAS – CSAIN – CSEN – CSI – CUSI – ENDAS – OPES – MSP – PGS – US ACLI – UISP.

In questo scenario nebuloso deve crescere la determinazione di tutto il movimento sportivo per chiedere al Governo, al Parlamento ed al CONI di fare una riflessione sulle laceranti criticità che potrebbero procrastinare nel tempo la riforma del sistema Sport Italiano fortemente auspicata dalla Libertas in sintonia con le recenti dichiarazioni del Presidente del CONI Giovanni Malagò.

 

Anche nello sport si diffondono gli A.D.R.

7 Novembre 2017 at 7:22

Si consolida la possibilità di introdurre metodi alternativi di risoluzione delle controversie in ambito sportivo con riguardo, in particolare, alle procedure di conciliazione e mediazione. L’art. 1 del d.lgs. n. 28/2010 in materia di mediazione civile evidenzia sia l’attività di mediazione, intesa quale “attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa” che quella di conciliazione intesa quale “composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione”.

Sono procedimenti flessibili che presentano indubbi vantaggi rispetto alle forme di risoluzione classiche dei conflitti che impongono uno svolgimento formale del contenzioso. Le caratteristiche di queste formule innovative si possono individuare nella maggiore celerità, nei minori costi e, in particolare, nello svolgimento del procedimento in un contesto meno formale e più personale tra le parti. Questi procedimenti flessibili risultano efficaci per dirimere le controversie in materia di tesseramento e – nello specifico – quelle relative alla concessione del nulla osta, considerato che il vincolo porta in concreto a limitazioni consistenti sulle scelte future (soprattutto se si tratta di atleti minori).

Nel corso degli ultimi anni è cresciuta considerevolmente la pressante domanda di un intervento legislativo che sia in grado di regolamentare una nuova disciplina in materia di vincolo sportivo per gli atleti dilettanti e giovani. La consuetudine di “contrattualizzare” il rapporto tra la società sportiva e l’atleta dilettante tramite la procedura del tesseramento deve tenere in debita considerazione l’affermazione del ruolo sociale ed educativo dello sport sancita dall’art. 165 del Trattato di Lisbona.

Inoltre lo sport dilettantistico si deve uniformare ai principi ed alle regole dell’Unione Europea osservando – come imprescindibile bussola di riferimento – gli obiettivi e gli orientamenti indicati dalle linee-guida di alto profilo esplicitate nel “Libro bianco sullo sport”.

Nell’ottica di una moderna e funzionale ricerca di soluzioni legislative più flessibili e più rispettose della libertà individuale degli atleti dilettanti (soprattutto se giovani) le organizzazioni sportive potrebbero finalmente dotarsi in via sperimentale di un unico organismo di mediazione/conciliazione a livello regionale – competente per tutte le discipline sportive – finalizzato a dirimere le controversie relative alle procedure del tesseramento ed a quelle che afferiscono al rilascio del nulla osta.

 

di Luigi Musacchia,
Presidente Nazionale Libertas

La Libertas a Riccione per consolidare i valori dello sport per tutti sul territorio

29 Novembre 2016 at 15:06

di Luigi Musacchia
19 novembre 2016

Celebriamo a Riccione un momento fondamentale della nostra storia. Consolidiamo i valori costruiti in oltre settant’anni e progettiamo il futuro. Mentre scriviamo la terra continua a sussultare nelle aree terremotate. Si disgregano intere comunità. Vengono inesorabilmente cancellati i luoghi della memoria storica e dell’identità culturale.

Occorre ricucire in tempi brevi lo strappo delle relazioni sociali restituendo ai giovanissimi gli spazi ludici per legittimare il diritto alla qualità della vita.

Lo “sport per tutti” è il collante per tenere insieme i frammenti della socialità. E’ anche il motore della rinascita civile del territorio ferito. Nel nostro Paese enormi ricchezze paesaggistiche sono state dilapidate e vandalizzate. Al dissesto idrogeologico si aggiungono i fenomeni devastanti della cementificazione selvaggia. Grandi aree sono diventate discariche abusive o, peggio ancora, siti illegali per lo smaltimento di rifiuti tossici gestiti dalla criminalità organizzata.

In questo contesto lo “sport per tutti” diventa occasione di recupero e di risanamento di aree disastrate. Il reperimento delle risorse finanziarie è certamente un elemento importante, ma il propellente della ricostruzione deve nascere dal basso, dalla gente che vive il territorio, dalla forza trainante del volontariato.

Quante volte abbiamo visto elevare le classiche cattedrali nel deserto? Quanti miliardi sono stati sperperati alla vigilia delle campagne elettorali? Quanti impianti sportivi sono stati realizzati prima ancora di formare i dirigenti sportivi ed i tecnici che fossero capaci di gestirli?

Il nostro Paese è una lugubre mappatura di strutture compiute con i soldi pubblici e poi abbandonate nell’incuria degli enti locali. E’ il momento di responsabilizzare tutti gli attori protagonisti che operano sul territorio. Dobbiamo consorziare le energie affinchè la cultura dello “sport per tutti” diventi propositiva coinvolgendo le amministrazioni locali e tutte le componenti sociali. Gli interventi di recupero e di risanamento devono motivare la partecipazione, la condivisione, la socialità. La spinta progettuale dello sport è determinante per rivitalizzare il tessuto civile di territori che altrimenti sarebbero irrimediabilmente compromessi.

Nell’immaginario collettivo si impone ormai prepotentemente la priorità della tutela del territorio, della messa in sicurezza delle strutture scolastiche, dei presidi sanitari territoriali, degli impianti sportivi. Significa salvaguardare il benessere psicofisico delle nuove generazioni. Anche lo “sport per tutti” può e deve fare la propria parte con una cultura della prevenzione che preveda il controllo periodico e sistematico degli impianti sportivi come un prezioso valore aggiunto al servizio della collettività.

Prof. Luigi Musacchia

Presidente della Libertas

presidente musacchia

La certificazione medica per le attività sportive

27 Luglio 2016 at 20:35

di Luigi Musacchia
25 luglio 2016

Il CONI ha recentemente puntualizzato le norme relative alla certificazione medica per le attività sportive non agonistiche. Vengono specificate tre diverse tipologie di tesseramento: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate; b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva.

A) Tesserati che svolgono attività sportive regolamentate. Per questa categoria, ancorchè non svolga attività agonistica (in relazione alla quale già esiste – e rimane invariato – l’obbligo di certificazione di idoneità prevista dal D.M. 18.2.1982), sussiste l’obbligo del certificato di idoneità non agonistico, così come individuato dall’art. 42 bis della legge 9 agosto 2013 n. 98 e dalle Linee Guida del Ministero della Salute in data 8 agosto 2014. Rientrano nell’ambito della categoria “tesserati che svolgono attività sportive regolamentate” tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate ed agli Enti di Promozione Sportiva, ad eccezione di quelle previste nell’ambito del successivo punto B.

B) Tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico. I tesserati di questa categoria non sono tenuti all’obbligo di certificazione sanitaria, ma si raccomanda, in ogni caso, un controllo medico prima dell’avvio dell’attività sportiva. Rientrano in questa categoria tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate ed agli Enti di Promozione Sportiva, caratterizzate dall’assenza o dal ridotto impegno cardiovascolare (tiro con l’arco, biliardo, bocce, bowling, bridge, dama, giochi tradizionali, golf, pesca sportiva, scacchi, ecc.).

C) Tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva (non praticanti). Non sono sottoposti all’obbligo di alcuna certificazione sanitaria le persone fisiche che siano state dichiarate “non praticanti” dalle Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate e dagli Enti di Promozione Sportiva, anche per il tramite della società o associazione sportiva di affiliazione. Questa specifica qualità deve essere espressa all’atto del tesseramento in un’apposito categoria istituita dal soggetto che effettua la procedura di tesseramento.

In sostanza è stato ribadito l’obbligo del certificato medico per gli agonisti tesserati. E’ una misura precauzionale per tutelare l’incolumità degli atleti che intendono praticare le discipline sportive con la tranquillità psicologica di un’assoluta sicurezza.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

 presidente musacchia

Libertas e FIDAL ribadiscono l’azione per lo sport, la scuola e la salute

7 Giugno 2016 at 8:27

di Luigi Musacchia
1 giugno 2016

Il recente protocollo di intesa  sottoscritto dal Centro Nazionale Sportivo Libertas e dalla FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera) rinnova un patto associativo importante: la centralità di una disciplina regina che ha conferito campioni e medaglie allo sport azzurro. Si avverte l’esigenza di intensificare e qualificare l’attività promozionale di base dove la Libertas e la FIDAL possono svolgere un impegno congiunto nelle aree dell’associazionismo sportivo, della scuola e della salute.

Le associazioni sportive di base costituiscono una prima linea di intervento sul territorio per rispondere adeguatamente alla crescente domanda di attività motoria. Promuovere la pratica sportiva nella scuola, a partire da quella primaria, significa puntare i riflettori su progetti mirati che siano capaci di evidenziare le attitudini  e di sperimentare percorsi didattici innovativi in sintonia con le più recenti indicazioni europee.

Nell’area della salute è diventata prioritaria la prevenzione per arginare l’obesità infantile, il diabete giovanile, le degenerazioni cardiovascolari e tutte le patologie causate dalla sedentarietà. La sinergia fra educazione alimentare, cultura del movimento e conseguente pratica sportiva è auspicabile per tutelare il benessere psicofisico delle nuove generazioni. Una componente fondamentale della collaborazione fra la Libertas e la FIDAL è la lotta all’abbandono sportivo che colpisce una considerevole percentuale di giovani.

Dobbiamo anche rilanciare il ruolo del volontariato sportivo attribuendo valenze professionali agli operatori di base affinchè possano sussidiare su tutto il territorio nazionale l’azione dell’associazionismo e degli enti locali. Occorre sviluppare le opportunità di aggregazione e di inclusione che lo sport offre ai diversamente abili.

Lo sport è diventato anche costruttore di incontri e di comunità in un contesto sociale sempre più interculturale e multietnico. Talvolta la politica alza muri e separatezze mentre lo sport, invece, abbatte le barriere con un linguaggio universale che unifica uomini e donne di tutte le latitudini. La Libertas e la FIDAL rivolgono una particolare attenzione anche all’impiantistica sportiva, agli investimenti privati, alle sponsorizzazioni, al management sportivo come opportunità di formazione e di inserimento nel mercato del lavoro.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

La sponsorizzazione come strumento per promuovere lo sport sociale

24 Febbraio 2016 at 7:10

di Luigi Musacchia
22 febbraio 2016

Il recente accordo sottoscritto dalla Libertas e dalla Ecosphere Palladio si inserisce nel quadro di una linea di tendenza che si e sviluppata negli ultimi vent’anni. La cultura della sponsorizzazione registra ormai una crescita considerevole anche nell’area della promozione sportiva di base. Il mondo imprenditoriale persegue, attraverso lo strumento della sponsorizzazione, l’obiettivo di divulgare il proprio brand e di potenziare la visibilita sul mercato.

Lo sport svolge oggi un ruolo importante perche esprime un proprio patrimonio di valori: lealta, fair play, socialita, inclusione, gioco di squadra, ecc. Sono poli di attrazione per aziende che intendono investire energie e risorse sugli aspetti piu genuini dello sport. Inoltre all’idea dell’attivita sportiva si associano percezioni di partecipazione, di movimento e di condivisione. La sponsorizzazione deve essere finalizzata alla realizzazione di obiettivi e di strategie a medio-lungo periodo. Deve essere proficua per entrambi i soggetti che sottoscrivono una reciprocita fondata su un piano programmato di marketing. Qualsiasi societa sportiva (professionistica o dilettantistica) ha un bilancio e sostiene costi di gestione.

Pertanto ogni sodalizio sportivo deve affrontare il problema della copertura dei costi: da un lato con la promozione di attivita che possono reperire fondi in maniera diretta (per esempio le quote sociali) e dall’altro con l’offerta di servizi che consentono, in modo indiretto, alle societa sportive di accedere ad ulteriori finanziamenti necessari per la gestione. La copertura dei costi si realizza attraverso forme di mecenatismo. In sostanza un appassionato di sport elargisce un finanziamento per partecipare alla crescita del sodalizio ed al raggiungimento di determinati traguardi. La sponsorizzazione e un investimento dell’azienda sulla societa sportiva che polarizza l’attenzione di sensibilità sociali con il conseguente ritorno di immagine.

Gli obiettivi di un sodalizio di base sono qualitativi e quantitativi. In primo piano ovviamentelo sviluppo di una cultura sportiva, la promozione dei vantaggi derivanti dall’attivita motoria, l’attivazione di una struttura produttiva (gestione degli impianti, formazione dei tecnici, corsi di avviamento alle varie discipline sportive, ecc.). Definiti gli obiettivi occorre individuare le strategie con una vera e propria attivita di marketing. La conduzione dirigenziale e determinante per conferire affidabilita e professionalita alla societa sportiva. Il passo successivo e quello di sensibilizzare eventuali aziende-sponsor a cui proporre una documentata relazione sulle potenzialita di aggregazione e di comunicazione. Il piano di marketing presenta una relazione sull’incidenza territoriale della societa sportiva, definisce gli obiettivi ed il budget con l’analisi dei costi e dei ricavi.

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Accordo FederScherma e Fondazione Terzo Pilastro per consolidare lo sport paralimpico

2 Febbraio 2016 at 17:47

di Luigi Musacchia
1 febbraio 2016

Un traguardo importante è stato conseguito dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo che hanno consorziato le forze per conferire una grande spinta organizzativa e progettuale al mondo paralimpico. La sede del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha tenuto a battesimo questa intesa che vede nei Giochi Paralimpici di Rio 2016 un primo test per dare visibilità a tutto il movimento dei diversamente abili.

Ma Rio sarà soltanto il punto di partenza di un’azione a tutto campo nell’area dello sport paralimpico. Alla base di una grande campagna di sensibilizzazione e di promozione ci saranno importanti spinte motivazionali. Sulla piattaforma della solidarietà si dovranno costruire percorsi culturali e sociali, sinergie istituzionali, momenti di confronto per determinare nel nostro Paese un percorso evolutivo di civiltà. La diversità si vince con le grandi centrali educative della scuola e della famiglia. Un processo, dunque, educativo e formativo che nasce dal basso al fine di realizzare nell’immaginario collettivo nuove politiche di promozione umana e di inclusione sociale.

Quando parliamo di azione a tutto campo ci riferiamo alle difficoltà quotidiane che incontrano i diversamente abili nelle nostre città. Barriere architettoniche impediscono la mobilità e l’accesso ai servizi sociali che dovrebbero essere fruibili dagli uffici pubblici alle strutture sportive. Le cronache dei quotidiani denunciano spesso i ritardi delle istituzioni, l’incuria delle amministrazioni locali, una diffusa disinformazione sui diritti negati.

Ritengo che momenti di svolta come quelli realizzati dal CONI, dal CIP, dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo spostino in avanti il fronte della qualità della vita. Sarà certamente un grande obiettivo il medagliere a Rio 2016. Ma sarà fondamentale il ruolo trainante che svolgerà questo consorzio di intenti e di forze per abbattere muri di indifferenza, lentocrazie strutturali, miopie politiche. E’ il momento di attribuire piena cittadinanza e paritetiche opportunità per i diversamente abili nello sport e nella società.

La Libertas – da sempre sensibile ai temi della diversità e dell’inclusione – plaude a questa nobile iniziativa che lancia un messaggio di speranza civile nell’area della disabilità. La condivisione di valori ci vede in prima linea nella promozione sportiva di base interpretata come una mission educativa per trasmettere alle future generazioni i principi della convivenza democratica fondati sulla solidarietà, sulla tolleranza, sul rispetto delle minoranze e delle diversità.

Il ruolo dello sport sociale è anche quello di orientare i giovani verso la cultura della pluralità costruita ogni giorno con un senso alto di consapevolezza e di responsabilità.

 

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Il nuovo input per la progettualità Libertas del 2016

26 Dicembre 2015 at 8:03

di Luigi Musacchia
21 dicembre 2015

La Libertas giunge al 2016 con una lunga teoria di successi conseguiti nell’arco di dodici mesi di intenso lavoro per celebrare il traguardo storico del 70°. Nella struttura centrale e nelle nervature periferiche si avverte un cambio di passo che velocizza i tempi di elaborazione e di organizzazione. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità ed intendiamo cavalcare l’onda di entusiasmo e di consenso che abbiamo determinato con il revival delle nostre prestigiose origini. Abbiamo rivitalizzato una spinta creativa che ci spinge verso nuovi territori di ricerca e di sperimentazione. Senza dubbio la nostra proposta associativa è diventata più dinamica ed incisiva nell’area della promozione sportiva e nell’area del welfare.

Occorre ora calibrare una linea progettuale che sia in sintonia con la nuova domanda che emerge dalla società. Lo sport è sempre più interconnesso con la cultura, la tutela ambientale, le politiche sociali con un particolare riferimento ai diritti civili. Essere presenti sul territorio significa monitorare a tutto campo le istanze della cittadinanza, mantenere sempre aperti i canali della comunicazione e del dialogo con tutte le componenti che operano nel tessuto sociale. Alla vigilia del 2016 registriamo segnali positivi. Cresce considerevolmente il numero delle nuove adesioni e cresce anche l’interlocuzione con i localismi, le regioni e le istituzioni.

E’ il momento di scegliere, di coinvolgere, di condividere. La Libertas deve vivere attivamente la contemporaneità per inserirsi tempestivamente nelle grandi campagne di sensibilizzazione. Pertanto occorre individuare le motivazioni giuste per diventare protagonisti su temi di scottante attualità. Essere in prima linea significa qualificare l’immagine, aprire tavoli di confronto, misurarsi con altre espressioni dell’associazionismo che tentano di monopolizzare l’attenzione dei media.

La nostra linea progettuale deve necessariamente diventare competitiva se vuole cogliere le opportunità, incidere sulle scelte, legittimare uno spazio di qualità nei cartelli accreditati presso le istituzioni. Dobbiamo costruire reti di alleanze e di solidarietà al fine di condividere percorsi di cittadinanza attiva e di coesione sociale. La Libertas esce notevolmente galvanizzata dalle celebrazioni del 70°. Abbiamo riscoperto le valenze di un glorioso passato traendo le ispirazioni per l’immediato futuro. Siamo nella storia del nostro Paese, abbiamo scritto pagine prestigiose negli annali dello sport azzurro. In sostanza la Libertas ha le carte in regola per giocare un ruolo di primissimo piano nelle politiche sportive, sociali, culturali ed ambientali del nostro Paese. Non possiamo e non dobbiamo rallentare proprio nel momento più propizio della nostra storia.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

La Libertas in sintonia con le valenze sportive sociali e salutiste del progetto ‘CONI Ragazzi’

4 Novembre 2015 at 6:47

di Luigi Musacchia
26 ottobre 2015

Condivido il progetto del CONI che nasce dalla proficua collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero della Salute. La Libertas è in sintonia con la linea progettuale del CONI che intende allargare il raggio della partecipazione giovanile all’attività motoria.

In sintesi ‘CONI Ragazzi’ si propone di: incoraggiare i giovanissimi a svolgere attività fisica facilitandone il processo di crescita sana dal punto di vista logico, motorio e relazionale; promuovere l’acquisizione di stili di vita corretti e salutari contrastando l’obesità infantile e le cattive abitudini alimentari; promuovere i valori educativi dello sport come lo spirito di gruppo, l’inclusione sociale e la valorizzazione delle differenze; consentire una concreta opportunità alle famiglie che non hanno le possibilità economiche per sostenere i costi dell’attività sportiva extrascolastica.

Su questi temi la Libertas è in linea con il CONI. Infatti ha concluso recentemente nella cornice internazionale dell’Expo Milano – presso la Sala Conferenze del Padiglione Intesa Sanpaolo – il progetto Libertas ‘sport – cibo –

salute’ che intende sensibilizzare, informare e formare le nuove generazioni su stili di vita più consapevoli. Occorre responsabilizzare le più importanti centrali educative del nostro Paese (scuola, sport, famiglia) al fine di prevenire patologie sociali in allarmante espansione (obesità infantile, diabete giovanile, sedentarietà, bulimia, ecc.). Coniugare attività motoria e cultura nutrizionale significa attivare un servizio sociale fondato sulla prevenzione al fine di ridurre i costi esorbitanti delle famiglie che incidono pesantemente sul piano sanitario nazionale.

L’house organ ‘Libertas Sprint’ ha sussidiato – in questi ultimi anni – le politiche sportive di base con campagne finalizzate a tutelare l’integrità psicofisica dei giovanissimi puntando la lente di ingrandimento sulla scuola. Cronici ritardi infrastrutturali, ormai divenuti endemici, condizionano la qualità della vita degli alunni: palestre anacronistiche e fatiscenti, banchi non ergonomici che causano patologie posturali, aule inadeguate (umidità,

illuminazione, spazi angusti, inquinamento acustico, ecc.). Inoltre occorre risolvere il problema degli zainetti onerosi che gravano sulla colonna vertebrale dei giovanissimi con conseguenti e dispendiosi interventi correttivi delle famiglie.

Inoltre ‘Libertas Sprint’ ha avviato un’indagine conoscitiva sulle strutture sportive di base al fine di monitorare l’applicazione delle norme UNI che prevedono i ‘requisiti generali di sicurezza e metodi di prova’. Pertanto la campagna di prevenzione ergonomica nella scuola e l’indagine conoscitiva per promuovere lo sport in sicurezza ribadiscono la sensibile attenzione della Libertas verso il target giovanile.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

L’impegno della Libertas e dell’AVIS per elevare i livelli della qualità sociale

3 Agosto 2015 at 8:44


di Luigi Musacchia
22 luglio 2015

La costituzione del gruppo di lavoro Libertas – AVIS è il segnale di una volontà congiunta e di un’assonanza valoriale. Spesso le convenzioni restano sulla carta e non riescono a tradursi in atti concreti. Quando due associazioni attivamente presenti sul territorio decidono di consorziare gli intenti e le forze è evidente che hanno valutato tutte le opportunità per incidere più profondamente nel tessuto sportivo, sociale e culturale del nostro Paese.

Stiamo attraversando una crisi che non è soltanto congiunturale. E’ un disagio che investe il nostro modo di vivere, i nostri modelli di sviluppo, la nostra ricerca di “senso”. In sostanza dobbiamo dare un “senso” alla nostra esistenza, una direzione dove orientare e motivare il nostro impegno di cittadini.

Siamo chiamati, soprattutto in questa difficile fase di transizione, a fare la nostra parte consapevolmente e responsabilmente. Il crollo delle ideologie, l’imbarbarimento della convivenza civile, la deriva valoriale, la difficoltà endemica di trovare un lavoro sono la punta più evidente di un malessere ormai cronico e sedimentato. In questo scenario senza speranza i giovani non riescono ad individuare nelle istituzioni affidabili punti di riferimento.

Si avverte che la macchina dello Stato stenta a ripartire ed i giovani percepiscono che la ricerca delle certezze dovrà avvenire autonomamente. Ecco perchè l’associazionismo può e deve svolgere un ruolo importante di supplenza e di sussidiarietà. I valori educativi e formativi dello sport, la cultura filantropica della donazione, l’integrazione in un progetto solidale, la costruzione di percorsi socializzanti so- no prospettive di una democrazia partecipativa che la Libertas e l’AVIS mettono in campo nell’auspicio di una nuova qualità sociale e, conseguentemente, di una migliore qualità della vita.

 

Prof. Luigi Musacchia

Presidente  Nazionale Libertas

presidente musacchia