Sport e turismo rispondono alla nuova domanda sociale
di Luigi Musacchia
22 novembre 2015
E’ cresciuta esponenzialmente in questi ultimi anni la domanda di turismo integrato con le espressioni sportive ecocompatibili. Costituiscono due grandi aree di sensibilità sociale che vengono fortemente alimentate e motivate da un’emergente linea di tendenza: il benessere psico-fisico. Una nuova cultura salutista invade l’immaginario collettivo condizionando le scelte dal tempo libero alla gastronomia.
Il turismo tradizionale accusa problemi congiunturali e strutturali perdendo colpi sul mercato della competitività in Italia ed all’estero. Di contro si sviluppano formule innovative che abbattono i costi proponendo pacchetti alternativi che incontrano il gradimento crescente di ampie fasce sociali. Il turismo stanziale e contemplativo vive ormai una stagione decadente mentre nuovi modelli di aggregazione e di fruibilità si impongono esplorando circuiti un tempo definiti residuali e periferici.
Sport e turismo ormai camminano insieme esplorando il grande patrimonio verde del nostro Paese. Per esempio consideriamo il polo attrattivo dei 23 Parchi Nazionali e Parchi Naturali che coprono quasi il 10% del territorio con un’estensione di oltre un milione e mezzo di ettari dalle Alpi alla Sardegna. Inoltre occorre evidenziare i parchi regionali che sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore ambientale e naturalistico.
I parchi regionali sono stati regolamentati con il D.P.R. 616/77 che ha trasferito alle Regioni le competenze in materia di aree protette. Attualmente l’EUAP (6º aggiornamento del 2010) prevede 134 parchi regionali che coprono una superficie di circa 1 milione e trecentomila ettari. Quando parliamo delle straordinarie aree verdi del nostro Paese dobbiamo tenere in debita considerazione un variegato indotto di paesi, di civiltà rurali, di folklore, di tipicità enogastronomiche, ecc.
In sostanza questa riscoperta del territorio, delle radici, delle tradizioni e della cultura popolare ha polarizzato un modo nuovo di fare turismo collegandolo a momenti di ecosport e di tutela ambientale. Questa cultura emergente rappresenta un’importante opportunità e risorsa per l’economia nazionale e per i singoli territori che erano tradizionalmente emarginati dai circuiti turistici e mediatici.
Si aprono ampi spazi per il turismo sportivo che chiede calendari aggiornati e circostanziati degli eventi non solo nazionali ma, soprattutto, territoriali per conoscere e valorizzare il fascino discreto delle piccole nicchie ricche di storia, di sapori, di suggestioni. Un movimento interessante che comincia a muovere l’economia locale consentendo nuove opportunità e risorse per l’imprenditoria sociale.
Il presidente Nazionale
prof. Luigi Musacchia