La Libertas plaude all’elezione di Sergio Mattarella
Roma, 2 febbraio 2015.
In allegato il comunicato stampa a firma di Enrico Fora, Responsabile dell’Ufficio Stampa Libertas Nazionale.
Roma, 2 febbraio 2015.
In allegato il comunicato stampa a firma di Enrico Fora, Responsabile dell’Ufficio Stampa Libertas Nazionale.
di Luigi Musacchia
31 ottobre 2014
Si conclude in questi giorni il progetto “Sport ovunque – sport comunque” che la Libertas ha elaborato e realizzato in sintonia con il bando indetto dal CONI sul tema “Federazione ed Ente binomio vincente!”. Un messaggio chiaro e forte per intensificare i rapporti di collaborazione fra le FSN (Federazioni Sportive Nazionali) e gli EPS (Enti di Promozione Sportiva).
Le politiche sportive del CONI si muovono a tutto campo. Fra le priorità emerge l’intento di valorizzare le discipline emarginate dai media. E’ un problema antico fortemente condizionato da numerosi fattori: spettacolo, sponsorizzazioni, talenti, ecc. Una disciplina poco spettacolare non riesce a polarizzare l’attenzione del grande pubblico. Conseguentemente gli sponsor non sono stimolati ad investire. La mancanza di campioni non accende i riflettori.
Alcune discipline sono relegate nella nicchia del territorio perché nascono dalle tradizioni della cultura popolare e pertanto non riescono ad emergere. In questo ambito è preziosa l’attività di base delle associazioni sportive dilettantistiche che mantengono vive le radici di antiche consuetudini. Pensiamo ai riti della civiltà rurale che si tramandano di generazione in generazione.
Emerge sempre più nella scuola e nello sport il fenomeno dell’abbandono precoce. La Libertas, interpretando la linea del CONI, ha sensibilizzato le strutture territoriali per attivare un’indagine conoscitiva. La cooperazione degli enti di promozione sportiva con gli enti locali è fondamentale per individuare le cause di un disagio. Il problema non è vincolato soltanto alla mancanza – in alcune aree territoriali – degli impianti sportivi.
Le motivazioni dell’abbandono precoce spesso sono radicate nell’ambito familiare. In questo caso l’operatore sportivo diventa anche assistente sociale ed apre un dialogo con i giovani e successivamente con le figure genitoriali. Non sempre le difficoltà economiche impediscono ai ragazzi di frequentare i luoghi della partecipazione e della socializzazione. Talvolta fra le mura domestiche si celano storie di emarginazione e di disagio.
Prof. Luigi Musacchia
Presidente Nazionale Libertas
AGLI ORGANI DIRETTIVI NAZIONALI DEL CNS LIBERTAS
AI CENTRI COMUNALI – PROVINCIALI – REGIONALI
Vi invio il testo della lettera trasmessa a Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri. Il CNS Libertas chiede al Governo di inserire la tutela psico-fisica dei giovanissimi al centro della riforma della scuola. L’attività motoria nella scuola resterà un’utopia demagogica se non si risolveranno cronici ritardi infrastrutturali – ormai divenuti endemici – che hanno condizionato la qualità della vita di intere generazioni: palestre anacronistiche e fatiscenti, banchi non ergonomici che causano devianze posturali (paramorfismi), zainetti onerosi che gravano sulla colonna vertebrale (tratto cervicale, dorsale e lombo sacrale). Per queste motivazioni la Libertas promuove una campagna nazionale di prevenzione ergonomica al fine di responsabilizzare le scuole, di coinvolgere le famiglie (posture a tavola, sul computer, dinanzi al televisore, ecc.), di sensibilizzare MIUR, CONI e media.
I miei saluti più cordiali
Enrico Fora
08/05/2013
Il 4 maggio 2013, il titolare di una palestra di Diano Castello, centro Play Ground, (Imperia), Paolo Togliatto 52 anni, ha patteggiato davanti al gup Ottavio Colamartino di Imperia una pena a 2 anni e 2 mesi di reclusione per omicidio colposo per non aver chiesto il certificato medico a un suo cliente, Nerio Muraglia, morto d’infarto a 49 anni l’11 aprile del 2012 mentre correva sul tapis-roulant. L’accusa ha sostenuto che se il titolare della palestra avesse preteso come da norme di legge il certificato, probabilmente la vittima avrebbe potuto accorgersi di soffrire di una qualche patologia cardiaca e sarebbe stata messa in guardia. Dall’autopsia, emerse che la vittima morì per un infarto miocardico dovuto a problemi congeniti. La vedova e i figli procederanno in sede civile per ottenere anche il risarcimento del danno.
Con questa notizia vi ricordo l’importanza nonché l’obbligatorietà (per le associazioni sportive dilettantistiche) di richiedere il certificato medico all’atto dell’iscrizione degli associati.