CORSO NAZIONALE PER FORMATORI NAZIONALI DI AREA GENERALE E DI,DISCIPLINA 2016

19 Maggio 2016 at 15:34

A seguito della comunicazione pervenutavi tramite i Centri Libertas di competenza, si reinvia il Bando del Corso per Formatori Libertas indetto anche per l’anno 2016 dal Centro Nazionale Sportivo Libertas.

Questo Centro Nazionale Libertas, continuando a perseguire obiettivi di crescita qualitativa di alto profilo nella formazione erogata attraverso i propri corsi, e grazie al riconoscimento ottenuto dalla Scuola dello Sport del CONI, con l’adesione al Sistema Nazionale delle Qualifiche Tecniche (meglio conosciuto come S.Na.Q) , indice anche per l’anno 2016 un Corso per Formatore Docente Nazionale di Area Generale e un Corso per Formatore Docente di Area Disciplinare.

L’obiettivo è quello di abilitare un numero adeguato di Formatori Docenti di Disciplina Sportiva per ogni regione, per garantire il necessario supporto alle docenze ai corsi indetti sul territorio per il tramite delle strutture formative abilitate (Scuola Regionale Libertas o Centri Provinciali e/o regionali).

Il corso si svolgerà in Roma, presso la Scuola Centrale dello Sport del CONI, località Acquacetosa, largo Giulio Onesti 1, secondo il calendario e le date stabilite dal bando.

Tuttavia il CNSL, pur nell’intento di favorire le richieste dei partecipanti, per ovvie ragioni logistico organizzative, saturerà prioritariamente il numero di posti disponibili in base alla conformità dei requisiti richiesti in bando e alla data di arrivo delle domande.

Il corso avrà carattere residenziale, per cui tutti i partecipanti, dal pomeriggio del venerdì al pranzo della domenica, saranno alloggiati presso l’Hotel dello Sport, interno al Centro di preparazione Olimpica del CONI, sede del corso.

Si trasmette in allegato il Bando di ammissione che si prega di leggere attentamente rispettando scrupolosamente le date e le scadenze fissate, pena la non ammissibilità.

 

Cordialmente

Dipartimento Formazione Libertas

Prof. Fulvio MARTINETTI

Corso di base di 1° livello per Operatore Posturale Canali Postural Method

2 Maggio 2016 at 14:23

La postura è ormai considerata come un potenziale insieme di compensi che le azioni periferiche producono nel compiere i gesti della vita di tutti i giorni, ma anche quelli degli sportivi durante la loro attività. La conoscenza delle problematiche relative alla postura sono diventate sempre più necessarie per tecnici, allenatori e preparatori fisici.

Il corso offre una panoramica di tali problematiche e fornisce soprattutto degli esempi pratici per risolverle.

Il Corso Base di 1° livello Canali Postural Method®, infatti, conduce con gradualità l’operatore a comprendere i rapporti tridimensionali tra i gesti sportivi o della vita di relazione e i blocchi muscolari che producono compensi che portano ai traumi da carico iterativo. Oggetto del sistema è il comprendere il perché e il come l’organismo produce i compensi negativi citati.

METODOLOGIA DIDATTICA
Dopo una breve introduzione teorica, le lezioni sono tenute esclusivamente in palestra  e  saranno organizzate prima in esercitazioni individuali ed in un secondo tempo in esercitazioni in piccoli gruppi.
Una particolare attenzione sarà dedicata alle esercitazioni pratiche che riguardano la “Core Stability” che sempre di più si sta caratterizzando come un elemento cardine per la preparazione efficace di atleti di tutte le discipline sportive.

OBIETTIVI
Il nostro obiettivo è formare degli operatori specializzati che siano in grado di comprendere le cause e risolvere le conseguenze derivanti da difetti posturali. Gli operatori specializzati Canali Postural Method® sono difatti richiesti nelle società sportive di ogni attività e nelle palestre dove si lavora sulla prevenzione e sulla riduzione o risoluzione dei sintomi del dolore.

Visualizza il programma

DESTINATARI
Il corso è rivolto ai tecnici e agli operatori sportivi

DOVE
CUS Roma ASD – Centro Universitario Sportivo di Roma, Viale di Tor di Quinto 64, 00191 Roma

QUANDO
21 – 22 maggio 2016

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
€ 300 + € 2 (bollo amministrativo)

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Il corso necessita un numero minimo di 10 partecipanti ed un massimo di 30. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro mercoledì 18 maggio. Dopo aver effettuato la registrazione sul sito della Scuola dello Sport, compilare il modulo online presente all’interno della scheda del corso. Compilato il modulo si riceve una e-mail di conferma con i dati per effettuare il bonifico. È considerato iscritto al Seminario solo chi offre evidenza dell’avvenuto pagamento

INFORMAZIONI
Tel: 06/3272.9235
E-mail:
sds_catalogo@coni.it

Judo Per Tutti 2.0

1 Maggio 2016 at 22:10

judo-per-tutti-2.0-bruno-carmeni

Judo per tutti 2.0 è il nuovo libro del Maestro Bruno Carmeni, che sarà presentato sabato 14 maggio  2016 alle ore 17.30 presso il Tenri Judo Conegliano (TV). Il nuovo libro è composto da due manuali : Tecniche di Proiezione e Tecniche a Terra.

Per un anteprima CLICCATE sul link seguente:
Judo Per Tutti 2.0 – Video

Se desiderate ulteriori informazioni sul libro CLICCATE sul link seguente:
Judo Per Tutti 2.0 – Iscrivimi

Corso Libertas per Formatori Docenti di area Generale e di area Disciplinare

15 Aprile 2016 at 15:27

Il Centro Nazionale Sportivo Libertas, con la collaborazione della Scuola dello Sport del CONI, organizza un corso per FORMATORI DOCENTI DI AREA DISCIPLINARE E DOCENTI DI AREA GENERALE che si terrà dal 24 al 26 giugno 2016, presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI (Scuola dello Sport), località Acquacetosa, Largo Giulio Onesti 1- 00197 – Roma.

In allegato il Bando e le Domande di iscrizione.

20160414Lettera di accompagnamento del Presidente

20160414Bando Corso Formatori Libertas 2016

20160414Domanda_di_iscrizioneFormatoriAREA DISCIPLINARE_2016

20160414Domanda_di_iscrizioneFormatoriAREA GENERALE_2016

L’overtraining e il recupero

18 Marzo 2016 at 6:57
overtraining_nl
La sfida della massima prestazione richiede una pratica razionale, individualizzata e della massima qualità ed intensità. Per un processo virtuoso il recupero è la fase di “riscossione” del lavoro svolto. In condizioni particolari l’atleta, per spinte personali, per condizioni incidentali, per eventi non strettamente legati all’allenamento può indebolire la sua capacità di risposta e cadere in una situazione di disagio transitorio o di più lungo periodo. Tali fasi definibili overreaching e overtraining, vanno riconosciute e gestite in modo preventive e tempest.CONTENUTI
• Concerto di overtraining e overreaching
• La prevenzione dell’overtraining: modelli applicativi
• La diagnosi dell’overtraining limiti e possibilità
• La dimensione fisiopatologica dell’overtraining
• Il ruolo del recupero
• Le diverse modalità del recupero
• Il biofeedback nell’overtraining
• Rischio e prevenzione degli infortuni dell’apparato locomotore nell’overtraining

Queste tematiche verranno affrontato durante la giornata di lavoro con esperti di settore, ed in particolar modo tra i relatori saranno presenti Romain Meuusen, Capo Dipartimento di Fisiologia Umana presso la Libera Università di Bruxelles, Segretario Generale dell’European College of Sport Science (ECSS). Ha coordinato il gruppo di lavoro dell’ECSS su “Prevenzione, Diagnosi e Trattamento della Sindrome da Overtraining”. e Francois Bieuzen, PhD “Human Movement Science” – Université du Sud Toulon-Var, Francia, Coordinatore degli esperti sui processi di recupero e di monitoraggio del carico di allenamento presso L’Institut National du Sport, de l’Expertise et de la Performance (INSEP) di Parigi.

Visualizza il programma

DESTINATARI
Il Seminario è aperto a tutti ed è particolarmente rivolto a Tecnici di interesse federale, Direttori Sportivi, allenatori e preparatori fisici impegnati in attività agonistica di alto livello, preparatori atletici, Docenti delle Scuole Regionali di Sport, studenti in Scienze Motorie e specializzandi in Medicina dello Sport, specialisti di settore.

DOVE
Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, Largo G. Onesti 1, ROMA

INFORMAZIONI
Tel: 06/3272.9194
E-mail: sds_catalogo@coni.it

QUANDO
4 aprile 2016

QUOTA
€ 150 + € 2 (bollo amministrativo)

SCONTI E CONVENZIONI
€ 135 + € 2 (bollo amministrativo): Società Sportive iscritte al Registro Coni e Community SdS, specialisti e studenti di settore;
€ 75 + € 2 (bollo amministrativo): Tecnici presentati da FSN/DSA/EPS, Sport in Uniforme, laureati e studenti in Scienze Motorie o diplomati Isef.

CREDITI FORMATIVI
Secondo quanto previsto dalle linee guida dello SNaQ in merito alla Formazione Permanente, la Scuola dello Sport riconosce al Seminario dei Crediti Formativi che saranno quantificati da ciascuna Federazione di appartenenza.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro giovedì 31 marzo . Dopo aver effettuato la registrazione sul sito della Scuola dello Sport, compilare il modulo online presente all’interno della scheda del corso. Compilato il modulo si riceve una e-mail di conferma con i dati per effettuare il bonifico.
L’iscrizione si riterrà completata con l’invio a sds_catalogo@coni.it della copia del bonifico e, per usufruire delle agevolazioni previste, della segnalazione da parte delle organizzazioni sportive di appartenenza (FSN,DSA, EPS, Sport in Uniforme; Scuole Regionali dello Sport)  o del certificato di iscrizione o di Laurea in Scienze Motorie.

CODICE SEMINARIO
B1-10-16

Aperte le iscrizioni per il seminario Periodizzazione e tapering

24 Febbraio 2016 at 14:35
L’evoluzione dello sport moderno costringe i tecnici dello sport a rivedere le strategie di periodizzazione dell’allenamento per portare gli atleti alla peak performance nei tempi previsti. Assume quindi sempre più importanza comprendere e delineare corrette strategie di recupero abbinate a forme diverse di tapering al fine di ottimizzare la prestazione. Al Seminario parteciperà il Prof. Inigo Mujika, fisiologo e allenatore di nuoto e triathlon.

Di seguito il link del libro del Prof. Inigo Mujika, che per i partecipanti al seminario sarà possibile acquistare con lo sconto del 30% (90€ al posto di 125€) senza spese postali/di trasporto: http://www.inigomujika.com/en/books/endurance-training-science-and-practice#.VrhuBIfSnVI

CONTENUTI
• Le basi della periodizzazione.
• Le moderne strategie di periodizzazione del training
• Tapering: strategie di attivazione nelle diverse discipline

Visualizza il programma del seminario

DESTINATARI
Il Seminario è aperto a tutti ed è particolarmente rivolto a Tecnici di interesse federale, Direttori Sportivi, allenatori e preparatori fisici impegnati in attività agonistica di alto livello, preparatori atletici, Docenti delle Scuole Regionali di Sport, studenti in Scienze Motorie e specializzandi in Medicina dello Sport, specialisti di settore.
DOVE
Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, Largo G. Onesti 1, ROMA

QUANDO
9 marzo 2016

QUOTA
€ 150 + € 2 (bollo amministrativo)

SCONTI E CONVENZIONI
€ 135 + € 2 (bollo amministrativo): Società Sportive iscritte al Registro Coni e Community SdS, specialisti e studenti di settore;
€ 75 + € 2 (bollo amministrativo): Tecnici presentati da FSN/DSA/EPS, Sport in Uniforme, laureati e studenti in Scienze Motorie o diplomati Isef.
Sono previste gratuità per FSN, DSA, EPS

INFORMAZIONI
Tel: 06/3272.9235
E-mail: sds_catalogo@coni.it

CREDITI FORMATIVI
Secondo quanto previsto dalle linee guida dello SNaQ in merito alla Formazione Permanente, la Scuola dello Sport riconosce al Seminario dei Crediti Formativi che saranno quantificati da ciascuna Federazione di appartenenza.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro lunedì 7 marzo. Dopo aver effettuato la registrazione sul sito della Scuola dello Sport, compilare il modulo online presente all’interno della scheda del corso. Compilato il modulo si riceve una e-mail di conferma con i dati per effettuare il bonifico.
L’iscrizione si riterrà completata con l’invio a sds_catalogo@coni.it della copia del bonifico e, per usufruire delle agevolazioni previste, della segnalazione da parte delle organizzazioni sportive di appartenenza (FSN,DSA, EPS, Sport in Uniforme; Scuole Regionali dello Sport)  o del certificato di iscrizione o di Laurea in Scienze Motorie.

CODICE SEMINARIO
B1-09-16

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La Libertas contro l’apartheid di genere nello sport

24 Febbraio 2016 at 11:53

Il dilettantismo imposto “obtorto collo” alle atlete azzurre impedisce la fruibilità della legge 91/81 che regola i rapporti con le società, la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria, il trattamento pensionistico, ecc. Recentemente è stato presentato in Parlamento un DDL che intende promuovere la parità fra i sessi “anche” nello sport professionistico. Finalmente una battaglia di civiltà per legittimare nello sport una paritetica democrazia partecipativa

Comunicato L’apartheid di genere nello sport

L’ORO DI SCAMPIA CONTRO LA CAMORRA

24 Febbraio 2016 at 10:07

Martedì 23 Febbraio è andato in onda il servizio delle Iene: L’ORO DI SCAMPIA CONTRO LA CAMORRA, eccovi il Link:

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/golia-l%E2%80%99oro-di-scampia-contro-la-camorra_596893.html

Ministero della Salute – Modifica del decreto 24 aprile 2013

28 Gennaio 2016 at 15:22

Decreto del 16 gennaio 2016

Il Ministro della Salute di concerto con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Visto l’articolo 7, comma 11, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, che prevede, al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attivita’ sportiva non agonistica o amatoriale, che il Ministro della salute, con decreto adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo ed allo sport, disponga garanzie sanitarie mediante l’obbligo di idonea certificazione medica, nonche’ linee guida per l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione e l’impiego, da parte delle societa’ sportive sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita;

Visto il decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport in data 24 aprile 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 20 luglio 2013, n. 169, recante “Disciplina della certificazione dell’attivita’ sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”, ed, in particolare, l’articolo 5, comma 5, che dispone per le societa’ dilettantistiche l’obbligo di dotarsi dei defibrillatori semiautomatici entro trenta mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto; Considerato che il Presidente del CONI, con nota del 2 novembre 2015 ha chiesto il differimento del predetto termine, che verra’ a scadere in data 20 gennaio 2016, in considerazione delle specificita’ delle attivita’ sportive esercitate a livello dilettantistico; Considerato che l’Assessore della regione autonoma Friuli Venezia Giulia, nella qualita’ di coordinatore degli assessori allo Sport, con nota del 5 gennaio 2016, ha formulato la medesima richiesta, evidenziando l’impossibilita’ che, entro la data del 20 gennaio 2016, vengano completate, su tutto il territorio nazionale, le attivita’ di formazione degli operatori del settore sportivo dilettantistico circa il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici;

Ritenuta, pertanto, l’opportunita’ di disporre il differimento del predetto termine di sei mesi al fine di consentire che vengano completate, su tutto il territorio nazionale, le attivita’ di formazione degli operatori del settore sportivo dilettantistico circa il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici;

Decreta:

Art. 1

1. Al decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con
il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, in data
24 aprile 2013, all’articolo 5, comma 5, le parole “30 mesi” sono
sostituite dalle seguenti: “36 mesi”.

Il presente decreto viene trasmesso all’organo di controllo e
pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 11 gennaio 2016

Il Ministro della salute
Lorenzin
Il Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio dei ministri

Marcello Bernardi : riflessioni sul judo

30 Dicembre 2015 at 16:53

DI seguito delle riflessioni del Dott. Marcello Bernardi (illustre pediatra di fama internazionale, cintura nera 3° dan di judo)

Il judo continua a essere uno sconosciuto, affascinante sì, ma anche sospetto. E continua a esserlo nonostante la sua diffusione ormai più che ragguardevole. E’ convinzione abbastanza comune che si tratti essenzialmente di una tecnica di difesa personale e di uno strumento di autorassicurazione fisica e psicologica. In definitiva, di un’arma. Ma ciò che normalmente non si sa è che chi possiede quest’arma tende per lo più a non usarla come tale.
E quanto meglio la conosce, tanto meno si sente portato a impiegarla. La cosa è logica, come vedremo subito, e dipende da questo: se è vero che il judo è un efficacissimo mezzo difensivo e offensivo, è altrettanto vero che non è solo questo. Il judo è anche un’arma, ma il suo spirito va ben oltre un simile aspetto superficiale e grossolano.
Moltissimi sono convinti che il judo sia uno sport. E’ vero: lo è. Ci sono le gare e i campionati a livello locale, regionale, nazionale, internazionale, mondiale e olimpionico, ci sono coppe, federazioni, associazioni, medaglie, diplomi, eccetera; ci sono gli allenamenti, la ginnastica preparatoria, la “muscolazione”, e via dicendo. Come si spiega allora che esistano esperti di considerevole livello che non hanno mai combattuto in gara, o che comunque non hanno mai vinto un incontro? Il fatto è che il judo è anche uno sport, ma non solo questo.
C’è infine chi guarda al judo come a un’arte. Giusto. A un determinato livello il judoka può davvero creare, mediante l’impiego del proprio corpo, qualcosa di estremamente estetico e piacevole. In un certo senso si tratta di un autentico linguaggio, paragonabile a quello della danza, o a quello figurativo, o persino a quello musicale e letterario. Come l’arte, il judo richiede fantasia, creatività, sensibilità, personalità. Sicuramente il judo è anche un’arte.
Ma è molto più di tutto questo. Il judo è una via. Parola che non si presta a un’agevole interpretazione nella nostra chiave culturale. Forse si potrebbe dire che è un modo di essere. Non ci si può avvicinare allo spirito del judo se non si vive in una certa maniera, interiormente ed esteriormente. E, viceversa, chi pratica il judo nel giusto spirito finisce più o meno consapevolmente col cambiare la propria vita, anzi il proprio stile di vita. Voglio dire, sia pure in termini molto generici e approssimativi, che il judo restituisce l’uomo a sé stesso, liberandolo da quelle scorie che una società mercificante e alienante ha depositato su di lui.
La realtà di questo fenomeno è facilmente verificabile per chi, come me, fruisce di un’esperienza derivante dal quotidiano contatto col bambino. Il bambino, specie il bambino piccolo, si comporta diversamente da noi: è più vero, non si nasconde dietro alcuna maschera, affronta con coraggio e fermezza i problemi della sua esistenza, va diritto al suo scopo, si nutre dei contenuti essenziali della vita. E anche sul piano puramente fisico egli mostra delle impostazioni e degli atteggiamenti che sono quelli più adatti all’impiego migliore del suo corpo. Poi, da adulto, dovrà faticare molto per riconquistare quella posizione e quella dinamica del suo organismo che nei primi mesi di vita gli erano spontanee. Se vorrà riconquistarle, beninteso.
Dire che il judo restituisce l’uomo a se stesso significa dire che la pratica di quest’arte impone il recupero di certe qualità umane che si sono perdute negli stravolgimenti di una società disumana. Per esempio l’umiltà. Occorre accostarsi al judo spogli di ogni
presunzione, liberi da ogni sovrastruttura superflua, disposti a essere semplicemente quello che si è, aperti a un’esperienza del tutto nuova, pronti ad apprendere qualcosa che forse, sulle prime, può sembrare incomprensibile. Sulla materassina i professori, i commendatori, i dirigenti, i capi, non esistono più. Ci sono soltanto uomini uniti da un comune sforzo: lo sforzo di diventare migliori.
E poi la sincerità. Non serve fingere, non serve voler sembrare più bravi, non serve comportarsi in modo da meritare elogi, non serve dare l’impressione di fare più di un altro. Bisogna fare, e basta. Fare quello che si può, il meglio che si può, con tutte le proprie risorse. Bisogna prima di tutto essere sinceri con se stessi, saper guardare dentro di sé, sapersi conoscere.
Non è facile, naturalmente, ma questa è la via.
Ci si può riuscire se si riesce a riconquistare un’altra connotazione fondamentale dell’uomo: l’amore. L’amore per gli altri uomini in primo luogo, e perciò il rifiuto di qualsiasi rivalità, di ogni rancore, del sospetto, della discriminazione, del disprezzo, dell’antipatia, dell’antagonismo, dell’invidia, dell’ira. Il dojo è il luogo della serenità, dell’amicizia e della Mutua prosperità. Inoltre ci vuole l’amore per l’arte. Non si pratica il judo per essere più forti, per ambizione, per lucro o per ragioni di prestigio. Lo si pratica perché lo si ama. Se non lo si ama, con umiltà e con sincerità, si potrà forse anche ottenere una buona tecnica, mai un buon judo.
Infine è necessaria la fiducia. In se stessi, nel prossimo, e soprattutto nel maestro. Il judo non si impara sui libri. Solo il maestro può indicare la via e il modo migliore di percorrerla. Non chi si fa chiamare maestro, ma chi lo è. E, se lo è, gli si deve dare tutta la fiducia. Il dubbio, nei confronti del maestro, toglie ogni validità al rapporto con lui. Meglio allora cambiare e rivolgersi ad altri. Fare judo vuol dire anche abbandonarsi, senza riserve o secondi fini. Non si chiede né si vuole un rapporto di sudditanza o di sottomissione. Il maestro non è un’autorità istituzionale, non è un colonnello, non è un duce. E’ un uomo che merita fiducia e al quale si deve dare fiducia. Se non la merita non è un maestro.
Per la nostra mentalità mercantile il judo è senza dubbio un fenomeno sconcertante: la sua pratica riporta in primo piano certe qualità umane che dal nostro costume sono state accantonate, o addirittura cancellate, e ne respinge altre che vanno per la maggiore, come la propensione al successo, al potere, all’avidità, alla sopraffazione, allo sfruttamento.
E’ una via che non conduce verso gli obiettivi celebrati dalla cultura dominante, ma solo verso un miglioramento dell’uomo e della condizione umana.
E’ un’educazione all’amore e alla libertà.