Sedentarietà, la causa primaria dell’obesità
Uno studio ventennale condotto dalla Stanford University, in California, dimostra che gli eccessi alimentari non sono la causa primaria dell’obesità, bensì la sempre minore dose di attività fisica svolta che causa un significativo incremento dell’indice di massa corporea
Dell’emergenza obesità se ne parla sempre di più da diversi anni, anche e soprattutto negli Stati Uniti, paese in cui si cerca di risalire alle radici di un problema che ha enormi implicazioni di natura socio-economica.
Uno studio ventennale, condotto dallaStanford University e da poco conclusosi, evidenzia che gli eccessi alimentari non sono la causa primaria dell’obesità, bensì la sempre minore dose di attività fisica svolta che porta a un significativo incremento dell’indice di massa corporea, sinteticamente nota come BMI.
Il professor Uri Ladabaum, coordinatore della ricerca effettuata dall’ateneo californiano, ha esaminato, insieme al suo team, i seguenti fattori critici: obesità, obesità valutata dalla misura del giro vita, attività fisica e assunzione calorica.
«I risultati emersi dalla nostra indagine – ha spiegato Ladabaum, professore associati di medicina – smentiscono la diffusa convinzione secondo la quale il progressivo e costante incremento del tasso di obesità negli Stati Uniti può essere in primo luogo attribuito a un sostenuto aumento dell’assunzione calorica giornaliera da parte della popolazione. Abbiamo al contrario rilevato che l’incremento del BMI e della misura del giro vita è primariamente attribuibile alla quantità, insufficiente, di attività fisica svolta nel tempo libero, e non alle calorie assunte».
Nel 1994, solo il 19,1% delle donne statunitensi ammetteva di non svolger alcun tipo di attività fisica, ovvero di avere uno stile di vita completamente sedentario e nel 2010 questa percentuale è salita al 51,7%. Per gli uomini, queste percentuali sono passate dall’11,4% del 1994 al 43,5% del 2010. Le donne hanno fatto registrare un incremento annuale del BMI pari allo 0,37%, contro lo 0,27% degli uomini.