Il piano per realizzare gli impianti sportivi nelle periferie urbane

1 Novembre 2016 at 8:22

di Luigi Musacchia
31 ottobre 2016

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed il Presidente del CONI Giovanni Malagò hanno presentato recentemente a Palazzo Chigi il “Piano Sport e Periferie”. La proposta pluriennale, istituita dalla legge 185 del 2015, prevede un investimento di 100 milioni spalmati in tre anni con una serie di iniziative urgenti già approvate, tra cui le recenti aree terremotate di Amatrice e di Accumoli.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito il Fondo “Sport e Periferie” da trasferire sul bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo destina al CONI. E’ stato ufficializzato l’investimento complessivo di 100 milioni di euro nel triennio 2015 – 2017 di cui 20 milioni nel 2015, 50 milioni nel 2016 e 30 milioni nel 2017.

Il Fondo è finalizzato alla ricognizione degli impianti sportivi esistenti su tutto il territorio nazionale, alla realizzazione ed alla ristrutturazione di impianti sportivi per l’attività agonistica localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane con la conseguente diffusione di attrezzature sportive finalizzate a sostenere gli squilibri economici e sociali.

Le associazioni e le società sportive no profit potranno presentare al Comune un progetto sussidiato da un piano di fattibilità economico-finanziaria per la riqualificazione, l’ammodernamento e la successiva gestione finalizzata alla promozione sociale ed all’aggregazione giovanile. Le associazioni sportive, che ottengono la gestione di un impianto sportivo pubblico, possono aderire alle convenzioni Consip o di altro centro di aggregazione regionale per la fornitura di energia elettrica, di gas o di altro combustibile al fine di garantire la gestione della struttura.

Sono giunte al CONI 1.681 proposte per circa 1 miliardo e 300 milioni di euro di richieste di contributo. Sono numeri emblematici che rivelano un Paese sportivamente difforme con larghe aree di sottosviluppo strutturale (carenza di impianti). Fra i primi interventi programmati dal CONI occorre sottolineare l’emergenza sociale delle aree disagiate tra cui lo Zen di Palermo, Scampia a Napoli, Barletta che ha dato i natali a Pietro Mennea, Ostia, Reggio Calabria, Cardellino a Milano, Corviale, 15 playground a Roma.

E’ importante questa sensibile attenzione verso le periferie degradate dove allignano fenomeni di microcriminalità che inquinano il tessuto urbano polarizzando una facile manovalanza  nella devianza minorile. Lo sport è senza dubbio un antidoto per tutelare il benessere psicofisico dei giovanissimi. Inoltre intendo sottolineare gli interventi nelle Regioni del Sud con particolare riferimento alla Calabria (34), alla Sicilia (22) ed alla Campania (19). Finalmente una risposta alla carenza di impianti sportivi.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Piano pluriennale del CONI per gli impianti sportivi

9 Maggio 2016 at 13:04

di Luigi Musacchia
1 maggio 2016

L’art. 15 del D.L. 25 novembre 2015 n. 185 ha previsto l’istituzione sullo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze – per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – del Fondo ‘Sport e Periferie’ a sua volta da trasferire al CONI.

Il Fondo è finalizzato, fra l’altro, alla realizzazione di interventi per la progettazione e la riqualificazione di impianti sportivi con destinazione all’attività agonistica nazionale – localizzati nelle aree svantaggiate del nostro Paese e nelle periferie urbane – e diffusione di attrezzature sportive nelle stesse aree con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali.

Inoltre il Fondo è finalizzato al completamento ed all’adeguamento di impianti sportivi esistenti con destinazione all’attività agonistica nazionale ed internazionale. Il CONI ha definito e presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il piano dei primi interventi urgenti che potrà essere poi rimodulato entro il 28 febbraio di ogni anno nel triennio 2015-2017 per una spesa complessiva di 100 milioni di euro. Nella documentazione progettuale vengono richiesti lo studio di fattibilità, il progetto preliminare, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo. Questa attenzione verso l’impiantistica sportiva nasce da un approfondito monitoraggio sul territorio al fine di calibrare e razionalizzare una politica degli interventi. Una meticolosa mappatura (come quella effettuata dal CONI, dal CNEL e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la collaborazione dei rappresentanti delle Regioni, dell’UPI e dell’ANCI) ha consentito di effettuare l’analisi quantitativa del patrimonio impiantistico (dati ed indicatori), l’analisi qualitativa dell’impiantistica attraverso un’indagine conoscitiva e diretta presso i Comuni, gli approfondimenti di casi specifici di ‘buone pratiche di gestione’. E’ importante potenziare la rete degli impianti sportivi sul territorio per dare risposte adeguate alla crescente domanda di sport. Una linea di tendenza alimentata dalla nuova cultura salutista che coinvolge fasce sociali di tutte le età. Inoltre dobbiamo affrontare un’emergenza rilevata da numerosi organismi internazionali fra cui l’UNICEF e l’OCSE: la percentuale allarmante dell’obesità infantile che incide sul bilancio delle famiglie e del Piano Sanitario Nazionale.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia