Il trionfo dei nostri atleti paralimpici è un inno alla forza di volontà

4 Ottobre 2016 at 6:02

di Luigi Musacchia
30 settembre 2016

Le Paralimpiadi si sono concluse con un bilancio molto positivo per l’Italia. La squadra azzurra ha concluso la manifestazione con 39 medaglie all’attivo, un bottino che ha garantito al Team Italia il nono posto nel medagliere complessivo, un risultato che i nostri atleti paralimpici non riuscivano a raggiungere da 44 anni.

A dominare la maggior parte delle gare sono stati gli atleti cinesi, che hanno conquistato 236 medaglie complessive. Al secondo posto del podio il Regno Unito con 147 medaglie. Terza l’Ucraina che, grazie alle sue 117 medaglie totali, è riuscita a chiudere prima degli Stati Uniti, quarti con 112 medaglie. Le televisioni di tutto il mondo hanno decretato lo straordinario successo dei campioni diversamente abili. Nel corso degli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente una sensibile attenzione verso la Paralimpiade che è seconda nel mondo solo ai Giochi Olimpici. Le immagini hanno esaltato momenti di gioia e di concentrazione, di delusione e di sofferenza, ma su tutto hanno prevalso la solidarietà e la forza di volontà.

Ancora una volta lo sport ha superato le barriere delle diversità con la sua vocazione inclusiva e partecipativa. Dobbiamo apprezzare il superbo lavoro svolto nel nostro Paese dal CONI e dal CIP. Sono stati raggiunti livelli di eccellenza che hanno sensibilizzato i media e polarizzato l’attenzione del grande pubblico. Abbiamo vissuto atmosfere indimenticabili di coinvolgimento emotivo che hanno alzato decisamente il livello di una sensibile e partecipata condivisione.

E’ certamente un salto di civiltà cui contribuiscono anche gli Enti di Promozione Sportiva che sono effettivamente radicati su tutto il territorio nazionale. La disabilità è un gigantesco iceberg: sotto la punta delle eccellenze esiste una pressante domanda di partecipazione. La televisione determina fenomeni di identificazione e di proiezione. Gli atleti paralimpici sul podio provocano effetti dirompenti ed emulativi, accendono processi di promozione umana e di inclusione sociale. Ormai la disabilità sportiva ha legittimato il diritto di cittadinanza strappando dall’isolamento e dall’emarginazione soggetti che si erano autoesiliati.

Si moltiplicano ormai libri e tesi di laurea su questa svolta epocale che apre nuove frontiere di socialità. Un grande sommerso rivendica a gran voce il diritto alla partecipazione ed alla condivisione. La Libertas, da sempre attiva nell’area della disabilità, ha costruito percorsi straordinari che sono diventati opportunità di speranza civile. Si arricchisce sempre più il palmarès dei nostri campioni diversamente abili che onorano ovunque i colori della Libertas. L’agonismo ed il podio sono certamente importanti come ugualmente vittorioso è l’atleta che giunge ultimo al traguardo.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Accordo FederScherma e Fondazione Terzo Pilastro per consolidare lo sport paralimpico

2 Febbraio 2016 at 17:47

di Luigi Musacchia
1 febbraio 2016

Un traguardo importante è stato conseguito dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo che hanno consorziato le forze per conferire una grande spinta organizzativa e progettuale al mondo paralimpico. La sede del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha tenuto a battesimo questa intesa che vede nei Giochi Paralimpici di Rio 2016 un primo test per dare visibilità a tutto il movimento dei diversamente abili.

Ma Rio sarà soltanto il punto di partenza di un’azione a tutto campo nell’area dello sport paralimpico. Alla base di una grande campagna di sensibilizzazione e di promozione ci saranno importanti spinte motivazionali. Sulla piattaforma della solidarietà si dovranno costruire percorsi culturali e sociali, sinergie istituzionali, momenti di confronto per determinare nel nostro Paese un percorso evolutivo di civiltà. La diversità si vince con le grandi centrali educative della scuola e della famiglia. Un processo, dunque, educativo e formativo che nasce dal basso al fine di realizzare nell’immaginario collettivo nuove politiche di promozione umana e di inclusione sociale.

Quando parliamo di azione a tutto campo ci riferiamo alle difficoltà quotidiane che incontrano i diversamente abili nelle nostre città. Barriere architettoniche impediscono la mobilità e l’accesso ai servizi sociali che dovrebbero essere fruibili dagli uffici pubblici alle strutture sportive. Le cronache dei quotidiani denunciano spesso i ritardi delle istituzioni, l’incuria delle amministrazioni locali, una diffusa disinformazione sui diritti negati.

Ritengo che momenti di svolta come quelli realizzati dal CONI, dal CIP, dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo spostino in avanti il fronte della qualità della vita. Sarà certamente un grande obiettivo il medagliere a Rio 2016. Ma sarà fondamentale il ruolo trainante che svolgerà questo consorzio di intenti e di forze per abbattere muri di indifferenza, lentocrazie strutturali, miopie politiche. E’ il momento di attribuire piena cittadinanza e paritetiche opportunità per i diversamente abili nello sport e nella società.

La Libertas – da sempre sensibile ai temi della diversità e dell’inclusione – plaude a questa nobile iniziativa che lancia un messaggio di speranza civile nell’area della disabilità. La condivisione di valori ci vede in prima linea nella promozione sportiva di base interpretata come una mission educativa per trasmettere alle future generazioni i principi della convivenza democratica fondati sulla solidarietà, sulla tolleranza, sul rispetto delle minoranze e delle diversità.

Il ruolo dello sport sociale è anche quello di orientare i giovani verso la cultura della pluralità costruita ogni giorno con un senso alto di consapevolezza e di responsabilità.

 

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia