Aggiornamenti dal KSDK Parma

19 Gennaio 2016 at 19:38

Ecco tutte le attività organizzate e a cui ha partecipato il KSDK Parma:

4° Trofeo di Mini Judo “Città di Modena”

Trofeo Cinture Colorate “Città di Modena”

Il grande evento poi delle premiazioni:

Premiazione 2015

Per finire poi con una bel compito eseguito da un giovane judoka:

Chi è il Maestro?

Marcello Bernardi : riflessioni sul judo

30 Dicembre 2015 at 16:53

DI seguito delle riflessioni del Dott. Marcello Bernardi (illustre pediatra di fama internazionale, cintura nera 3° dan di judo)

Il judo continua a essere uno sconosciuto, affascinante sì, ma anche sospetto. E continua a esserlo nonostante la sua diffusione ormai più che ragguardevole. E’ convinzione abbastanza comune che si tratti essenzialmente di una tecnica di difesa personale e di uno strumento di autorassicurazione fisica e psicologica. In definitiva, di un’arma. Ma ciò che normalmente non si sa è che chi possiede quest’arma tende per lo più a non usarla come tale.
E quanto meglio la conosce, tanto meno si sente portato a impiegarla. La cosa è logica, come vedremo subito, e dipende da questo: se è vero che il judo è un efficacissimo mezzo difensivo e offensivo, è altrettanto vero che non è solo questo. Il judo è anche un’arma, ma il suo spirito va ben oltre un simile aspetto superficiale e grossolano.
Moltissimi sono convinti che il judo sia uno sport. E’ vero: lo è. Ci sono le gare e i campionati a livello locale, regionale, nazionale, internazionale, mondiale e olimpionico, ci sono coppe, federazioni, associazioni, medaglie, diplomi, eccetera; ci sono gli allenamenti, la ginnastica preparatoria, la “muscolazione”, e via dicendo. Come si spiega allora che esistano esperti di considerevole livello che non hanno mai combattuto in gara, o che comunque non hanno mai vinto un incontro? Il fatto è che il judo è anche uno sport, ma non solo questo.
C’è infine chi guarda al judo come a un’arte. Giusto. A un determinato livello il judoka può davvero creare, mediante l’impiego del proprio corpo, qualcosa di estremamente estetico e piacevole. In un certo senso si tratta di un autentico linguaggio, paragonabile a quello della danza, o a quello figurativo, o persino a quello musicale e letterario. Come l’arte, il judo richiede fantasia, creatività, sensibilità, personalità. Sicuramente il judo è anche un’arte.
Ma è molto più di tutto questo. Il judo è una via. Parola che non si presta a un’agevole interpretazione nella nostra chiave culturale. Forse si potrebbe dire che è un modo di essere. Non ci si può avvicinare allo spirito del judo se non si vive in una certa maniera, interiormente ed esteriormente. E, viceversa, chi pratica il judo nel giusto spirito finisce più o meno consapevolmente col cambiare la propria vita, anzi il proprio stile di vita. Voglio dire, sia pure in termini molto generici e approssimativi, che il judo restituisce l’uomo a sé stesso, liberandolo da quelle scorie che una società mercificante e alienante ha depositato su di lui.
La realtà di questo fenomeno è facilmente verificabile per chi, come me, fruisce di un’esperienza derivante dal quotidiano contatto col bambino. Il bambino, specie il bambino piccolo, si comporta diversamente da noi: è più vero, non si nasconde dietro alcuna maschera, affronta con coraggio e fermezza i problemi della sua esistenza, va diritto al suo scopo, si nutre dei contenuti essenziali della vita. E anche sul piano puramente fisico egli mostra delle impostazioni e degli atteggiamenti che sono quelli più adatti all’impiego migliore del suo corpo. Poi, da adulto, dovrà faticare molto per riconquistare quella posizione e quella dinamica del suo organismo che nei primi mesi di vita gli erano spontanee. Se vorrà riconquistarle, beninteso.
Dire che il judo restituisce l’uomo a se stesso significa dire che la pratica di quest’arte impone il recupero di certe qualità umane che si sono perdute negli stravolgimenti di una società disumana. Per esempio l’umiltà. Occorre accostarsi al judo spogli di ogni
presunzione, liberi da ogni sovrastruttura superflua, disposti a essere semplicemente quello che si è, aperti a un’esperienza del tutto nuova, pronti ad apprendere qualcosa che forse, sulle prime, può sembrare incomprensibile. Sulla materassina i professori, i commendatori, i dirigenti, i capi, non esistono più. Ci sono soltanto uomini uniti da un comune sforzo: lo sforzo di diventare migliori.
E poi la sincerità. Non serve fingere, non serve voler sembrare più bravi, non serve comportarsi in modo da meritare elogi, non serve dare l’impressione di fare più di un altro. Bisogna fare, e basta. Fare quello che si può, il meglio che si può, con tutte le proprie risorse. Bisogna prima di tutto essere sinceri con se stessi, saper guardare dentro di sé, sapersi conoscere.
Non è facile, naturalmente, ma questa è la via.
Ci si può riuscire se si riesce a riconquistare un’altra connotazione fondamentale dell’uomo: l’amore. L’amore per gli altri uomini in primo luogo, e perciò il rifiuto di qualsiasi rivalità, di ogni rancore, del sospetto, della discriminazione, del disprezzo, dell’antipatia, dell’antagonismo, dell’invidia, dell’ira. Il dojo è il luogo della serenità, dell’amicizia e della Mutua prosperità. Inoltre ci vuole l’amore per l’arte. Non si pratica il judo per essere più forti, per ambizione, per lucro o per ragioni di prestigio. Lo si pratica perché lo si ama. Se non lo si ama, con umiltà e con sincerità, si potrà forse anche ottenere una buona tecnica, mai un buon judo.
Infine è necessaria la fiducia. In se stessi, nel prossimo, e soprattutto nel maestro. Il judo non si impara sui libri. Solo il maestro può indicare la via e il modo migliore di percorrerla. Non chi si fa chiamare maestro, ma chi lo è. E, se lo è, gli si deve dare tutta la fiducia. Il dubbio, nei confronti del maestro, toglie ogni validità al rapporto con lui. Meglio allora cambiare e rivolgersi ad altri. Fare judo vuol dire anche abbandonarsi, senza riserve o secondi fini. Non si chiede né si vuole un rapporto di sudditanza o di sottomissione. Il maestro non è un’autorità istituzionale, non è un colonnello, non è un duce. E’ un uomo che merita fiducia e al quale si deve dare fiducia. Se non la merita non è un maestro.
Per la nostra mentalità mercantile il judo è senza dubbio un fenomeno sconcertante: la sua pratica riporta in primo piano certe qualità umane che dal nostro costume sono state accantonate, o addirittura cancellate, e ne respinge altre che vanno per la maggiore, come la propensione al successo, al potere, all’avidità, alla sopraffazione, allo sfruttamento.
E’ una via che non conduce verso gli obiettivi celebrati dalla cultura dominante, ma solo verso un miglioramento dell’uomo e della condizione umana.
E’ un’educazione all’amore e alla libertà.

M° Bruno Carmeni

28 Novembre 2015 at 14:15

Vi riportiamo il Curriculum Vitae e tutte le pubblicazioni del nostro associato il M° Bruno Carmeni, dal 1969 è Insegnante e Direttore Tecnico dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Tenri Judo, Karate, Aikido, Jujitsu Libertas Conegliano (TV). Al suo attivo il Maestro ha più di 20 pubblicazioni ed alcuni di questi testi sono stati tradotti in varie lingue tra cui l’inglese, lo spagnolo, il francese, l’arabo, il russo, è stato allievo di: Kotani Sumiyuki, Daigo Toshiro, Osawa tra i più famosi; Carmeni ha tenuto conferenze e corsi d’aggiornamento tecnico nei Cinque Continenti.

15 11 20 CV Bruno Carmeni Breve

Copertine Libri Bruno Carmeni

Bruno Carmeni 8 Dan

FACEBOOK: https://www.facebook.com/BrunoCarmeniJudo/

SITO/BLOG: http://brunocarmenisjudoblog.com/

WIKIPEDIA: https://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Carmeni

IMPORTANTE APPUNTAMENTO REGIONALE PER IL JUDO VENETO A PORTOGRUARO con la campionessa Olimpica Ylenia Scapin e il M°Francese Jean Charles Bouchart in occasione del 40°anno di attività del Judo kiai Portogruaro

9 Settembre 2015 at 9:37

Nel fine settimana 12 -13 settembre presso il Palazzetto dello Sport di Portogruaro di Via Lovisa, dalle 15,00 alle 18.30 organizzato dal Comitato Regionale  FIJLKAM Veneto Judo e l’asd Judo Kiai Atena Libertas di Portogruaro, manifestazioni patrocinate dal Comune di Portogruaro, si svolgeranno due importante appuntamenti RISERVATI agli atleti e tecnici del Judo FIJLKAM Veneto in occasione del 40° anno di attività dell’associazione Judo Kiai che avrà l’onore di ospitare la campionessa Olimpica Ylenia Scapin e il Maestro Francese Jean Charles Bouchart oltre a tutti gli atleti ed insegnanti tecnici, maestri e autorità Federali del Veneto che il Judo kiai si onora di ospitare per l’inizio della prossima stagione 2015 – 16.

Sabato 12 settembre dalle ore 15.00 alle 18.30 si terrà un allenamento Interregionale per tutti gli agonisti delle squadre del Veneto e delle regioni limitrofe tenuto dal Tecnico Federale Ylenia Scapin campionessa Olimpica dal curriculum d’eccezzione che comprende oltre alle numerose medaglie vinte agli Europei e Mondiali anche due medaglie Olimpiche 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney .

Domenica 13 settembre dalle ore 9.00 alle 13.00 si terrà il corso di aggiornamento dal tema : Didattica dell’Insegnamento del Judo in età preagonistica tenuto dal Maestro Francesce Jean Charles Bouchart  cintura nera 5° dan , gia conosciuto in Italia come uno dei maggiori esperti europei sulla didattica dell’insegnamento dei bambini ha al suo attivo in Francia una scuola con 1650 allievi di Judo.

Saranno presenti nelle due giornate il presidente regionale FIJLKAM il M. Giosuè Erissini e il vice presidente settore Judo Giuseppe Casellato oltre a tutto lo staff Tecnico Regionale del Veneto e il C.T regionale Pietro De Luca che da quest’anno hanno voluto creare più appuntamenti monotematici per rendere i corsi di aggiornamento ancora più interessanti e coinvolgenti per elevare ancor’ di più il livello tecnico dei Maestri di Judo Veneto.

Sicuramente saranno due giorni intensi di un ottimo Judo che la FIJLKAM VENETO in collaborazione con la sociètà Judo Kiai di Portogruaro si onora di organizzare a Portogruaro che festeggia quest’anno i 40° anni di attività che ha fatto conoscere la società e anche la città di Portogruaro in Italia e nel mondo.

Un riconoscimento anche da parte della Federazione Regionale FIJLKAM per le ottime doti di organizzazione di eventi di caratura , ricordiamo che la società ha ospitato molti maestri famosi in tutto il Mondo come i Giapponesi Sato , Yamamoto , Aikyama , cosi da far si che la società Judo Kiai Atena Portogruaro che si pone tra le società di Judo più attive del Nord Italia.

aggionamento Locandina 40 anni