Alla Basaki, uno sport per tutti “ANCHE NOI FACCIAMO JUDO” L’INIZIATIVA SUL TATAMI RIVOLTA A DISABILI, AUDIOLESI E NON VEDENTI

29 Giugno 2014 at 11:18

RAGUSA – Quando si dice che il judo è uno sport per tutti non è una frase fatta, non è uno slogan. Ma è la pura e semplice verità. Lo dimostra anche la tappa itinerante della manifestazione “Anche noi facciamo judo” ospitata dalla scuola Basaki di Ragusa. Sul tatami della struttura iblea si sono allenati il non vedente Rosario Miceli, 15 anni, originario di Cassibile, che di solito si prepara ad Avola, e l’audioleso Francesco Basile. Assieme a loro alcuni ragazzi portatori di handicap psichico provenienti da Ervouville, centro francese che sorge a Sud di Parigi. Tre i ragazzi transalpini accompagnati dal loro tecnico. A gestire il gruppo e la manifestazione, che ha preso il via il 18 giugno scorso e che si concluderà domani, domenica 22 giugno, con un raduno ad Avola, il maestro Massimo Bellomo che ha seguito un corso della federazione per portatori di handicap e che da tempo va avanti nel suddetto percorso per fare in modo che questa disciplina sia praticata davvero da tutti. “Ringraziamo la scuola Basaki di Ragusa per la sensibilità dimostrata – afferma il maestro Bellomo – avere l’opportunità di portare in giro per la Sicilia la manifestazione “Anche noi facciamo judo” significa da un lato fare conoscere le potenzialità di questo sport, dall’altro creare una rete di solidarietà che ci ha permesso di esprimere la volontà di tutti coloro, parlo dei portatori di handicap, che non si sono fermati dinanzi alle avversità della vita e che anzi si sono rimboccati le maniche per affrontare la stessa da una prospettiva diversa. Ritengo sia il massimo di ciò che si potrebbe ottenere Sono loro, davvero, i campioni della vita. E non ci sono medaglie che potrebbero bastare per sottolineare i numerosi traguardi che hanno raggiunto”. Il maestro della scuola Basaki Ragusa, Salvo Baglieri, dal canto suo evidenzia: “Siamo noi a dovere ringraziare il maestro Bellomo e il suo staff per la grande lezione di vita che ha portato sui nostri tatami. Vedere all’opera questi ragazzi, la grande dedizione con cui seguono le lezioni del proprio maestro, è commovente ed esaltante allo stesso tempo. Davvero il judo è una disciplina che può dare moltissimo. A chi la riceve ma, in questo caso, anche a chi trasmette degli insegnamenti che sa che possono arrivare a segno nella maniera più sorprendente, molto al di là di ciò si potrebbe immaginare. Ecco perché ritengo che questo percorso meriti di essere coltivato ancora a lungo. E chissà che anche nella nostra scuola non si possa predisporre un’attività del genere”. Per ulteriori informazioni www.basaki.it

 

Domenico Occhipinti