Roma, grande successo del Focus “Team Sport: quale futuro nello sport italiano”

8 Dicembre 2015 at 17:14

Si è tenuto venerdì 4 dicembre, nella Sala Conferenze del Coni Regionale Lazio, il Focus organizzato dal Centro Regionale Sportivo Libertas del Lazio “ Team Sport: quale futuro nello sport italiano“. Una provocazione , come l’ha definita Enzo Corso, Presidente della Libertas Regionale del Lazio, per parlare di un tema importante: quella delle buone pratiche per trovare proposte che cambino il trend della disaffezione giovanile allo sport agonistico. Alla chiamata della Libertas hanno risposto Istituzioni e Relatori importanti che, moderati dal giornalista sportivo Luca Pelosi, nelle tre ore del focus, hanno portato ai tanti dirigenti di varie Federazioni ed Enti di Promozione presenti , la loro esperienza in termini di promozione e tutto quello che stanno attuando per andare in controtendenza.

I temi sul tavolo, posti dal promotore dell’evento Enzo Corso – che ha nel suo DNA lo sport di squadra come elemento caratterizzante  –  sono stati di grande attualità:

–          la scarsissima diffusione in Italia, ad eccezione di calcio, pallavolo e basket, degli altri sport di squadra, correlata in modo prioritario alle difficoltà di impiantistica sportiva;

–          l’importante funzione sociale degli sport di squadra nella fase evolutiva, in termini di aggregazione e inclusione sociale;

–          la mancanza di progetti di promozione ampi e diffusi  che possano contrastare il drop out che si lega al percorso di studi e di vita dei ragazzi.

I saluti iniziali sono stati in realtà importanti interventi istituzionali: le parole di Roberto Tavani della Segreteria Particolare del Presidente Regione Lazio Zingaretti, hanno aperto il focus con un barlume di speranza sull’impegno della Regione per importanti investimenti e progetti dedicati allo sport che dovrebbero finalmente andare in porto e che per gli sport di squadra possono significare moltissimo per il loro futuro; Riccardo Viola, quale Presidente del CONI Lazio che ha ospitato l’evento, ha sottolineato l’importanza dell’attività di promozione scolastica e ha dato la sua disponibilità a “varare” un progetto multisport nelle scuole, mirato agli sport di squadra. Gli interventi si sono susseguiti con il Presidente Nazionale Libertas, Luigi Musacchia che ha focalizzato come la disponibilità degli impianti da gioco sia, per gli sport di squadra, un elemento irrinunciabile per la loro esistenza (un maratoneta ha innumerevoli spazi per allenarsi, gli basta una strada; ad una squadra serve un campo, un palazzetto una struttura…); ha inoltre enfatizzato il ruolo degli enti di promozione per un “affiancamento” all’attività agonistica in termini di “recupero di campioni” dando la disponibilità della Libertas a sostenere l’attività di promozione come pure quella di formazione degli operatori. Tra i saluti anche quello del Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico Giunio De Sanctis che, informando i presenti dei prossimi passi che accompagneranno la definizione del CIP come Ente pubblico, ha ribadito l’importanza che proprio tra le istituzioni sportive ci sia la massima coesione per poter raggiungere obiettivi condivisi.

Sono quindi intervenuti:

–           il Segretario Generale Fidal Fabio Pagliara che , dopo un inciso a difesa degli atleti che sono stati “sbattuti in prima pagina” pur non avendo alcun caso di doping nella loro carriera,  ha sottolineato l’importanza di coltivare e ampliare il senso di appartenenza nei confronti di chi è solo un amatore o fa attività sportiva in modo saltuario e non si riconosce nella federazione di riferimento.

–          il vice-presidente Federbasket, Gaetano Laguardia che ha svelato ai presenti la formula vincente del 3contro3 che nel basket ha assicurato la promozione tra i giovanissimi;non ancora risolti invece i problemi di promozione del basket femminile.

–          Bruno Ruscello, ricercatore dell’Università di Tor Vergata , che ha presentato alcune riflessioni sull’individuazione del talento, sull’importanza di condividere definizioni e concetti che, nel  percorso di sviluppo degli sport di squadra, diventano contenuti e motivazioni.

–          Claudio Martinelli, Presidente del Comitato Provinciale Fipav, che nella promozione scolastica ha trovato la formula vincente per posizionare la pallavolo tra i primi sport in tutte le regioni d’Italia.

 

E’ stata poi la volta di interventi di respiro europeo ed internazionale con Gianni Rossi, membro dell’Executive Board della Federazione europea di Hockey che ha riportato l’impegno nella promozione e nello sviluppo dei club e con Ermanno Silvano, Chairman  del Comitato Arbitri della Federazione Internazionale Hockey che ha presentato il nuovo approccio della federazione internazionale con “l’hockey revolution”-

Dallo studio dello Youth Panel di Sport 3.0, presentato  in questa occasione da Federica Vitale (medaglia di bronzo ai Mondiali di Nuoto del 2009  ndr) emerge chiaramente l’orientamento europeo verso azioni “localizzate” di recupero di spazio e abitudini che orientino i cittadini a sani stili di vita “attivi”.

Insomma, colti tutti gli aspetti e gli ambiti che lo sport investe, compreso quello sempre più emergente di strumento sociale. In tal senso la chiusura è stata affidata a due progetti che puntano a enfatizzare il ruolo di inclusione sociale e di recupero dei soggetti (cosiddetti “a rischio”), che sono la spina nel fianco delle nostre periferie. Questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto dal progetto “Calcio Sociale” realizzato nel difficile quartiere di Corviale a Roma, e di cui ha presentato una toccante testimonianza Massimo Vallati Responsabile del Calcio Sociale. Percorso simile, ma ancora “in progress” per “Hockey non Solo” progetto che vuole i valori dello sport insieme ai principi di rispetto e parità di genere, rivalutando i valori della famiglia dell’amicizia e della solidarietà; “Hockey Non Solo” è stato presentato da Paolo Sarnari e Stefania Lella dell’Hockey Femminile Libertas San Saba, che hanno testimoniato come aver saputo ampliare le progettualità di promozione scolastica, oltre la diffusione dell’hockey, abbia contribuito alla valorizzazione del “gioco” e dello sport di squadra nell’educazione e sviluppo della personalità dei ragazzi.

La mattinata dei lavori è stata intensa e piena di spunti di riflessioni e il  focus si è quindi  concluso con l’idea di nuovi momenti di incontro per consolidare quella voglia di “fare squadra” emersa tra i tanti dirigenti sportivi che hanno partecipato, nonostante i tanti impegni coincidenti con la giornata infrasettimanale, l’orario lavorativo, e la coincidenza delle targhe alterne decisa il giorno prima da Roma Capitale …..

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Al judo serve lo sport?

8 Dicembre 2015 at 16:52

Qualcuno potrebbe subito obiettare: “Ma il judo é uno sport!”. La questione non é così semplice. Il judo é nato come sistema educativo per la mente ed il corpo al fine di un migliore impiego delle energie individuali in un clima di collaborazione, amicizia e mutua prosperità. Il suo fondatore, Jigoro Kano, ha previsto due modalità pratiche ben precise per l’apprendimento del judo e di tutto il suo bagaglio tecnico culturale: kata e randori. Chi pratica judo non ha bisogno di altro per progredire ed il suo livello di apprendimento può essere sempre misurato verificandone l’esecuzione.

E‘ anche vero che Jigoro Kano, al fine di promuovere la conoscenza e la pratica del Judo Kodokan, spinse e quasi ottenne presso il Comitato Olimpico affinché il judo diventasse specialità olimpica insieme alle altre discipline sportive esistenti. E’ anche vero che, sempre Jigoro Kano, diede impulso e stimolo alla competizione organizzando alcuni momenti agonistici, anche molto spettacolari e coinvolgenti (ad es. il Koaku Shiai).

Ma é anche vero che lo stesso Jigoro Kano ebbe a lamentarsi più volte sul modo in cui venivano affrontate le competizioni, denunciando l’uso esagerato della forza e di strategie troppo difensive in luogo della tecnica e dei principi tecnici del judo da lui più volte spiegati e raccomandati.

Nel judo abbiamo due momenti pratici di confronto vero e proprio: il randori e lo shiai. Vediamo di analizzarli. Nel randori non c’é un arbitro e questo significa che non é importante stabilire un vincitore. Nello shiai l’arbitro c’é e svolge il suo compito specificando, alla fine dell’esercizio, chi vince e chi perde. Nel randori l’obiettivo é la ricerca dell’ippon al di là di qualsiasi risultato. Nello shiai l’ippon é strumento per vincere e non più fine.
Possono sembrare delle sfumature, ma vedremo ben presto che non é così.

Può capitare e capita che nel randori non si verifichi ippon da entrambe le parti. Il randori allora perde di valore? Assolutamente no, perché lo spirito che lo anima é la ricerca dell’ippon, della riuscita tecnica e non il suo raggiungimento. Se la stessa cosa succede nello shiai, le conseguenze sono uguali? Assolutamente no, perché nello shiai ci devono essere un vincitore e un perdente, anche al di là di avere o meno fatto ippon, di aver raggiunto un obiettivo tecnico.

Ecco allora che per far funzionare lo shiai, anche in assenza di ippon, bisogna creare tutta una gerarchia di obiettivi parziali: wazari, yuko, koka e poi …….il nulla. Sì, il nulla, perché in assenza di un qualsiasi gesto tecnico bisogna comunque stabilire un vincitore e allora si arriva a valutare le intenzioni: “….lui ha tenuto un atteggiamento più positivo, l’altro é stato più passivo…” e così via, alla ricerca di fantasmi sempre più irreali e aleatori.

E‘ utile tutto ciò al judo? Il praticante che cerca di perfezionarsi nel judo ha bisogno di questo particolare tipo di esercizio? Se fatto così come é stato appena descritto, direi proprio di no. Ma allora come dovrebbe essere praticato, lo shiai, per tornare ad essere utile al judo e al suo apprendimento? La risposta é semplice: come un randori. Ma allora sarebbero la stessa cosa! Non é così.

La presenza dell’arbitro, di una persona che giudica (per non parlare del pubblico e del luogo) creano un’atmosfera molto particolare in cui la sfera emotiva viene sollecitata in misura ben più grande e diversa di quanto non succeda nel randori (che solitamente si svolge nell’ambiente più familiare della palestra). Possiamo paragonarla ad una interrogazione a scuola, ad un colloquio sul lavoro, in pratica, a tutte le occasioni in cui ci si trova a confronto, e quindi giudicati, con altre persone. Lo stato emotivo viene evidentemente disturbato e si rischia di non dare il meglio di sé.

Ecco allora che lo shiai, la gara torna ad avere una valenza educativa, come luogo in cui si impara a dominare le proprie emozioni, ad accettarle e quindi superarle. E‘ un po’ come tornare sul campo di battaglia dove il samurai metteva in gioca la propria vita e dove l’ippon e solo l’ippon, cioé la vittoria piena, poteva avere un reale significato. Se facevi ippon eri vivo, se lo subivi eri morto! Provate ad immaginare un koka sul campo di battaglia (!) e la situazione si colora immediatamente di sfumature grottesche e “fantozziane”!

E le gare sportive di oggi come sono? Sono luoghi in cui si cerca di vincere, vincere a tutti i costi, anche a costo di non fare un bel judo, di non fare ippon. D’altra parte, se il regolamento consente di vincere in altro modo perché andare contro corrente? Da seri professionisti, quali sono gli atleti di oggi insieme ai loro allenatori (scusate se non uso la parola “maestri”), essi interpretano alla lettera la normativa in atto e su di essa regolano la propria attività judoistica.

Ecco allora che lo spirito dell’antico samurai, che mette in gioco la propria vita sul campo di battaglia, si trasforma nei panni meno eroici, ma ben più redditizi, del “ragioniere” sul tatami di gara, sempre attento al “tabellone” e pronto, meglio di un sismografo, a registrare il benché minimo cambiamento nella propria “tabella delle perdite e dei profitti”.

L’importante non é fare ippon, ma uscire “in verde”, in attivo, perché così si vince. Si vince la medaglia, il trofeo, il posto in nazionale, magari anche uno sponsor e l’invito alla trasmissione televisiva e, forse, anche dei soldi. Ma, tornando alla domanda iniziale, al judo serve tutto questo? Al judo serve lo sport?

di P. Crugnola
Novembre 2003

Sport e turismo rispondono alla nuova domanda sociale

25 Novembre 2015 at 7:53

di Luigi Musacchia
22 novembre 2015

E’ cresciuta esponenzialmente in questi ultimi anni la domanda di turismo integrato con le espressioni sportive ecocompatibili. Costituiscono due grandi aree di sensibilità sociale che vengono fortemente alimentate e motivate da un’emergente linea di tendenza: il benessere psico-fisico. Una nuova cultura salutista invade l’immaginario collettivo condizionando le scelte dal tempo libero alla gastronomia.

Il turismo tradizionale accusa problemi congiunturali e strutturali perdendo colpi sul mercato della competitività in Italia ed all’estero. Di contro si sviluppano formule innovative che abbattono i costi proponendo pacchetti alternativi che incontrano il gradimento crescente di ampie fasce sociali. Il turismo stanziale e contemplativo vive ormai una stagione decadente mentre nuovi modelli di aggregazione e di fruibilità si impongono esplorando circuiti un tempo definiti residuali e periferici.

Sport e turismo ormai camminano insieme esplorando il grande patrimonio verde del nostro Paese. Per esempio consideriamo il polo attrattivo dei 23 Parchi Nazionali e Parchi Naturali che coprono quasi il 10% del territorio con un’estensione di oltre un milione e mezzo di ettari dalle Alpi alla Sardegna. Inoltre occorre evidenziare i parchi regionali che sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore ambientale e naturalistico.

I parchi regionali sono stati regolamentati con il D.P.R. 616/77 che ha trasferito alle Regioni le competenze in materia di aree protette. Attualmente l’EUAP (6º aggiornamento del 2010) prevede 134 parchi regionali che coprono una superficie di circa 1 milione e trecentomila ettari. Quando parliamo delle straordinarie aree verdi del nostro Paese dobbiamo tenere in debita considerazione un variegato indotto di paesi, di civiltà rurali, di folklore, di tipicità enogastronomiche, ecc.

In sostanza questa riscoperta del territorio, delle radici, delle tradizioni e della cultura popolare ha polarizzato un modo nuovo di fare turismo collegandolo a momenti di ecosport e di tutela ambientale. Questa cultura emergente rappresenta un’importante opportunità e risorsa per l’economia nazionale e per i singoli territori che erano tradizionalmente emarginati dai circuiti turistici e mediatici.

Si aprono ampi spazi per il turismo sportivo che chiede calendari aggiornati e circostanziati degli eventi non solo nazionali ma, soprattutto, territoriali per conoscere e valorizzare il fascino discreto delle piccole nicchie ricche di storia, di sapori, di suggestioni. Un movimento interessante che comincia a muovere l’economia locale consentendo nuove opportunità e risorse per l’imprenditoria sociale.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

La Libertas all’evento ‘Perché SPort INsieme?’: il ruolo sociale degli Eps

25 Novembre 2015 at 7:50

Il Consorzio Spin, i cui soci sono ACSI, ASI, AICS, CSI, ENDAS, LIBERTAS, UISP e US ACLI, oltre a Banca Prossima ed Intesa SANPAOLO, ha organizzato il 21 novembre 2015 un importante evento a Roma dedicato allo sport di partecipazione, il cui tema principale è stato “Perché SPort INsieme?”A fare da cornice all’atteso appuntamento è stato il Centro Congressi di Fontana di Trevi, nel cuore capitolino.

E’ stata una giornata interessante in cui gli Enti di Promozione Sportiva consorziati
per la prima volta si sono ritrovati allo stesso tavolo per discutere circa l’importanza dello sport di partecipazione e il valore sociale figlio di valori quali solidarietà, aggregazione, rispetto delle regole e sviluppo della preparazione.

La mission dell’incontro ha tracciato un percorso che parte dal superamento di ogni barriera, sopratutto in ambito associativo, fino ad arrivare all’esaltazione dei valori più genuini dello sport.

A dare il via al convegno è stato Francesco Maria Perrotta, Presidente di SPIN: “Direi che la prima volta non si scorda mai: oltre 400 presenze, tante idee e ottimismo per il futuro. E’ questo il successo di oggi. Spin è riuscito a saltare l’altezza per cui si era preparato dimostrando di essere in grado di stare sul mercato. Ora dobbiamo alzare l’asticella e porci come obiettivo l’incremento del numero dei soggetti da supportare. Verso questo traguardo auspico anche un’accellerazione da parte del Governo nel dotare il quadro legislativo italiano di una specifica norma sul riconoscimento dello sport di base. Alle amministrazioni pubbliche invece dico che siamo qui pronti ad affiancarli per supportare gli enti nella gestione e nella manutenzione degli impianti sportivi”.

A seguire è intervenuto Alberto Ranieri, Responsabile Sales & Marketing di Banca Prossima: “Questa giornata conferisce un ulteriore valore al lavoro che è stato realizzato in questi anni da tutti i soci del consorzio. Banca Prossima per essere ulteriormente di supporto a SPIN sta rafforzando la propria rete per intercettare le richieste e le esigenze del territorio con maggior efficienza e tempestività”.

Si sono poi registrati gli interventi degli onorevoli Filippo Fossati e Bruno Molea, entrambi firmatari della proposta di Legge Nazionale dello Sport. Parole – le loro – deputate alla celebrazione dello sport di base come valore sociale assoluto.

La parola poi è passata a Giacomo Santini, Presidente Panathlon International; Riccardo Viola Presidente CONI Lazio; Veronica Nicotra Segretaro Generale ANCI, Luigi Musacchia Presidente Nazionale Libertas, Antonino Viti Presidente Acsi e Massimo Achini Presidente Csi.

Nell’ambito dell’evento si sono svolti il Consiglio Nazionale della Libertas e lo stage dei quadri dirigenti sulle tematiche della formazione, delle norme fiscali e della contabilità.

SPIN e i suoi soci, con il 75% degli atleti italiani e delle associazioni sul territorio, per un totale di 3,2 milioni di tesserati, rappresentano l’arteria principale per lo sport nostrano. Numeri, strumenti ed obiettivi che, dopo questo incontro, permettono di guardare al futuro con più ottimismo.

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Seminario – “Sport e turismo fenomeno emergente” – 24 novembre alla Scuola dello Sport

4 Novembre 2015 at 12:43

Sport e turismo fenomeno emergente

Il settore del turismo sportivo, in questo momento in cui in vari settori del turismo tradizionale lamentano una crisi, ha comunque segnato una continua crescita e rappresenta un’importante opportunità e risorsa per l’economia nazionale e dei singoli territori. Per turismo sportivo si possono intendere tutti i viaggi in cui l’attività sportiva acquisisce “centralità” nel corso della vacanza, scegliendo la località di destinazione per partecipare, attivamente o passivamente, ad eventi ricreativi o competizioni sportive. Oltre a questo è da tenere in forte considerazione il fatto che in molti casi, anche se lo sport non è il principale obiettivo ed il fattore sostanziale della vacanza, la destinazione viene scelta anche per la possibilità di poter svolgere un’adeguata attività sportivo-motoria di gradimento e rappresenta quindi un “rinforzo” alla motivazione principale che spinge alla scelta dei luoghi di soggiorno. L’importanza sempre maggiore che riveste nell’economia turistica, ha fatto sì che negli ultimi anni vi sia stata una sempre maggior attenzione sia da parte dei ricercatori che hanno iniziato a fare studi più approfonditi, sia da parte di territori ed organizzazioni sportive che hanno cominciato ad interrogarsi e a strutturarsi per cercare di intercettare questa importante porzione di mercato.

Il Seminario intende analizzare i vari aspetti legati al fenomeno del turismo sportivo, con la presentazione di alcune case histories di successo, per dare indicazioni utili agli operatori sportivi a livello nazionale e territoriale e proporre attività che permettono di rivitalizzare le economie e la cultura dei luoghi in cui operano, andando a creare occupazione ed indotto.

Visualizza il programma

DESTINATARI
Il Seminario è aperto a tutti, ma è particolarmente rivolto ai Dirigenti operanti nelle organizzazioni sportive; consulenti, organizzatori di eventi e liberi professionisti, esperti di marketing e comunicazione, funzionari degli Enti Locali e della Pubblica amministrazione.

CREDITI FORMATIVI
Al termine del Seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Le organizzazioni di categoria possono riconoscere, in base alla tematica trattata, il rilascio di crediti formativi.

DOVE
Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, Largo G. Onesti 1, ROMA

QUANDO
24 novembre 2015

QUOTA
€ 300 + € 2 (bollo amministrativo)

SCONTI E CONVENZIONI
€ 270 + € 2 (bollo amministrativo): FSN/DSA/EPS, Sport in Uniforme, Società Sportive iscritte al Registro Coni, Community SdS, Studenti e Laureati in Scienze Motorie, specialisti e studenti di settore

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro venerdì 20 novembre. Dopo aver effettuato la registrazione sul sito della Scuola dello Sport, occorre compilare il modulo online presente all’interno della scheda del Seminario. Compilato il modulo si riceve una e-mail di conferma con i dati per effettuare il bonifico. È considerato iscritto al Seminario solo chi offre evidenza dell’avvenuto pagamento

INFORMAZIONI
Tel: 06/36726.9172-9162
E-mail: sds_catalogo@coni.it

CODICE SEMINARIO
B2-09-15

IN COLLABORAZIONE CON
STUDIO GHIRETTI & ASSOCIATI

Si è concluso con successo all’EXPO Milano il progetto Libertas “Sport, Cibo & Salute”

8 Ottobre 2015 at 7:18

Si è concluso nella cornice internazionale dell’EXPO Milano il progetto della Libertas “Sport, Cibo & Salute” – Il gusto dello sport”. L’evento di chiusura ha avuto luogo giovedì 1° ottobre 2015, presso la Sala Conferenze (The Waterstone by Intesa Sanpaolo, Padiglione 73 – G17), alla presenza di un prestigioso parterre di autorità e protagonisti dello sport.

Leitmotiv dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare, informare e formare l’immaginario collettivo – in particolare le nuove generazioni – su stili di vita più consapevoli. Un obiettivo raggiungibile solo attraverso la responsabilizzazione delle centrali educative del nostro Paese (scuola, sport, famiglia), al fine di prevenire patologie sociali in allarmante espansione quali obesità infantile, diabete giovanile, sedentarietà, bulimia, etc.

Chairman dell’evento Osvaldo Bevilacqua, giornalista Rai e noto autore e conduttore televisivo di diversi format di successo, uno su tutti “Sereno Variabile”, entrato addirittura nel Guinness dei Primati per essere il programma televisivo in onda ininterrottamente da più tempo con lo stesso conduttore (1977-2015).

In seguito, a presentare il report conclusivo del progetto, è stato il presidente nazionale Libertas, prof. Luigi Musacchia, che ha evidenziato l’importanza del binomio “salutismo fisico e psicologia del benessere”, sottolineando come l’iniziativa abbia rilevato l’indiscussa improcrastinabilità di associare la cultura del movimento con una alimentazione sana e consapevole.

La parola è poi passata alle autorità presenti che hanno salutato con favore la mission che ha tracciato il percorso del progetto “Sport, Cibo & Salute” lungo questi mesi. Sono dunque intervenuti il dott. Angelo Gnerre, in rappresentanza dell’Assessore allo Sport della Regione Lombardia; il dott. Mario Castorina, per il Ministero dell’Agricoltura; la dott.ssa Giulia Serinelli, delegata del Ministero Istruzione Università e Ricerca e il dott. Riccardo Garosci, voce del Comitato per l’educazione alimentare del MIUR.

Dopo l’intervento delle autorità, non poteva mancare il contributo di un’icona dello sport mondiale, nonché atleta la cui carriera ha mosso i primi passi tra le fila Libertas: la campionessa olimpica, Sara Simeoni. La Simeoni, oro alle XXII Olimpiadi di Mosca nel 1980, oggi volto di spicco della Federazione Italiana di Atletica Leggera, ha sottolineato l’importanza della componente “qualità della vita” nella carriera di uno sportivo. Un fattore che, dal dilettantismo ai massimi livelli agonistici, assume una veste sempre più determinante.

Successivamente si è registrato l’intervento di Marco Fragomeno, responsabile sales e marketing di Banca Prossima, il quale ha esposto alcune interessanti iniziative e mirati suggerimenti relativi all’ istituto di credito che fa parte del Gruppo Intesa Sanpaolo.

In seguito ha preso la parola il Vice Presidente della Libertas, Renzo Bellomi, che ha illustrato le linee del progetto – in piena sintonia con lo spirito dell’Expo 2015 – sottolineando l’impegno profuso dalla Libertas nel contribuire alle finalità di un evento planetario, condividendone con orgoglio sfida ed obiettivi.

Bellomi poi ha specificato come siano stati raggiunte tutte le finalità del progetto: ovvero informare sulle corrette pratiche alimentari in ambito sportivo e motorio; valorizzare le tradizioni gastronomiche regionali; sensibilizzare verso una sana alimentazione abbinata alla pratica sportiva; coinvolgere le realtà territoriali dell’ente; coinvolgere le famiglie; promuovere scelte salutari di prevenzione e di educazione per combattere i disturbi del comportamento alimentare e promuovere le attività sportive come strumento di benessere, integrazione ed inclusione sociale.

L’incontro è poi entrato nello specifico, andando ad analizzare e a conoscere le migliori ricette proposte all’interno del Progetto. Questo focus è stato condotto dal dott. Carlo Tranquilli, docente universitario e medico sportivo, nonché “colonna” della Commissione che ha elaborato il percorso “Sport, Cibo & Salute”. Il dott. Tranquilli ha esaminato dettagliatamente ingredienti e fattori che rendono un piatto più completo e salutare rispetto ad un altro, conducendo i tanti presenti in sala lungo un viaggio alla scoperta delle proprietà benefiche degli alimenti che la natura ci mette a disposizione.

Chiusa la parentesi “scientifica”, è stato presentato un progetto che, pur non facendo parte di “Sport, Cibo & Salute”, ne ha condiviso alcune linee guida: “Prestazioni sportive e abitudini alimentari tra i giovani”, a cura di A. Innocenti e L. Chiesi, una lente d’ingrandimento sulla relazione tra performance atletica e condotta alimentare tra studenti.

E’ stata quindi la volta dell’intervento di Anna Maria Peri, Presidente Provinciale Libertas di Novara e dell’Associazione Culturale Piume nel vento, che ha voluto porre l’accento sull’importanza dell’aspetto psico-emotivo che ruota attorno all’alimentazione. Non solo, dunque, “cibo per il corpo”, bensì anche “cibo per la mente”, un focus, questo, realizzato tramite l’illustrazione di un progetto – condotto da Anna Maria Peri stessa – il cui felice epilogo ha portato alla realizzazione del film “AZZURRINA NON MENTE”.

La pellicola, di cui è stato proiettato il trailer, parla di un sogno, il sogno di un gruppo di bambini che alcuni anni fa, quando frequentavano la classe prima nella scuola Giovanni XXIII di Novara, hanno ideato il personaggio della Balena Azzurrina, una balena che adora mangiare le banane, ma che in realtà è sensibile e generosa, attenta ai problemi del mondo, sempre in cerca di soluzioni
per cercare di rendere il pianeta un posto migliore in cui abitare. Una storia che ha vinto un Concorso letterario, ha ottenuto riconoscimenti dall’Onu e dalla Fao ed è stata presentata ufficialmente proprio nella sede di Roma dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, per poi essere tradotta in 9 lingue straniere ed in braille.

Un trionfo di immagini, colori e linguaggi, tutti deputati a puntare l’attenzione sulla sfera del cibo e della relativa sostenibilità ambientale. Salute ed ecologia, dunque, sono queste le corde toccate con leggerezza da da un racconto rivolto a tutti, adulti e bambini, con l’auspicio che possa trovare accesso nelle scuole in un prossimo futuro.

In seguito si è registrato il momento delle premiazioni. Osvaldo Bevilacqua ha consegnato i riconoscimenti agli artefici delle migliori ricette del progetto: i ‘Cavatelli alle mandorle dell’Etna in salsa di pomodorino di Pachino’ dell’Istituto “Rocco Chinnici” di Catania, per cui ha ritirato il premio Antonio Mazzaglia, presidente regionale Libertas Sicilia; ‘Barrette Dolci & Barrette Salate’ della Polisportiva Libertas Padova, per cui ha ritirato il premio Massimo Zilio, presidente della suddetta Polisportiva; infine il ‘Riso venere con fave fresche, gamberi e pomodorini guarnito da gherigli di noci e semi di canapa’ del Centro Regionale Libertas Lombardia/PallanuotoItalia, al cui presidente, Alessandro De Tursi, è stato consegnato l’omaggio.

Poi è stata la volta dei dieci migliori progetti partecipanti, ai quali, la responsabile del Settore Scuola Libertas, nonché “faro” organizzativo del progetto, Antonella Mancaniello, ha consegnato una significativa targa. Sono stati premiati il Centro Provinciale Libertas Novara, rappresentato Anna Maria Peri; l’S.C. Nesso di Torino, il cui presidente Daniele Miniotti ha ricevuto il risconoscimento; il Centro Regionale Libertas Abruzzo, per cui ha ritirato il premio Tiziana Di Genova, presidente Asd Centro Campo; il Centro Provinciale Libertas Brescia, rappresentato dal presidente provinciale Libertas Brescia, Ferruccio Lorenzoni; l’Asd Hockey Femminile Libertas San Saba di Roma, per cui ha ricevuto il premio il presidente regionale Libertas Lazio, Enzo Corso; l’Asd A.P.D. Il Carrubo Matera, il cui risconoscimento è andato a Giovanni Pisicchio, presidente della suddetta associazione dilettantistica; il Centro Provinciale Libertas Siena, per cui sono state premiate Silvia Migliorini e Stefania Giglioni del Centro Provinciale Libertas Siena; il Centro Provinciale Libertas Parma, rappresentato dal presidente regionale Libertas Emilia Romagna, Luciano Morri; il Centro Regionale Libertas Liguria, il cui premio è andato al relativo presidente Roberto Pizzorno; ed infine l’Asd Beauty & Sport di Crotone.

Ha concluso i lavori il dott. Carlo Tranquilli, ricordando come l’attività motoria e una cultura nutrizionale significhi attivare un servizio sociale fondato sulla prevenzione. In quest’ottica, l’indagine conoscitiva della Libertas ha puntato una lente di ingrandimento su tutto il territorio nazionale, enfatizzando la fortuna di una combinazione che il nostro Paese come pochi altri può offrire: quella tra gusto, tradizione e qualità della vita.

FOTO DELL’EVENTO: http://www.libertasnazionale.it/gallery_expo-sport-cibo-&-salute:-report-finale_103.htm

L’equazione sport, cibo e salute per migliorare la qualità della vita

7 Ottobre 2015 at 9:45

di Luigi Musacchia
25 settembre 2015

Quando si pratica una costante attività sportiva – sia a livello agonistico, sia a livello amatoriale – è molto importante adottare una corretta alimentazione. E’ cresciuta nell’ immaginario collettivo la cultura del benessere che coniuga il triangolo Sport – Cibo – Salute. E’ il segno di una consapevolezza che si è formata in questi ultimi anni sulla base di una documentata osservazione dei valori nutrizionali. Inoltre le ricerche scientifiche hanno dimostrato l’incidenza del cibo sulle condizioni di salute. Sulla comparazione di queste variabili si è sviluppata la linea progettuale della Libertas per dare risposte adeguate alla crescente domanda sociale di sport inteso come movimento fisico, benessere psicologico, prevenzione salutista.

L’adesione cospicua delle strutture territoriali ha confermato le valenze del progetto. Il conseguente coinvolgimento delle famiglie, delle scuole, delle società sportive di base, di numerose componenti sociali ha conferito un incondizionato gradimento alla nostra iniziativa che dovrà essere ripetuta ed ampliata affinchè la base della condivisione sia ulteriormente estesa. Le manifestazioni sportive sono state sussidiate da interessanti momenti convegnistici con la partecipazione di qualificate professionalità che hanno valorizzato i livelli della ricerca scientifica.

Altro aspetto di rilevante interesse la trasversalità del progetto che ha coinvolto tutte le fasce di età dimostrando il sensibile interesse verso i temi dello sport, dell’alimentazione e della prevenzione. E’ stata un’esperienza decisamente positiva che ha caratterizzato il nostro ruolo di ente di promozione sportiva, sociale e culturale. Concludiamo il progetto nella sede più consona, l’EXPO Milano il cui leitmotiv “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ha fiancheggiato il nostro progetto in questi mesi di intenso lavoro. Abbiamo vincolato all’EXPO anche la celebrazione dei settanta anni (1945 – 2015) della Libertas con una coniazione speciale che è già stata circuitata sulle riviste ufficiali di numismatica.

Esprimo la mia gratitudine ai Centri Regionali, Provinciali e Comunali che hanno partecipato alla realizzazione del progetto manifestando la presenza attiva e dinamica della Libertas su tutto il territorio nazionale. E’ stato un test interessante e proficuo che ha aperto nuovi canali di adesione, di confronto, di condivisione. Il progetto “sport – cibo – salute” è senza dubbio un fiore all’occhiello nell’anno del 70° che ha collaudato le nostre potenzialità di elaborazione e le nostre capacità di organizzazione. Dobbiamo continuare in questa direzione per qualificare il nostro ruolo e per consolidare la nostra visibilità.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

presidente musacchia

Si conclude all’EXPO Milano il progetto della Libertas “Sport, Cibo & Salute”

24 Settembre 2015 at 12:41

Le risultanze del progetto “sport – cibo – salute” saranno presentate all’Expo.
All’uopo è in lavorazione uno “speciale monografico” per evidenziare:

1)      La linea sui temi della qualità della vita
2)      L’indagine conoscitiva sulle peculiarità regionali
3)      Il fotoreportage relativo agli eventi territoriali
4)      L’adesione della Libertas alla Carta di Milano

Comunicato Stampa – La Libertas all’Expo

Si conclude nella cornice internazionale dell’EXPO Milano il progetto della Libertas “sport – cibo – salute”. Giovedì 1° ottobre 2015 alle ore 15.00 presso la Sala Conferenze (The Waterstone by Intesa Sanpaolo, Padiglione 73 – G17) si svolge l’evento valorizzato da un prestigioso parterre di autorità e di celebri protagonisti dello sport.

Le risultanze del progetto evidenziano l’esigenza – non più procrastinabile – di coniugare la cultura del movimento con l’emergente domanda sociale di una corretta alimentazione. Dal binomio salutismo fisico e psicologia del benessere nasce una linea di tendenza che si orienta verso nuovi paradigmi di qualità della vita.

Presentano il report conclusivo del progetto “sport – cibo – salute” il Presidente Nazionale della Libertas Luigi Musacchia, il Vice Presidente della Libertas Renzo Bellomi, Carlo Tranquilli docente universitario e medico sportivo. Gli interventi sono coordinati dal chairman Osvaldo Bevilacqua giornalista RAI, conduttore di format televisivi che registrano elevati e costanti indici di gradimento.

Il progetto della Libertas “sport – cibo – salute” intende sensibilizzare, informare e formare l’immaginario collettivo – in particolare le nuove generazioni – su stili di vita più consapevoli. Occorre responsabilizzare le centrali educative del nostro Paese (scuola, sport, famiglia) al fine di prevenire patologie sociali in allarmante espansione (obesità infantile, diabete giovanile, sedentarietà, bulimia, ecc.).

Coniugare attività motoria e cultura nutrizionale significa attivare un servizio sociale fondato sulla prevenzione al fine di ridurre i costi esorbitanti delle famiglie che incidono pesantemente sul piano sanitario nazionale. L’indagine conoscitiva della Libertas ha puntato una lente di ingrandimento su tutto il territorio nazionale per conoscere e valorizzare le tradizioni gastronomiche regionali. Saranno premiate le “ricette per lo sport” che promuovono la scelta integrata sport – alimentazione per migliorare la qualità della vita.

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Enrico Fora – ufficiostampa@libertasnazionale.it –

 

Le regole del gioco.

17 Settembre 2015 at 15:39

Storie di sport e altre scienze inesatte. Invito alla presentazione del libro di Marco Malvaldi il 29 settembre presso la Scuola dello Sport‏.

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Incontro con l’Unicef

3 Agosto 2015 at 8:37

Giovedi 23 Luglio, al Punto Sport che si svolge presso il Palazen sede della Polisportiva Villanova Judo Libertas ha fatto visita la presidente del Comitato provinciale per l’UNICEF di Pordenone, EMILIANA MORO, per conoscere l’attività che viene svolta a favore dei bambini dei Paesi in via di sviluppo, tramite la raccolta fondi, e l’attività di advocacy rivolta a bambini e ragazzi, ma anche alla comunità tutta, ci ha informato dei contenuti della Convenzione internazionale per i diritti dell’infanzia. Ci ha lasciato alcuni ricordi e lanciato qualche riflessione sui diritti dei bambini.

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