Criterium Città di Treviso

5 Ottobre 2016 at 17:42

Sabato 22 Ottobre 2016 presso il PALACICOGNA via dei Dogi (via XXV Aprile) Ponzano Veneto -Treviso
Si svolgerà la Manifestazione giovanile non competitiva, ad invito, aperta a tutti i gradi di cintura e riservata ai tesserati Libertas, F.I.J.L.K.A.M. o altri enti di promozione sportiva.
Riservata alle classi: BAMBINI (2009/2010/2011)
FANCIULLI (2007-2008)
RAGAZZI (2005-2006)
Quota di iscrizione € 5,00

REGOLAMENTO: criterium-treviso-2016

BOOM DI ISCRIZIONI A PORCIA

4 Novembre 2015 at 6:43

A Porcia è già passato più di un mese dall’inizio delle scuole e del corso di judo presso la palestra della scuola elementare Don Lorenzo Milani di Sant’Antonio, organizzati dal Judo Libertas Porcia ed il numero di praticanti continua ad aumentare. Infatti sono quasi quaranta i praticanti tra il corso bambini e Preagonisti dalle 18 alle 19.

Gli irriducibili che praticano chi da più di un anno e chi ormai da tre sono più di venti e sono seguiti dal Maestro Muzzin, ed altrettante sono le nuove leve che non accennano a diminuire grazie al buon passa parola e alle promozioni di cui il presidente Fabio Maman ne va fiero.

Ma non finisce qui perché ogni Giovedì il Gruppo Preagonisti svolge un allenamento supplementare per aumentare le proprie doti mentre il Lunedì una decina di ex atleti di Porcia si ritrovano ad allenarsi dalle 19 alle 20.

Comitato provinciale LIBERTAS di Siracusa

3 Aprile 2015 at 19:00

Campionato Interprovinciale SR e RG e CT Libertas di Judo 2015 2° fase:

MEMORIAL LO RE GIUSEPPA

R E G O L A M E N T O

CAM INTERPROV.LIBERTAS

ed:

I° Campionato Regionale Libertas kata

Memorial LO RE GIUSEPPA

R E G O L A M E N T O

CAMPIONATO REGIONALE KATA

Kohaku Shiai a San Vito

25 Marzo 2015 at 7:39

Sabato 11 Aprile 2015, presso il palazzetto dello sport di San Vito al Tagliamento si svolgerà la Gara di Kohaku Shiai, manifestazione sportiva dedicata ai bambini e ragazzi nati dal 2008 al 2004.

Di seguito il regolamento

regolamento san vito

Bambini all’aria aperta quando fa freddo? E’ il miglior modo per NON farli ammalare!

6 Febbraio 2015 at 12:48
da eticamente.net

Volete che il vostro bambino non si ammali? Fatelo giocare all’aria aperta, anche quando fa freddo!

Chissà quante volte, nel vedere fuori brutto tempo e, in particolar modo, le temperature molto basse, avete evitato di uscire all’aria aperta con i vostri figli per timore di farli ammalare.

In questi casi, infatti, meglio tenerli al calduccio no? Lontani da minacce esterne e da quel freddo micidiale che rischia di far venire un malanno a chiunque, specie ai bambini. Meglio “proteggerli” e lasciarli al calduccio.

Eh no, invece no. Nulla di più errato. Ovviamente non vi stiamo dicendo di fare l’esatto contrario in qualunque caso, ma sappiate che i bambini, all’aria aperta, corrono molti meno rischi infettivi di quando si trovano, invece, in locali chiusi. Inoltre respirano un’aria di sicuro migliore dell’aria che vi è negli ambienti chiusi!

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A sostenerlo è Susanna Esposito, direttore della UOC Pediatria 1 Clinicadella Fondazione Policlinico di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), che nasce dalla volontà di un gruppo di medici esperti  in infettivologia pediatrica con l’intento di perseguire e allargare gli interessi della Società Italiana di Pediatria (SIP) in quest’ambito.

Se i bambini vengono ben coperti e portati fuori all’aria aperta, infatti, hanno minori possibilità di essere esposti agli agenti infettivi rispetto a luoghi chiusi, come per esempio le scuole o quant’altro, dove gli agenti infettivi di quanti ne hanno restano più a lungo.

Dice infatti l’esperta:

“Con l’arrivo delle temperature fredde, i genitori hanno paura di lasciare i figli all’aria aperta, perché temono per la loro salute. In realtà, se ben coperti e portati fuori nelle ore centrali della giornata, hanno minori possibilità di essere esposti agli agenti infettivi di quante ne hanno se rimangono a lungo in luoghi poco areati. Infatti, i contatti ravvicinati con altri bambini o, più in generale, con i soggetti malati, sono una delle principali modalità di trasmissione delle malattie infettive…”

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Il miglior modo di proteggere il bambino, dunque, non è quello di tenerlo in casa o in qualche luogo chiuso al calduccio, ma quello di farlo uscire a patto che sia vestito adeguatamente: mai dimenticare il cappello, una sciarpa e dei guanti se le temperature sono davvero molto molto basse.

Questo è molto importante perchè coprire orecchie e gola può prevenire l’insorgere di otiti e bronchioliti, molto frequenti in questa stagione.

Per il resto, i bambini hanno solo bisogno di essere solo un po’ più coperti di quanto si veste, invece, una persona adulta. Questo perchè duranti i primi anni di vita, i bambini hanno una minore capacità di termoregolazione.

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L’importanza dello sport e dell’attività fisica nei bambini

Un altra cosa da non sottovalutare, poi, è lo sport. Avvicinare i bambini alla sport già in tenera età, infatti, accresce e mantiene vivo l’interesse verso il movimento e l’attività fisica anche nelle età successive.

Bisogna avvicinare il bambino all’attività fisica e sportiva con l’intento di farlo divertire, così che possa vederlo più come un “gioco”, facendogli allo stesso tempo acquisire le abilità necessarie per progredire nell’ambito sportivo e farla diventare una vera e propria abitudine anche quando diventa più grande.

Non solo. L’attività fisica e sportiva, infatti, aiuta il bambino a tonificare il proprio corpo e a renderlo più resistente agli agenti esterni, specie se praticato all’esterno, dove il bambino è a contatto con la terra, con l’erba, con il freddo, così come con il caldo.

Per non parlare del fatto che, se il bambino è molto timido e introverso, praticare attività sportiva aiuterà la sua autostima e lo stimolerà a confrontarsi con i suoi coetanei.

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Altri accorgimenti da seguire

Volendo prestare attenzione seguendo altri piccoli accorgimenti, il consiglio è quello di arieggiare le stanze della vostra casa almeno una o due volta al giorno.

Inoltre bisogna evitare il contatto con soggetti malati, inclusi parenti anche di età adulta con sintomi respiratori modesti.

Ci si ammala non tanto perchè fuori fa freddo, più perchè a causa del freddo ci barrichiamo in casa o in ambienti chiusi, magari accendendo pure i riscaldamenti che, già da soli, possono irritare le mucose respiratorie.

Pensiamo dunque alla scuola per esempio: trenta bambini che respirano in un’unica classe chiusa, magari con i riscaldamenti accesi, rappresentano una vera e propria bomba infettiva.

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Un errore comune è quello di considerare il bambino “malato” solo quando ha la febbre. La febbre, infatti, è solo un sintomo e non una malattia, e non è affatto vero che con la febbre non si possa uscire fuori di casa. La febbre, infatti, febbre non è un’emergenza e non si abbassa con gli antibiotici, ma somministrando un antipiretico.

Quando il bambino ha la febbre, al massimo, non deve andare a scuola, ma è sbagliato dire che non può uscire. Inoltre, il bambino non dovrebbe andare a scuola anche le sue condizioni generali, al di là della febbre, non sono ottimali: ovviamente sta al genitore capire se sia il caso di mandarlo a scuola o meno.

La febbre non è una malattia, ma un “sintomo” che deve fare il suo corso

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Quando il vostro bambino ha la febbre, dovete lasciare che questa faccia il suo corso. La febbre, infatti, è un processo biologico naturale e non deve essere vista come una “malattia” da guarire nell’immediato.

La febbre è uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamica e una conseguente elevazione della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale (circa 37 gradi Celsius per gli esseri umani in condizioni basali).

L’aumento della temperatura corporea viene causato da sostanze che si liberano durante la produzione delle difese naturali ed è esso stesso uno dei meccanismi attraverso il quale l’organismo del bambino si difende quando viene aggredito dall’esterno da un virus o da un batterio, che prediligono una temperatura più bassa: il corpo, con l’innalzamento della temperatura, viene infatti reso più svantaggioso per gli organismi invasori.

Bene, tradotto in termini ancora più semplici, la febbre è un’ottima difesa per l’attacco da parte di virus e batteri, una “cura” del tutto naturale che deve fare il suo corso per poter difendere il nostro organismo.

Ergo, quando il vostro bambino ha la febbre non fate scattare subito il campanello d’allarme e non imbottitelo di farmaci. Piuttosto, consultate il medico se la febbre prolungata e se è associata, per esempio, a tosse e dolore toracico.

Nanna Sotto Zero nei Paesi Nordici: i Bambini Dormono Fuori per la Loro Salute

6 Febbraio 2015 at 12:45
da eticamente.net

 

Noi italiani facciamo fatica a lasciare i nostri figli fuori all’aperto durante la stagione invernale, figuriamoci a dormire! Ma con un’adeguata copertura termica, nei paesi nordici esiste la pratica della “nanna sotto zero”.

In Italia si ricoprono i bambini di giacconi super imbottiti, sciarpe, guanti, cappelli e calzettoni pesanti ma solo se fa bello li facciamo uscire. Se piove o peggio se nevica si sta in casa al caldo… ma anche altre società si comportano così? Proprio per niente, i popoli nordici lasciano i propri figli in balia delle intemperie invernali, ore ed ore fuori al freddo a giocare, a correre e saltare in mezzo alla neve. E non solo bambini in età scolare, anche i più piccini vengono lasciati a dormire in carrozzine fuori al freddo. Madri snaturate? Tutt’altro! Lo fanno per la loro salute!

E’ facile vedere bimbi scorrazzati su biciclette durante una bufera di neve, ogni scuola e ogni asilo prevedono attività all’aria aperta in inverno, cosa che in Italia sarebbe sicuramente mal vista.

Ma il corpo deve abituarsi e il sistema immunitario deve saper reagire ai cambi di stagione e alle intemperie per temprare il corpo; pioggia, neve e gelo non sono un ostacolo alle attività all’aria aperta per nessuno: dal bimbo più piccolo al nonno. La salute ne giova e sembra proprio che i nordici stiano in salute, nessuno “sterminio da gelo” anzi!

Nanna Sotto Zero

Ma è normale la nanna sotto zero?

Certamente! Anzi è la temperatura ideale per un sonnellino secondo la pratica della “nanna sotto zero“, molto comune in tutti i paesi nordici nei quali si tende a lasciare i bambini a dormire al freddo, spesso anche fuori dal ristorante nel passeggino!

La pratica della nanna sotto zero nasce negli anni venti grazie al pediatra Arvo Ylppö; in quegli anni il tasso di mortalità si abbassò drasticamente proprio grazie alla pratica suggerita dal pediatra, di far dormire i bimbi a temperature tra i -10° e i -15°.

Aria fresca (fredda a dire il vero) ed esposizione al sole prevenivano il rachitismo e aumentavano l’immunità ai batteri. Pensate che vengono fatti dormire all’aperto i bambini di due settimane, una volta alla settimana con temperature che oscillano dai -27° ai 5°C. Un recente studio dell’Universita di Oulu ha stabilito che i bambini dormono meglio all’aria aperta e la temperatura esterna ideale sarebbe di -5°C. 

I bambini che dormono all’aperto dormono di più e al loro risveglio risultano più attivi, forse anche dovuto al fatto della maggiore ossigenazione del sangue, l’importante è indossare sempre abiti adatti, caldi e impermeabili per non rimanere bagnati, per il resto il freddo non deve essere un impedimento alle uscite e alle attività anzi stare all’aria aperta, in particolar modo quando c’è il sole, che aiuta la produzione della vitamina D necessaria al corretto funzionamento dell’organismo. Visto che nei paesi nordici il sole non è poi così presente stare il più possibile all’aria aperta aiuta ad esserne più esposti: ecco che anche i neonati ben vestiti e all’interno della loro carrozzina durante i loro sonnellini vengono posizionati sul terrazzino, in giardino o in veranda per respirare aria pulita e per prendere un pò di sole.

Nanna Sotto Zero

E’ fondamentale l’esposizione al sole che trasforma i raggi ultravioletti in una forma di vitamina D superattiva utile nella prevenzione di numerose malattie.

Per approfondire l’argomento riguardante la Vitamina D e la sua correlazione con la luce del sole e la prevenzione delle malattie è possibile leggere The China Study“, uno studio epidemiologico per determinare la correlazione tra alimentazione, condizioni ambientali, tradizioni sociali e malattie, condotto dal biochimico statunitense, nutrizionista, professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University, T. Colin Campbell.

Ora che conoscete una nuova usanza dei paesi nordici, pensate che potreste metterla in pratica anche qui? Forse sareste accusati di maltrattamento dalla maggior parte delle persone, ma sappiate che ai bambini fa bene stare all’aria aperta quindi approfittatene in ogni occasione, in ogni stagione e con ogni condizione climatica! Viva la vita all’aria aperta!

Sport amico dei bambini

21 Gennaio 2015 at 7:29

Lo sport è un elemento fondamentale  per il sano sviluppo dei bambini, tanto da  esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come undiritto fondamentale.

Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica […]“.

Sebbene in tale articolo non venga citato lo sport, la dottrina ha specificato successivamente che le parole riposo, svago, gioco e attività ricreative, benché sembrino apparentemente sinonimi, implicano differenze sostanziali.

Riposo sottintende la necessità di rilassarsi mentalmente e fisicamente, nonché di dormire.

Svago è un termine dal significato più ampio, che fa riferimento al tempo libero ed alla libertà di fare ciò che uno più desidera.

Attività ricreative abbraccia la vasta gamma di azioni svolte per libera scelta, il cui scopo è il piacere e il divertimento: lo sport, le arti creative, i passatempi di carattere scientifico, tecnico, artigianale, agricolo.

Gioco include tutte le attività dei bambini che non sono controllate dagli adulti e che non richiedono il rispetto di regole precise.

Anche in Italia l’UNICEF si impegna a promuovere una vita sana – fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica – dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative.

Lo sport fa bene, e non solo al fisico…

 L’attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente:
  • irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
  • sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo
  • aiuta a controllare il peso corporeo
  • aiuta a ridurre il grasso e la pressione sanguigna
  • riduce lo stress, l’ansia, la depressione e la sensazione di solitudine
  • prepara i bambini all’apprendimento futuro
  • migliora il rendimento scolastico
  • aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l’uso di tabacco, droghe o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza

Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti imparano alcuni deivalori più importanti della vita.

Come dichiarato dal Direttore esecutivo dell’UNICEF Ann Veneman, l’attività fisica promuove non violenza, tolleranza e pace.

Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.

Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.

Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura.

È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo.

Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono.

I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.

I bambini vogliono divertirsi nello sport, le medaglie non contano

13 Gennaio 2015 at 21:13

Per sperare che i bambini non abbandonino l’attività sportiva crescendo, medaglie e vittorie non servono. Il collante che garantisce una vita da atleta è il divertimento. Lo dimostra la prima classifica di ciò che più piace ai piccoli e li fa andare avanti nella carriera sportiva condotta alla George Washington University, pubblicata sul Journal of Physical Activity & Health.

Lo studio, unico nel suo genere, è stato fatto su 142 bambini calciatori (che praticavano però anche altre attività), 37 allenatori e 57 genitori. I ricercatori hanno mappato lemotivazioni sportive dei piccoli ed il risultato è una mappatura di 81 fattori divertenti determinanti per i piccoli e gli adolescenti.

I fondamentali includono giochi, amicizie, fare squadra, allenatori con approccio positivo e rituali di squadra, che quello scelto sia un ottimo sport, che stimoli l’apprendimento, il miglioramento e il sostegno. Di medaglie e vittorie non c’è traccia.

«Da qui nasce – dicono i ricercatori – l’”ethos sportivo giovanile” che andrebbe raccomandato ad allenatori, famiglie, federazioni, leghe ed istituzioni come standard per promuovere una cultura del divertimento nello sport». «Con l’adolescenza – commenta Maria Cristina Maggio, della clinica pediatrica diPalermo, esperta di attività sportiva e salute in età pediatrica per la Società italiana di pediatria – il 33% dei ragazzi abbandona l’attività e l’80% di questi proveniva dalla stessa specialità praticata fin da piccino. Lo sport deve essere divertente, stimolare le relazioni e la condivisione senza primeggiare».

«Bisognerebbe che allenatori e federazioni capissero le esigenze dei giovani. Non riuscire ad essere i primi come vorrebbe il coach crea delusioni e, per non affrontare la frustrazione della sconfitta, il giovane si allontana dalla pratica sportiva».

Manifestazione Propedeutica

12 Dicembre 2014 at 14:28

MANIFESTAZIONE PROPEDEUTICA JUDO LIBERTAS

DEDICATA ALLE CATEGORIE: BAMBINI- FANCIULLI- RAGAZZI

SABATO 13 DICEMBRE  2014 

PALAZZETTO DELLO SPORT  SANTO STEFANO MAGRA

MANIFESTAZIONE PROPEDEUTICA

20° Trofeo Città di Porcia – Trofeo Nazionale Libertas

30 Novembre 2014 at 16:06

Tra il 29 ed il 30 Novembre si è svolto a Porcia, presso la palestra delle Scuole Medie Statali G. Zanella in via De’ Pelligirni, il 20° Trofeo Città di Porcia,organizzata dal Centro Nazionale Libertas in collaborazione con asd Judo Libertas Porcia, la manifestazione assegnava anche il Titolo di Campione Regionale Libertas, per i tesserati.

Buona l’affluenza per la prima giornata di gare considerando che gli esordienti del fvg avevano appena svolto le qualificazioni agli Italiani FIJLKAM la settimana scorsa, si sono infatti  confrontati sul tatami ben 80 giovani atleti per un totale di 18 società partecipanti, proprio nella classifica per Società l’ A.S.D Sport Team Libertas UD ha battuto la Polisportiva Villanova A.S.D. Judo Libertas coorganizzatrice assieme al Judo Libertas Porcia del Trofeo.
Di seguito le classifiche dei singoli Atleti e quella delle Società:
Class. Es A-B Individuale 20° Trofeo Cittá di Porcia ,Classifica per società

Porcia 29 11 2014

La seconda giornata invece è stata all’insegna della classe Preagonisti con ben 240 ragazzi sul tatami provenienti dal Friuli-Venezia Giula, Veneto, Trentino e anche dalla Slovenia (con il Judo club 15. Maj Marezige, Koper, Capodistria ).
La Polisportiva Villanova è riuscita, in questa seconda giornata, ad aggiudicarsi il Trofeo arrivando al Primo posto, mentre l’altro coorganizzatore, la squadra di Casa il Judo Libertas Porcia si è classificato Terzo, nel mezzo si è inserito il Judo Kuroki Tarcento Libertas.

Le classifiche singoli per classe d’età e quella per società:
Società Classifiche Individuali

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Molto gradita la nota coreografica dei due Sumatori che si sono intrattenuti e avvicendati con i bambini  prima che dell’avvio della la loro gara.
Rilevante la gestione informatizzata della gara affidata alla Polisportiva Villanova , che , con l’uso dei tablets, ha consentito di eliminare completamente il cartaceo, evitare errori di compilazione dei tabelloni e snellire le attese dovute all’elaborazione dei risultati.
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